Vino rosso in cucina

Il vino rosso è un ingrediente molto usato in cucina. Le ricette che lo vedono protagonista sono spesso a base di carne come il brasato, spezzatini e non solo. Esistono, però, anche dei primi e dei dolci per la cui preparazione il vino rosso si presta molto bene. Il vino da utilizzare in cucina non deve essere di scarsa qualità, ma deve possedere dei sapori accentuati in modo da insaporire i piatti.

Di grande importanza è l’abbinamento del giusto vino rosso al piatto che si sta mangiando. Non si tratta in questo caso di utilizzo del vino nella preparazione, ma dell’accompagnamento. Un vino sbagliato può rovinare anche il piatto più buono.

Come anticipato il vino rosso si presta molto bene per le pietanze a base di carne. Uno dei più famosi piatti della tradizione italiana è il brasato al vino rosso per cui si consiglia l’uso del Barolo. Il vino rosso è molto utile per realizzare le salse, ... continua


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      prosegui ... , in un certo senso il vino è un condimento. La salsa per gli arrosti viene valorizzata dall’utilizzo di un buon vino rosso corposo unito all’olio e al grasso residuo della cottura. Le salse che utilizzano il vino rosso possono accompagnare anche degli spezzatini di vitello o la carne di pollo per donare ancora più sapore e aroma. Il vino rosso può essere utilizzato anche per i risotti, versandolo durante la preparazione e facendolo sfumare. Non si può trascurare neanche il pesce, i piccoli polpi, detti moscardini, sono cotti, in molte ricette, utilizzando un buon vino rosso, esistono diverse ricette in cui vengono infatti definiti moscardini ubriachi. Anche i dolci hanno le loro ricette a base di vino rosso. Abbastanza conosciuti sono i biscotti al vino rosso che come dice il nome possiedono nel loro impasto questo tipo di vino. Si può citare anche la torta al vino rosso. Esiste poi il particolare caffè alla valdostana che si ottiene con la grappa e il vino rosso.Ancora più vasto e complesso è il tema degli abbinamenti. Come già accennato in altri articoli il vino rosso è notoriamente accostato alla carne. Non tutte le carni però, ma soprattutto su quella rossa e su pietanze molto sostanziose che richiedono l’abbinamento con un vino di sostanza. Per gli abbinamenti occorre sempre ricordare che il vino si deve combinare bene e in un certo senso contrastare il gusto della pietanza. Non bisogna infatti cadere nell’errore di generalizzare eccessivamente.Partendo dagli antipasti prendiamo in considerazione quelli a base di salumi che richiedono un abbinamento con vino rosso o rosato giovane. Quando si dice giovane si intende un vino di uno o due anni non di più.Passando ai primi si deve fare una netta distinzione in base al condimento utilizzato. La classica pasta al ragù si abbina perfettamente con un vino rosso abbastanza di corpo, ma non troppo, e preferibilmente giovane. Esistono poi i risotti come quello citato in precedenza che si abbinano al vino per un risultato di grande gusto.

      La parte del pasto che più viene accostata ai vini rossi è quella dei secondi. Le carni bianche e leggere come la carne di pollo, pur con delle eccezioni, si abbina solitamente a vini bianchi. I vini rossi compaio e sono, anzi, richiesti quando si consumano carni più sostanziose. Il maiale, ad esempio, è il tipico alimento che prevede l’abbinamento con un rosso che deve essere di buon corpo e di circa due anni di invecchiamento. Il vino invecchiato, addirittura fino a 10 anni, deve essere consumato con la cacciagione, che richiede quindi dei vini piuttosto strutturati. Le carni rosse cotte alla griglia si combinano in modo apprezzabile con vini rossi dall’invecchiamento compreso tra i due e i cinque anni, lo stesso tipo di carni, ma cotte in modo diverso sono da consumare abbinate con un vino meno invecchiato. Un cibo tipico come il cotechino si mangia degustando un vino invecchiato sui due anni.

      Anche la frutta può essere consumata con il vino rosso, molto famosa è, ad esempio, la sangria che combina il vino rosso con pesche, mele, arance e altra frutta. I dolci sono meno abbinabili al vino rosso, la regola vuole che i biscotti e i dolci realizzati con la pastafrolla vadano abbinati a vini dolci e passiti.Prima di tutto occorre dire che non si devono usare brutti vini per cucinare, questo è un falso mito. Anzi di norma si devono usare gli stessi vini che si bevono normalmente. E’ chiaro poi che i vini più prestigiosi non verranno utilizzati per cucinare e non sono certo definibili da cucina. Più volte è stato citato in questo articolo il Barolo. Un vino di ottima qualità che però viene utilizzato in diverse ricette. Un vino che può essere ottimo per la carne e la selvaggina è l’Oltrepò pavese DOC oppure un “Frascati”. Soprattutto quando si cuoce una carne molto succulenta è meglio utilizzare un vino corposo. Anche il Barbera può essere utilizzato per cucinare dei gustosi risotti e addirittura la pasta. Insomma il vino rosso si presta a vari utilizzi, l’importante è che venga ben sfumato per evitare la fastidiosa sensazione amara dell’alcol, ciò che deve rimanere sul cibo è l’aroma del vino.