Vino rosso lombardia
Nel nord Italia, quasi al centro dell’arco alpino, troviamo la Lombardia, il cui capoluogo Milano è uno dei centri nevralgici dei mercati vinicoli europei. In questa regione troviamo la Valtellina, e di notevole importanza qualitativa troviamo, tra le altre, le province di Brescia, Pavia, Sondrio dove ci sono vigneti che producono il vino rosso della Lombardia. Qui troviamo un clima continentale che varia da zona a zona, ed è mite nelle zone dei grandi laghi, il lago Maggiore, il lago di Como, quello d’Iseo e quello di Garda.
Tra i vini rossi locali troviamo il malleo, noto vino da tavola rosso: l’origine di questo vino sconfina nella fantasia e dell’alchimia. Fantasia, perché si voleva un vino unico nel suo genere, senza riferimenti sul mercato nazionale. Alchimia, perché si voleva trovare il giusto abbinamento tra grandi uve nere. Anche il nome malleo è inventato,
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prosegui ... , ed è noto come malleo di Casseo. Le uve impiegate sono quelle del cabernet sauvignon e della barbera, oltre al pinot nero in proporzioni variabili, che vengono decise dall’agronomo che sovrintende la lavorazione, e che vengono decise in relazione all’annata. È famoso il vino rosso della Lombardia da tavola dell’azienda agricola Caseo: le vigne di questo produttore si trovano su un declivio di una collina all’altitudine di circa 400 metri sul livello del mare. I sistemi di allevamento guyot classico e a cordone speronato sono tipici di questo vitigno in questa a rea geografica. Il terreno ha una ottima esposizione al sole con una escursione termica tra il giorno e la notte di circa 16 gradi centigradi. Le uve si vinificano singolarmente; fermentano in parte minore in speciali e grandi botti in acciaio inox e per lo più in tini di rovere, dove avviene l’affinamento che conferisce a questo vino rosso le caratteristiche tipiche che gli appartengono, e che sono ben conosciute agli intenditori e agli esperti assaggiatori. A Novembre, al termine della fermentazione, il vino ottenuto viene messo in barrique. La maturazione avviene quindi in barrique di Nevers, Allier, Fontainebleau e Limusin per un anno, quindi i tre vini vengono assemblati e danno origine al malleo. Il percorso di produzione per questo prodotto non è ancora finito, e vede una maturazione di 2 mesi in acciaio e quindi 16 mesi in bottiglia coricata al fresco e al buio prima della messa in vendita. All’apertura della bottiglia, abbiamo un vino color rosso rubino piuttosto concentrato, con riflessi che tendono al violaceo; presenta un aroma avvolgente e intenso; il retrogusto è piacevolmente tannico. Raggiunge una gradazione di 113° ed è privo di zuccheri. Si tratta quindi di un vino rosso che predilige l’invecchiamento in bottiglia, dopo una accurata lavorazione nelle botti prima di acciaio poi di rovere. Si consigliano dai 5 ai 7 anni di invecchiamento in bottiglia, mentre questo vino esprime il meglio di sé dopo un periodo che va dai 3 fino al massimo di 5 anni dalla vendemmia. Si serve a temperatura di 18° - 20° e si sposa bene con carni rosse e selvaggina, oltre che con i saporiti formaggi della zona.
Un vino doc della Lombardia prodotto nella famosa zona agricola di Franciacorta è il rosso denominato vigna baldoc, nato dalla vinificazione di uve come il barbera e il cabernet franc e sauvignon, oltre che barbera, nebbiolo e merlot. Queste uve si coltivano nell’omonimo vigneto situato su due terrazze con terreno misto lungo un pendio esposto a Sud-Ovest e la vendemmia avviene in modo manuale, tipicamente nei pomeriggi delle gionate più asciutte e soleggiate. Il profumo di questo vino rosso è intenso, con sentore di frutti di bosco e un’armonia che cresce con l’affinamento ed una persistenza decisa. Si gusta abbinato a un pasto di timballo di crespelle farcite al ragù o ravioli al brasato, tipiche ricette locali e regionali. Il prezzo è più contenuto del pinot nero ma comunque già alto.
Altro vino rosso della Lombardia conosciuto ed apprezzato dai sia dai molti che dagli intenditori, è il cellatica rosso negus, vinificato con uve marzemino per un terzo, per un altro terzo con uve barbera e quindi, in misura minore, con uve di incrocio terzi e in misura ancora minore di uva schiava gentile, che provengono dall’area collinare intorno a Cellatica. Ha una resa di 4000 litri con 7 tonnellate complessive di uva; la prima produzione avviene in vasche di acciaio con temperatura controllata. Per tre settimane si verifica una fermentazione alcolica e la macerazione a contatto con le bucce. Anche in questo caso, come già per il già citato vino rosso da tavola malleo, si ha una affinatura in tradizionali botti di rovere, dove si verifica la fermentazione malolattica. Resta quindi in queste botti per un totale di 24 mesi, e quindi riposa di regola per 8 mesi in bottiglia.Anche il pinot nero è un vino rosso che si distingue nel panorama dei vini rossi della lombardia, creato utilizzando esclusivamente il vitigno omonimo, e di recente produzione. Infatti questa tipologia di vino rosso è stata vinificata per la prima volta nel 1992, e da allora la produzione di bottiglie ha avuto una media di 5000 bottiglie l’anno. La coltivazione avviene con il sistema a cordone speronato, un modo di coltivare il vigneto utilizzato anche per il malleo. La resa per ettaro è di 55 quintali di uva ch produce la quantità di 35 ettolitri per ettaro. La vinificazione di questo vino è originale e interessante: il diraspato ricade in modo naturale in tini in rovere di piccole dimensioni. Qui avviene la fermentazione alcolica con cappello galleggiante. Quando il mosto vino è secco viene travasato in barrique per la fermentazione malolattica che avviene dopo l a fermentazione primaria. Per la maturazione e l’affinamento resta in barrique per 12 mesi seguiti da almeno 6 in bottiglia; in seguito viene immesso sul mercato, dove raggiunge un prezzo considerevole, relativo però alla difficoltà e al tempo necessario che per produrre questo vino, lasciarlo fermentare e riposare è piuttosto lungo.