La Franciacorta
Le prime notizie storiche sulla Franciacorta si perde nella notte dei tempi antichi, ma fino al medioevo la zona era generalmente indicata come Valle dell'Iseo.
Con questo nome veniva descritta nel libro
Statuta Communis Civitatis Brixiae del 1277. Ma gia dal 1450 questa zona fu indicata come Franciacorta sui testi veneziani, quando la Repubblica Marinara estese i suoi domini in tutto il Veneto e la parte orientale della Lombardia. All'epoca il nome dato alla zona era
Franza Curta dal medievale
Franche curtes, ovvero corte franca per indicare una zona esente da obblighi tributari. Queste agevolazioni sono probabilmente da attribuire alle numerose abbazie e priorati della zona, che in un mondo profondamente dominato dalla chiesa cattolica, godevano di particolari privilegi.
La Franciacorta è protagonista del primo libro nella storia dedicato ai metodi per la vinificazione di vini frizzanti, all'epoca assolutamente a fermentazione naturale visto la mancanza delle tecnologie odierne, da ottenere direttamente in bottiglia. Il libro,
Libellus de vino mordaci fu scritto nel 1570 e descrive anche le proprietà curative che si attribuivano a questi tipi di vino nel rinascimento. Fu infatti un medico bresciano, Gerolamo Conforti a redarre questo testo, anticipando di quasi un secolo le ricerche francesi di Dom Pérignon, che cercarono di dare scientificità al metodo di produzione degli Champagne, ottenuti originariamente per caso dagli inglesi per l'abitudine di aggiungere dello zucchero a questi vini troppo poco alcolici, ma molto vicini a all'Inghilterra e quindi facili da importare. Con il termine
mordaci si indicava all'epoca i vini frizzanti. L'autore era anche un profondo conoscitore di vini sia italiani che francesi, e il libro contiene anche delle descrizioni di degustazione, che parlano di vini piccanti, che non allappano il palato come invece risultava quando si beveva un vino dolce.
Sotto la lettura di questo libro i produttori dell'epoca iniziarono ad aggiungere piccole parti di orzo per favorire la fermentazione in modo da ottenere dei vini frizzanti e terapeutici.
La coltivazione praticata sporadicamente nel Medioevo diventò di tipo industriale nell'Ottocento ma con la vinificazione di mediocri vini rossi. Fu grazie a Berlucchi che poco più di quarant'anni fa furono svolti i primi esperimenti di spumantizzazione. Coronati da un grande successo, questi esperimenti diedero il via alla Franciacorta che oggi conosciamo.
Questo ci porta alle numerose bellezze culturali e naturali presenti nella Franciacorta, che ne fanno una regione particolarmente adatta al turismo enogastronomico e culturale che uniti possono dare impulso a numerose iniziative.
Il territorio della Franciacorta coinvolge diciotto comuni della provincia di Brescia per un'estensione totale di 230 chilometri quadrati.
È un'area ricchissima dal punto di vista artistico e ambientale, che si incastona perfettamente nell'aspetto collinare della zona. Per quanto riguarda la coltivazione della vite, questa sfrutta i suoli morenici a disposizione, con ottimi risultati per quel che riguarda la spumantizzazione.
Dal punto di vista artistico invece il legame con i paesi che popolano l'area è strettissimo, qui troviamo molte opere che possono interessare gli appassionati di vino che non si accontentano di una semplice gita di degustazione, ma cercano anche di legare l'arte e la cultura a quella dell'enogastronomia, da sempre legate nella tradizione italiana.
I centri di maggior interesse artistico da collegare ai vini sono Adro, con il seicentesco Municipio ereditato dai conti Dandolo e le sue numerose ville, disseminate tra le chiesette seicentesche. Tra una degustazione e l'altra si può far visita alla chiesa di Santa Maria in Favento del quattrocento.
Sempre in Franciacorta, tra i vigneti, si può far visita al castello del 1200 di Bornato. Numerosi altri centro caratteristici potrebbero far da sfondo alla gita enogastronomica in Franciacorta.
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Tra una chiesa e una villa signorile si può far visita ai vigneti, magari per una cordiale chiacchierata con chi vi lavora.
Non è inusuale infatti che molte cantine aprano le proprie porte ai visitatori, come il Barone Pizzini, che oltre alle visite guidate organizza anche la vendita diretta in loco, per poter acquistare il prodotto parlandone direttamente con chi lo ha vinificato.
La conosciutissima Bellavista organizza delle visite guidate su prenotazione, ma non la vendita diretta. Bisognerà quindi passare in enoteca. L'altro grande di Franciacorta, Berlucchi, offre sia le visite guidate su prenotazione che la vendita diretta. Uno splendido tour tra i più di 500 ettari a disposizione dell'azienda, nel luogo dove è iniziata la storia delle bollicine di Franciacorta per la volontà e la passione di Guido Berlucchi.
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