Principali rossi doc
Vini d'autore che si accompagnano ad un territorio baciato dalla natura, ricco di paesaggi naturali di inestimabile bellezza e di ambienti da non perdere per chi vuole toccare con mano il meglio dell'Italia incontaminata. Con il variare delle province, la sostanza non cambia: da Venezia a Padova, a Verona e Treviso, fin nel vicentino, il Veneto è annoverabile tra le regioni italiane più ricche dal punto di vista enogastronomico. Non mancano i piatti tipici, espressione di una tradizione antica e forgiata nei secoli dalla convivenza con altre culture, ma non mancano soprattutto i vini rossi d'eccellenza. Anche in questo caso possiamo affermare senza tema di essere smentiti che ogni provincia abbia il proprio vino rosso doc o docg. Se il re dei rossi veneti è senza dubbio il Bardolino Superiore DOCG, prodotto nell'area che circonda la provincia di Verona sfociando fin sul Lago di Garda, non meno interessanti sono la zona delle province di Vicenza, Treviso e Padova.
Uno degli esempi più lampanti di questa categoria è rappresentato sicuramente dal Breganze DOC, un vino rosso prodotto in un'area composta da 13 comuni della provincia di Vicenza: si tratta, tra gli altri, di Breganze, Fara Vicentino e Molvena. Questa specialità rappresenta una ulteriore testimonianza dell'importanza del vitigno Merlot entro i confini regionali, in quanto in fase di vinificazione questi grappoli vengono utilizzati in predominanza pressoché totale. Ci si serve poi del 15% di uve rosse locali non aromatiche. Il Breganze rosso è un vino caratterizzato da un colore rosso rubino mediamente carico, che al naso si presenta intenso e tipicamente vinoso, mentre in bocca è asciutto e contraddistinto da un'ottima struttura. Per quanto concerne la gradazione alcolica minima, tocca gli 11 gradi, che diventano 12 nel caso della versione Riserva, ottenibile dopo 2 anni di invecchiamento obbligatorio. A norma di legge, la fase di conservazione può durare un massimo di 3 anni, al termine dei quali vedono la luce le bottiglie di Breganze Superiore. Ci troviamo di fronte ad un vino forte, robusto e strutturato, che va servito ad una temperatura compresa preferibilmente tra i 16 e i 18 gradi, in accompagnamento a primi piatti succulenti e a base di carne: è il caso degli gnocchi al ragù, ma anche di bolliti di carne e verdure, e secondi di carne rossa o bianca.
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Parlare di vino entro i confini della provincia di Padova, vuol dire avere come riferimento due o tre specialità di primo ordine. Tra queste abbiamo il vino rosso Colli Euganei DOC, prodotto in un'area comprendente 17 comuni: tra gli altri abbiamo Galzignano, Torreglia, Este e Abano Terme, ed Arquà Petrarca. I Colli Euganei rappresentano una delle principali attrazioni turistiche della provincia di Padova e sono la culla di paesaggi naturali di grande valore, oltre che la patria di vini bianchi e rossi di grande valore. Il Colli Euganei rosso è, ad esempio, il maggiore rappresentante della categoria: vanta un colore rosso rubino carico passibile di assumere note di granato con il procedere dell'invecchiamento, mentre al naso presenta sentori di violetta e fiori di campo, e in bocca ha una sapore secco, abboccato, morbido. Viene prodotto in due tipologie: novello e Riserva, distinte per la durata del periodo di invecchiamento, che nel secondo caso – preferibilmente – non deve superare i tre anni. Questo vino va servito ad una temperatura compresa tra i 16 e i 18 gradi centigradi, ed è da abbinare ad antipasti a base di salumi e formaggi, ma anche a primi piatti saporiti e a secondi a base di carne bianca e rossa.
Rimanendo nel padovano, possiamo chiudere il nostro approfondimento sui principali vini rossi doc della regione veneta parlando del Corti benedettine, un vino che vede la luce in un'area di produzione composta da 29 comuni della provincia di Padova. Tra questi, meritano menzione Piove si Sacco, Bagnoli di Sopra, Conselve, Battaglia Terme, Monselice e Tribano, oltre che Cona e Cavarzere, che però fanno parte della provincia di Venezia. All'esame delle caratteristiche organolettiche, il Corti benedettine si presenta di un colore rosso rubino carico, tendente al granato con il procedere dell'invecchiamento. Al naso, questo vino presenta un odore tipicamente vinoso, ma intenso e persistente, dotato di una certa fragranza, mentre in bocca è estremamente vellutato, armonico e spesso abboccato. Dà il meglio di sé nella versione Novello, ottenuto dalla vinificazione di uve Merlot, Raboso Piave e/o Veronese, ma c'è anche chi utilizza vitigni Cabernet Sauvignon, e Refosco dal peduncolo rosso. Va servito ad una temperatura di 16-17 gradi centigradi dopo un periodo di conservazione di due anni al massimo, in abbinamento a salumi e formaggi mediamente maturi, ma anche a secondi piatti sostanziosi e a base di carne.
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