Servire il vino

Servire il vino è qualcosa di molto speciale che non può essere sottovalutato, possiede delle regole da rispettare sia per quanto attiene il galateo sia per quanto riguarda le diverse caratteristiche dei vini che non possono essere serviti tutti allo stesso modo. Per questo si può parlare di arte di servire il vino.Partiamo da uno degli aspetti forse più complicati che magari in casa, nella vita di tutti i giorni, non verrà mai rispettato, ma che in occasioni ufficiali si rivela molto importante. Il galateo ha regole precise quando si parla di vini e di come si servono. Prima di tutto il padrone di casa si deve accertare della bontà del vino e dovrà premunirsi assaggiandolo e, se è il caso, cambiare bottiglia se si accorge della scarsa qualità del vino. Errore che non si deve mai compiere è quello di versare il vino prima che i commensali si siano accomodati anche per rispettare coloro che non bevono. Occorre quindi fare una distinzione, ... continua

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      prosegui ... , se si serve il vino ai commensali allora si dovrà rigorosamente partire da destra ed è consigliato versare il vino facendo attenzione a mostrare l’etichetta. Se le bottiglie sono disposte sul tavolo allora ognuno potrà servirsi liberamente, ma occorre sempre presentare bottiglie con etichetta. Gli spumanti e i vini bianchi possono essere stappati nel momento in cui vengono serviti. Quando si serve il vino non bisogna eccedere con la quantità, quindi evitare di colmare il bicchiere fino all’orlo, occorre inoltre stare attenti a non far cadere delle gocce sulla tovaglia.

      Non tutti i vini possono, però essere serviti direttamente dalla bottiglia. E’ ben noto che i vini con qualche hanno di invecchiamento possiedono al loro interno una parte solida che si va a sedimentare nella bottiglia. In questo caso si rende necessario far decantare il vino, che quindi deve essere versato in una caraffa. Tale caraffa viene chiamata infatti decanter e consente al vino invecchiato di ossigenarsi ed esaltare le sue caratteristiche organolettiche. Questi vini devono essere stappati in anticipo rispetto al momento in cui verranno serviti, più il vino è invecchiato e più occorrerà stapparlo in anticipo e aumentare il tempo di decantazione.

      Gli abbinamenti con i cibi, sono invece, conosciuti da quasi tutte le persone. Vale sempre la regola di base: vino rosso con la carne e vino bianco con il pesce. Non ci si può, però, limitare a questa semplice distinzione. I vini bianchi si accostano effettivamente molto bene con cibi più leggeri e quindi anche con degli antipasti e con alcuni primi non molto pesanti. I vini bianchi possono anche chiudere il pasto in quanto alcuni di questi vini si sposano bene con determinati dessert. Per i dolci tipici come il panettone lo spumante va sempre bene. Altri tipi di antipasti che compaiono nelle nostre tavole sono ad esempio i prosciutti, in questo caso il giusto vino dovrebbe essere un rosato. I vini rossi devono comparire quando si arriva alle pietanze più corpose, come appunto la carne, la selvaggina. Il vino rosso può essere consumato anche con il riso, ma chiaramente deve essere un vino non invecchiato e più leggero. La pasta si deve accompagnare al rosso o al bianco in base al tipo di preparazione. Se è una pasta preparata con carne è consigliabile un vino rosso non molto forte, se si tratta di pasta con pesce o verdure è meglio accompagnarla con un vino bianco.

      Un altro elemento interessante da considerare è il tipo di bicchiere da utilizzare. Il bicchiere più noto in assoluto è il flute da Champagne, stretto e allungato ma non è il solo bicchiere espressamente dedicato a un vino. Quando si deve bere un vino rosso molto invecchiato si dovrà preferire un bicchiere ampio dal diametro maggiore per gli stessi motivi illustrati in precedenza quando si è parlato di decantazione. Il bicchiere deve permettere di sentire tutti i profumi e non deve limitare l’ossigenazione del vino. Per i vini bianchi e i rossi più giovani si possono utilizzare dei bicchieri più stretti e abbastanza simili. Per i vini bianchi si usano però soprattutto bicchieri che si restringono sul bordo per far affluire al naso tutti i profumi. Abbiamo poi il tipico bicchiere da spumante dalla forma a coppa.

      Veniamo dunque ad un altro tema importantissimo: la temperatura a cui devono essere serviti i vini.

      Non si possono servire tutti i vini alla stessa temperatura. Questo perché ogni vino ha le sue caratteristiche che possono essere esaltate alla giusta temperatura di servizio. I vini bianchi, gli spumanti e in generale i vini serviti con i dolci devono essere versati freddi, facendo alcune doverose specifiche. Quando si dice che vanno serviti freddi non si intendono ovviamente delle temperature polari, un vino troppo freddo perde tutto il suo sapore. Lo spumante è senza dubbio quello che si serve più freddo, a una temperatura che si aggira sugli 8° ed è davvero il minimo consentito. I vini bianchi, ad esempio, vanno serviti a temperature che vanno dai 10° ai 14° secondo il loro livello di “maturità”. La temperatura ideale per servire un vino rosato è di circa 11° anche se in alcuni casi si consigliano anche temperature inferiori. I vini che si servono alle temperature più elevate sono i rossi. Anche per essi vale una distinzione basata sulla corposità del vino e sul livello di invecchiamento. I vini più invecchiati e corposi possono essere serviti tra i 18° e i 20°, quelli più giovani possono essere serviti attorno ai 16°.