Cirò
La zona vinicola del Cirò si trova in Calabria, nell'area di Crotone. Si tratta di una piccolissima zona schiacciata sulla costa ionica e profonda nell'entroterra solo pochi chilometri, quanti ne servono per raggiungere il Parco Nazionale della Sila. Si tratta di una zona fatta di colline, in una regione, quella calabra, quasi del tutto montagnosa. Verso il parco si trova l'altitudine maggiore, ma uno dei vantaggi della zona è la sua pendenza in costante decrescita verso il mare, che rende le terre facilmente coltivabili. Particolare anche la geologia dell'area che vede una struttura carsica in gessi tra le più importanti della nostra penisola. Questa struttura è superficiale e affiora con sedimenti argillosi e marnosi si costituzione siltosa di colore azzurro-grigio in cui sono presenti enormi quantità si fossili marini come pesci e invertebrati. Queste formazioni risalgono al Pliocene e si erano depositare in profondità, tra 400 e 800 metri per essere poi colmate con biocalcareniti, noduli algali e tutti quei tipi di sedimenti da molluschi costruttivi di coralli che apparvero in quell'era storica e geologica. La zona è quella classica temperata del sud Italia chiaramente, fatta quindi di caldo estivo, rinfrescato con i venti marini, e inverno tiepido. Ogni dieci anni la natura offre forti nevicate in quota, per l'arrivo periodico di venti gelidi polari. Costante invece l'apporto dello scirocco e/o del libeccio che a volte però provocano afosità. In estate la temperatura può arrivare anche a 40 °C ma con un clima secco e scarsamente umido in quanto le piogge sono un fenomeno prettamente autunnale. L'estate invece offre qualche problema di approvvigionamento idrico.
Il vitigno autoctono Greco Bianco è il vitigno principale per la produzione del Cirò bianco, che può essere assemblato anche con altre uve bianche autorizzate in regione. È un vitigno molto antico sicuramente introdotto dai Greci durante la colonizzazione del VIII secolo a.C. Proprio in Calabria sembra sia stato il primo nucleo originale dell'introduzione del vitigno, poi valorizzato dai Romani che lo diffusero anche in centro Italia tanto che nel Medioevo fu la Serenissima Repubblica di Venezia la principale sponsor di questo vitigno, esportato nei porti di tutto il Mediterraneo. Alcuni esperti ritengono il Greco all'origine dei famosi Garganega e Grechetto. Il Greco viene oggi distinto in Greco Bianco, particolarmente presente in Calabria, e il Greco di Tufo, sfruttato invece in Campania.
Il vitigno ha grappoli medio-grandi, alati, con acini medi e pruinosi, dorati, ambrati quando sono in maturazione. La maturazione cade nella seconda metà di settembre con molti processi di appassimento per ottenere ottimi vini dolci. In Calabria tutti i vini bianchi sfruttano alte percentuali di questo vitigno, in particolare nei vini secchi. Come passito apporta altrettanta qualità, in vini dolci che possono arrivare anche a 10 anni d'invecchiamento.
I vini hanno colori oro, fruttati e ammandorlati con un palato molto strutturato.
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La denominazione di origine controllata Cirò nasce già il 2 aprile 1969 e autorizza la produzione di vini bianche e rossi. La zona vinicola viene suddivisa in tre parti che vedono Cirò e Cirò Marina e Melissa e Crucoli nella prima zona. Poi vi è la seconda zona di Torretta e la terza includente Crucoli. Per la produzione di vino bianco come detto il vitigno principale è il Greco Bianco che deve essere presente per almeno l'80%.
L'uva deve avere una produttività limitata a 12,5 tonnellate per ettaro, e una volta trasformata in vino il grado alcolico volumico minimo naturale deve essere di 10,5% vol. Viene autorizzata anche la menzione “vigna”.
Da Caparra & Siciliani abbiamo il Cirò Bianco Curiale con il Greco in purezza per un vino paglierino a riflessi verdi. Le caratteristiche al naso sono minerali e salmastre, con un palato sapido ed equilibrato in quanto fresco e pieno. Ottimo infatti con i calamari ripieni.
Sempre dalla stessa azienda anche il Cirò Bianco generico sempre con il Greco in purezza, sempre paglierino ma floreale e agrumato al naso. Sempre fresco e sapido, ottimo con calamari e gamberi.
Da Enotria il Cirò Bianco è ancora in purezza che esprime profumi di frutta con pesca gialla e fiori bianchi. Ancora fresco e sapido viene lasciato 4 mesi sui lieviti. Ancora con i gamberi ma con le zucchine.
Anche Fattoria San Francesco produce il Cirò Bianco San Francesco con il Greco in purezza, stavolta solo floreale. Va ben abbinato con il risotto alla pescatora.
Da Ippolito 1845 ecco il Cirò Bianco Res Dei in purezza con un fragrante naso agli agrumi e fiori, con una nota finale di vaniglia. Bocca sempre fresca e sapida e ancora un abbinamento con il risotto ai frutti di mare.
Interessante anche il Cirò Bianco di Parrilla, puro, floreale e agrumato per il risotto ai gamberi e calamari.
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