Bombino Bianco
Il Bombino Bianco è una delle varietà più importanti nel sud della nostra penisola, con la Puglia protagonista delle coltivazioni, anche se si trovano buone superfici coltivate anche nel Lazio, nelle Marche, in Abruzzo e in Emilia-Romagna.
In Abruzzo viene anche chiamata, grazie alla sua diffusione, Trebbiano d'Abruzzo, ma si differenzia dal vero Trebbiano per un'acidità molto minore. In questa regione, a differenza delle altre dove si bada più alla quantità, le rese vengono molto ridotte, in modo da avere ottimi vini, longevi e concentrati, che dimostrano le potenzialità, purtroppo non sfruttate, di quest'uva.
Il Bombino probabilmente ha un origine spagnola, ma presente in Italia da tempo immemorabile. ha maturazione tardiva e altissime rese, che forniscono vini sciatti e neutri per i tagli tedeschi. Presenta grappoli di media dimensione, cilindrici o alati, con grandi acini e una buccia pruinosa di grosso spessore.
Come detto la qualità del Bombino Bianco dipende dal controllo sulle rese da parte dei produttori. Se questi intendono ottenere solo delle grosse quantità di vino piatto da vendere ai tedeschi per i loro assemblaggi, questa varietà centra il loro obbiettivo in pieno. Anche in Romagna si ha questa tendenza come dimostrano le produzioni di Bombino vinificato nel Pagadebit e Straccia Cambiale, due nomi che sono tutto un programma nel significato, un vino utilizzato come forma di pagamento in passato per l'abbondanza con cui si reperiva.
Ma alcuni produttori dimostrano che il Bombino Bianco è un'ottima uva se limitata, e ne è testimone l'Abruzzo e la Puglia, nel Cacc'e mmitte, nel Castel del Monte e nel san Severo. Ottimo anche per la spumantizzazione.
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Un grande Bombino Bianco viene spumantizzato in Puglia da D'Araprì, che vinifica ben quattro spumanti. Il D'Araprì Riserva Nobile è vinificato in purezza, con un bel naso di cedro, nocciola, biscotti al burro e note minerali. Ottimo palato cremoso e fresco, con una bella chiusura lunga. Spumantizzato con il Metodo Classico va abbinato a un piatto aristocratico come l'insalata d'Aragosta.
Il D'Araprì Grand Cuvee XXI Secolo prevede un taglio al 30 per cento con il Pinot Nero, per un bel naso pieno di pompelmo ed erbe aromatiche, con nocciola e pane in chiusura. Palato molto fresco e pieno, sempre con Metodo Classico per la coda di rospo alle verdure.
Vinifica anche il D'Araprì Pas Dosé con un taglio del 25 per cento di Pinot Nero e Montepulciano, un sorprendente spumante al pane tostato e lieviti, con nocciola e grumi. Ottimo per la burrata. Simile il Brut, ma con la frutta bianca al posto del pane e senza nocciole, fresco per le trote farcite alle erbe.
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