Brut Franciacorta
Sempre più spesso capita di comprare una bottiglia di spumante Brut, senza sapere esattamente cosa indichi con precisione questo termine.
Si pensa generalmente al termine Brut per indicare un vino spumante secco, e questo è assolutamente vero, ma nella enologia, così come in tutte le strutture linguistiche che indicano significati ben precisi, con la parola Brut si intende un vino spumante che abbia un contenuto di residui zuccherini molto scarso, esattamente inferiore a 15 grammi per litro.
In francese la parola ha il significato di lordo, grezzo, ma per quanto riguarda l'enologia questa parola assume il significato di puro. La terminologia francese è molto presente in enologia per la descrizione dei vini spumanti, fatto derivante direttamente dalla esclusività degli Champagne francesi che hanno dominato il mercato per più di un secolo.
In Franciacorta vengono spesso utilizzati gli stessi termini per indicare il tipo di spumante. La tipologia Brut, che indica uno spumante secco, è certamente la più famosa e probabilmente la più interessante dal punto di vista qualitativo. La Franciacorta, a partire dalle intenzioni di Guido Berlucchi che per primo iniziò la sperimentazione della spumantizzazione nell'area, cominciò la produzione di vini spumanti con il chiaro intento di eguagliare se non superare i grandi Champagne francesi, notoriamente vini secchi di gran pregio. Oggi possiamo affermare che non solo Berlucchi, ma gran parte della Franciacorta è riuscita nel suo intento, con una produzione di vini spumante Brut di livello mondiale.
Per ottenere uno spumante Brut bisogna far trasformare tutti gli zuccheri contenuti nella bottiglia in alcol e anidrite carbonica, in modo da ottenere un prodotto secco e ben carbonico.
Generalmente tutti i grandi spumanti, almeno i più reputati e interessanti, sono di tipologia Brut.
La Franciacorta rispecchia questa tendenza, e la sua produzione è quasi tutta incentrata nella tipologia Brut, con traguardi di grande spessore. I migliori Franciacorta spumante sono i grandi Brut di Berlucchi, Ca' Del Bosco o Bellavista, ma anche dei Fratelli Berlucchi, del Barone Pizzini, Bersi Serlini, la Tenuta Castellini di Bonomi, Castel Faglia, Casteveder, Cavalieri, Cornaleto, Ferghettina, Enrico Gatti, Il Mosnel, La Montina, Lantieri, Le Corne, Majolini, Monterossa, Monzo Compagnoni, Fratelli Muratori, Ricci Cubastro, Ronco Calino, Uberti e Villa.
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È difficile stilare una classifica dei migliori Brut di Franciacorta di fronte a tante aziende che hanno produzioni di alta qualità.
Oltre ai già citati Berlucchi, Ca' Del Bosco e Bellavista, a cui sono state dedicate delle sezioni, possiamo analizzare alcuni grandi prodotti, rimarcando che il tralasciarne altri resta comunque quasi un'ingiustizia nei confronti di chi non viene menzionato.
Uno dei grandi Brut che raggiungono le vette dell'enologia, al pari dei grandi Champagne, è quello di Uberti. Il Franciacorta Brut Francesco I, ottenuto con il 75% di Chardonnay, il 15% di Pinot Bianco e il restante tagliato con il Pinot Nero. Ottimi sentori di bergamotto, nespola e camomilla avvolti da lievi aromi erbacei. Palato elegante, ben secco, con un persistente finale, con il vino che riposa 36 mesi sui lieviti. Un altro grande vino per piatti aristocratici, come l'astice in salsa d'asparagi.
Un grande Brut viene prodotto anche da Majolini, che ha conquistato i cinque grappoli dell'AIS con il suo Franciacorta Brut Valentino Majolini 1994, un grande millesimato dallo Chardonnay, tagliato con appena il 10% di Pinot Nero. Sono 20.000 le bottiglie prodotte di questo splendido vino color oro luminosissimo. Molto complesso e ampio, il naso esprime moltissime sensazioni primarie, dalla frutta esotica molto matura ai toni vegetali del pino, dallo speziato dello zenzero e della resina al sandalo e l'amaretto. Il palato è minerale e freschissimo, tutto incentrato sulle caratteristiche già percepite al naso. Il vino riposa addirittura 10 anni sul lievito nella bottiglia. Un vino eccezionale, per piatti aristocratici, come i filetti di Sanpietro con salsa di funghi porcini.
L'altro grandissimo Brut di rango della Franciacorta è molto probabilmente quello dei Fratelli Berlucchi, i cinque fratelli che dedicano la loro azienda a tutta la gamma dei Franciacorta.
Il loro Franciacorta Brut Casa delle Colonne è da primato, con solo 10.000 bottiglie prodotte, di straordinaria eleganza, prodotto con viti di Chardonnay e Pinot nero coltivate sui terreni morenici e calcarei di Cortefranca. Lo Chardonnay è predominante con l'80% del taglio, e veste il vino di un bel paglierino solcato da un perlage finissimo e fitto. Al naso ancora la frutta esotica, con il glicine, le erbe e il malto d'orzo. Il tutto avvolto in una bella mineralità. La spuma in bocca è perfetta e strutturata, il corpo solido e il finale lungo. Un vino aristocratico, con abbinamenti importanti con molluschi e crostacei, come i tartufi di mare e i gamberi rossi.
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