Carema

Tra il Canavese e la Valle d'Aosta, nelle terre del Carema DOC

Piemonte, terra di vini e culla di tradizioni enogastronomiche radicate sul territorio ed apprezzate a livello internazionale. A cominciare dalle Langhe, la terra vinicola per eccellenza della regione, proseguendo per aree meno conosciute ma di certo non meno interessante, come per esempio le province di Biella, Verbania e Vercelli, patria del Bramaterra DOC, oppure il Monferrato, dove vedono la luce alcuni tra i vini rossi più buoni di tutto il Nord Italia. Tuttavia, non si può parlare di una specialità regionale senza soffermarsi sulle primizie che nascono dal capoluogo. Uno dei vini più rappresentativi della provincia di Torino è senza ombra di dubbio il Carema, un vino rosso fermo originario del comune omonimo e prodotto in un'area piuttosto vasta, che si estende dal Canavese alla Valle d'Aosta.
canavese

Dogliani DOCG Poderi Luigi Einaudi 2018 0,75 L

Prezzo: in offerta su Amazon a: 15,5€


Un rosso "duttile"

etichetta carema All'esame delle caratteristiche organolettiche, il Carema DOC si presenta di un colore rosso rubino intenso, che diventa granato scuro con il procedere dell'invecchiamento. All'olfatto, il vino è molto fino, tipicamente vinoso, anche se lascia risaltare non pochi sentori di rosa macerata e fiori di campo. Gradazione alcolica minima pari a 12 gradi, il Carema è un vino rosso che in bocca si presenta asciutto, morbido e sapido, nonché dotato di un gradevole retrogusto amarognolo. In fase di vinificazione, l'uvaggio di cui ci si serve è costituito in gran parte da uve Nebbiolo, con aggiunta eventuale di un vitigno a bacca scura locale. Per quanto concerne l'invecchiamento, la variante Riserva – commercializzata e molto venduta – si ottiene dopo 4-5 anni di conservazione, ma può tranquillamente arrivare anche a 10 anni. L'invecchiamento obbligatorio deve essere di tre anni, di cui due da trascorrere esclusivamente in botti di legno di rovere o castagno. Stiamo parlando di un rosso forte e fiero, molto utilizzato, soprattutto a cavallo tra il Piemonte e la Lombardia, nonché da stappare almeno un'ora prima del consumo. Dopo una fase di ossigenazione questo vino sprigionerà il meglio delle sue proprietà, specie se chiamato ad innaffiare i piatti giusti. Volete qualche consiglio sugli abbinamenti? Sappiate che ci troviamo di fronte ad un vino rosso classico, che innaffia perfettamente secondi piatti a base di brasato e carne alla griglia, ma preferibile anche in accompagnamento ai primi piatti: su tutti, è da provare con gli agnolotti e le pappardelle al ragù. Dà il meglio di sé anche insieme all'agnello al forno allo spiedo, con contorno di funghi trifolati.


  • astigiano Se è vero che l'astigiano è un'area vinicola famosa nel mondo per dare alla luce alcuni tra i migliori spumanti europei, è altrettanto vero che da queste parti – da sempre – il rispetto per le tradizi...
  • Grignolino Il Grignolino è una varietà rossa autoctona piemontese, di coltivazione molto limitata e zonale, classica del Monferrato nell'area che va da Asti a Casale. Ha la stessa importanza che ricopre il Dolce...
  • barolo Il Barolo è il vino rosso italiano per antonomasia, il primo riconosciuto a livello internazionale come di grande qualità, solo negli ultimi due decenni insidiato dal Brunello, altro grande vino. La s...

Antinori Barbaresco DOCG Prunotto Marchesi - 3 Confezioni da 750 ml

Prezzo: in offerta su Amazon a: 67,98€
(Risparmi 6,72€)


Dal Carema alla Grappa di Nebbiolo: le primizie dell'Azienda Orsolani

Roccaforte della produzione del cioccolato e di altri dolci tipicamente regionali, la provincia di Torino non è di certo meno ricca di luoghi che rappresentano punti di riferimento per l'enologia. L'enoturismo torinese conta su cantine ed aziende agricole che rappresentano vere e proprie roccaforti della produzione vinicola piemontese. Su tutte, val la pena menzionare l'Azienda Orsolani, visitabile in Via Michele Chiesa a San Giorgio Canavese (TO), situata nel cuore di una zona dove la produzione viti-vinicola affonda le radici nella storia antica, e nata da una piccola Locanda (nota come “Locanda Aurora”), gestita da una umile famiglia del luogo. Il successo in questa piccola attività convinse, fin dai primi anni del XX secolo, le generazioni successive ad approfondire la conoscenza dell'ambito vinicolo e la produzione di vini pregiati. Oltre al Carema DOC, dalle botti della Cantina Orsolani escono tante altre specialità, compresi numerosi bianchi (come la Rustià) e la Grappa di Nebbiolo.


Ferrando Vini a Ivrea

Non meno interessante, per chi si trova da quelle parti, risulterà fare un salto all'Azienda Agricola Ferrando Vini, situata al numero 599 di Via Torino a Ivrea. Si tratta di un'azienda gestita a conduzione familiare, che da decenni importa le proprie specialità non soltanto in Italia, ma anche all'estero. Dai vigneti curati si producono vini quali la Carema DOC e il Nebbiolo.


Le cantine Martinetti

Ce ne sono tantissime in provincia, ma le cantine non mancano neanche nella città di Torino: una delle più famose è senza ombra di dubbio la Franco Martinetti, esistente dal 1974 ed i cui vigneti sono estesi su una superficie complessiva di quattro ettari. Il proprietario suddetto è uno degli uomini più in vista nel panorama enogastronomico internazionale.


Da Benito Favaro ai figli: vino a Piverone

Nata nel 1992 e da allora gestita con il medesimo entusiasmo dalla stessa famiglia, l'Azienda Agricola Favaro è probabilmente la principale attrazione turistica di Piverone, in provincia di Torino. Da quando aveva soltanto quindici anni, l'attuale proprietario Benito Favaro, coltiva la propria passione per la coltivazione dell'uva e per il buon bere. L'Azienda si occupa di numerose vigne, situate tutte entro i confini del comune di Piverone, su una collina di origine morenica conosciuta come Serra d'Ivrea.


Il meglio di Mazzé: vini firmati Santa Clelia

Chiudiamo la nostra rassegna delle cantine specializzate nella produzione del Carema DOC prendendo in esame l'Azienda Viti-vinicola Santa Clelia, aperta dal 1965 ed estesa su oltre dodici ettari di terreno vitato. Il meglio dei vini del Canavese, quindi il Carema, ma non solo, viene conservato nelle botti di rovere rintracciabili nelle cantine di Santa Clelia, una tappa da non mancare per chi si trova nel comune di Mazzé.




COMMENTI SULL' ARTICOLO