Albana di Romagna
La produzione dell'Albana di Romagna si svolge in una vasta area a ridosso delle colline che anticipano l'Appennino Tosco-Emiliano nella parte meridionale della regione romagnola.
Il paesaggio è molto vario, con una zona prettamente padana e una pedemontana, con aspetti di alta pianura e altri collinari.
L'unità geologica più rappresentata è senza dubbio la formazione marnoso-arenacea Romagnola, che da sola costituisce l'ossatura del medio e alto Appennino forlivese-cesenate e delle colline di Cesena. Si tratta di torbiditi arenaceo-pelitiche che costituiscono un riempimento di circa 3000 metri. Verso l'alto le torbiditi passano a peliti di scarpata e di mare basso e quindi alle evaporiti messiniane dovute all'evaporazione del mare preistorico della Tetide. I terreni costituiscono la
Successione romagnola su cui si è deposta la
successione post-evaporitica del margine padano-adriatico, con la Formazione a Colombacci e soprattutto le Argille Azzurre del Pliocene. In questa successione argilloso-marnosa si trovano, a varie altezze, lenti di torbiditi arenacee e lenti di sabbie, conglomerati e calcari di piattaforma, su cui si è sovrapposto uno strato costituito da argille varicolori e torbiditi calcareo-marnose e da marne, arenarie e calcari. Infine si stratificarono le Sabbie Gialle che affiorano lungo il margine appenninico e che chiudono la stratificazione dei sedimenti marini. La Successione post-evaporitica ha formato, ad eccezione delle colline di Cesena, i rilievi del basso Appennino lungo tutto il margine appenninico-padano e il successivo strato dei depositi alluvionali padani, dovuti all'azione dei fiumi, che si sono accumulati fino ad oltre 500 metri in sedimenti fluviali.
Dal punto di vista strutturale, l'Appennino settentrionale è una catena a falde formata dal corrugamento di prismi di rocce sedimentarie.
L'Albana è un vitigno a bacca bianca molto diffuso in Emilia-Romagna, reso celebre dall'autore medioevale Pier de' Crescenzi nel XIII secolo. Preferisce i terreni collinari argillosi, ben esposti e di fertilità medio-bassa. È vigorosa ma non fertile, e necessita quindi della potatura lunga. Ha buona tolleranza alle principali malattie ma è sensibile all'oidio e alla Botrytis,e attaccabile dal marciume acido.
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La denominazione di origine controllata e garantita Albana di Romagna, già riconosciuta come DOC il 21 luglio 1967, nasce dal decreto ministeriale del 13 aprile 1987 per autorizzare la produzione di vini bianchi secchi, amabili, dolci e passiti, dalla sola varietà dell'Albana.
I territori autorizzati si trovano tutti nella provincia di Ravenna.
Le tipologie disciplinate sono l' Albana di Romagna secco (asciutto), L'Albana di Romagna amabile, L'Albana di Romagna dolce, l'Albana di Romagna passito e l'Albana di Romagna passito Riserva.
La resa massima delle uve non deve essere superiore alle 10 tonnellate per ettaro e devono garantire un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 11,50% vol.
Per il Passito e il Passito Riserva, la resa di uva in vino non deve essere superiore al 50%, mentre per il resto delle tipologie la quota deve essere del 75% massimo.
Le operazioni di vinificazione devono essere effettuate nelle province di Forli-Cesena, Ravenna e
Bologna.
Le menzioni
secco, amabile, dolce, passito e
passito riserva sono obbligatorie.
Il Passito non può essere commercializzato prima del 1° settembre dell'anno successivo alla vendemmia e il Passito Riserva prima del 1° dicembre.
Le etichette possono fregiarsi della menzione
vigna per i vini ottenuti dalla medesima parcella.
L'Albana di Romagna Secco (o asciutto) è di colore giallo paglierino, tendente al dorato per i prodotti invecchiati. L'odore è leggero, con profumo caratteristico dell'Albana e il sapore asciutto, un pò tannico,caldo e armonico. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è di 12,00 % vol. si abbina con le carni bianche o le fritture di pesce, ma anche con risotti alle erbe.
Nell'Albana di Romagna Amabile il colore resta giallo paglierino, tendente al dorato per i prodotti invecchiati con l'odore caratteristico dell'Albana. Il sapore cambia a fruttato, amabile, gradevole e caratteristico. Il titolo alcolometrico sale a 12,50 % vol.
L'Albana di Romagna Dolce il colore e l'odore resta lo stesso, con sapore che sa di fruttato, dolce, gradevole, caratteristico. Va abbinato con i sapori forti dei formaggi erborinati o piccanti, ma anche con i paté di fegato o i dessert e fuori pasto.
Per il Passito il colore è giallo dorato con tendenza all'ambrato e l'odore intenso e caratteristico. Al palato il sapore è vellutato, gradevolmente amabile o dolce. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è di 17,00 % vol.
Per l'Albana di Romagna Passito Riserva il colore varia da giallo paglierino a giallo oro brillante con riflessi ambrati. L'odore è intenso, con chiare note fruttate e di muffa nobile e il sapore pieno e intensamente dolce, gradevolmente acido. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo sale a 24,00 % vol. I passiti si servono con i dessert, i formaggi erborinati o piccanti, ma anche fuori pasto.
Un buon Albana di Romagna Passito è il Rosenere della Tenuta La Pallazza Drei Donà. Aromi di miele, albicocca secca e mandorla dolce preludono la bocca equilibrata sulle note dolci acide. Riposa due anni in barrique prima di incontrare il Panforte di Siena.
Da Fattoria Zerbina un Passito Scaccomatto che ha conquistato i cinque grappoli, con il colore oro brillante e un olfatto elegantissimo, complesso e raro. Apre con il tè verde, la frutta sciroppata e secca, e segue con lo iodio e le spezie. La bocca è fine, ma polposa, perfettamente bilanciata. Viene prodotto con uve attaccate al 100% dalla Botrytis e poi lavorate in parte in barrique. Ottimo abbinamento per i dolci di ricotta, i formaggi erborinati o fuori pasto. Il Passito Arrocco è appena un gradino sotto, con intensi aromi di scorza di cedro condita, datteri secchi e confettura d'albicocca. Equilibrata dolcezza al palato, anche lui viene botritizzato. Con la cassata siciliana.
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