Vino bianco campania

Tra numerosi primati ed eccellenze nei campi più vari, la Campania vanta una tradizione enologica considerata tra le più antiche d’Europa. Oltre che a scopi coltivativi, molti dei vitigni autoctoni della regione furono impiantati nella storia antica per motivi di studio. Dalle province di Avellino e Benevento, passando per il casertano, la zona vesuviana, e la parte più meridionale e vicina alla Calabria, è possibile incrociare i propri passi con decine di etichette pregiate e protette dal marchio DOC. Ricchissimo è l’elenco dei rossi, insieme ai rosati, ma non meno nutrito e sorprendente è il novero dei vini bianchi prodotti entro i confini regionali. Volendoci soffermare su quelli più conosciuti, possiamo partire dalla parte più settentrionale della regione, ovvero dal beneventano. Qui nascono per esempio il Taburno, il Sannio greco, il Sannio Amabile, ... continua

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      prosegui ... , mentre spostandosi di pochi chilometri si arriva nella zona del Fiano di Avellino, del Sant’Agata dei Goti e del Solopaca. Come si nota da questa brevissima descrizione, le specialità non mancano di certo, a testimonianza di una tradizione enologica datata e redditizia. Tuttavia, quando si parla dei vini bianchi prodotti nella zona del beneventano, è impossibile non tirare in ballo quello che è probabilmente rappresenta il vitigno e il vino più famoso della regione: il Falanghina, vino bianco caratterizzato da un colore paglierino molto intenso e da un odore fortemente strutturato. In bocca è fresco, vivace, leggermente acidulo e secco, accompagna in maniera eccezionale piatti a base di pesce e carni bianche e va servito fresco, ad una temperatura compresa tra gli otto e i dodici gradi. La legge tutela le zone di produzione del Falanghina: si va dalle pendici del Monte Sarchio al Bonea, fino al Taburno e in giù, arrivando ai Campi Flegrei. Secondo la tradizione, l’etimologia del nome è relativa a “falange”, ovvero al palo utilizzato in passato per la realizzazione delle viti. Un altro bianco illustre prodotto in provincia di Benevento è il Solopaca, un vino DOC tra i più rinomati d’Italia, più asciutto e vellutato rispetto al Falanghina, ma ugualmente contraddistinto da un colore paglierino deciso. Va consumato ad una temperatura compresa tra gli 8 e i 12 gradi ed è l’ideale per innaffiare risotti, piatti a base di frutti di mare e formaggi. Tra i vini più antichi della regione Campania, è impossibile non includere il Fiano di Avellino DOCG, la cui denominazione viene spesso accompagnata sulle etichette dal sostantivo Apianum. Come tantissimi vini del Sud Italia, anche il Fiano ha raggiunto il Belpaese grazie ai greci, che battezzarono queste uve con il nome di “Vitis Apicia”, in omaggio al fatto che esse attiravano l’attenzione di numerosi sciami d’api. Un vino dal colore giallo chiaro, ma dal profumo leggero ed ammaliante, un tempo considerato addirittura vino dolce ma oggi annoverabile tra i vini più eleganti, strutturati e secchi della nostra penisola. Viene prodotto in 26 comuni della provincia di Avellino, le cui colline vanta terreni fertili e argillosi, oltre che le condizioni climatiche ideale per la vinificazione di vitigni a bacca bianca. Dalle carni bianche ai formaggi stagionati, passando per crostacei, molluschi, risotti e primi piatti a base di pesce: sono gli abbinamenti gastronomici più consigliati.Abbandonando le temperature rigide dell’Irpinia e del Sannio, si arriva in uno dei paradisi naturali più invidiati alla regione Campania, ovvero la Costiera Amalfitana. Caratteristico per le abitazioni minute e a picco sul mare, per le scogliere e i terrazzamenti di limoni, il paesaggio della Costa d’Amalfi è anche patria di alcuni tra i rossi più buoni d’Italia. Uno di questi è proprio il Costa d’Amalfi rosso, un vino DOC giustamente tannico ma corposo e ben strutturato: all’olfatto è vinoso e alla vista presenta un colore rosso rubino molto forte. Percorrendo tutta la Costiera Amalfitana si arriva in un’altra oasi di verde e azzurro, la Penisola Sorrentina, che dà il nome ad un vino rosso DOC la cui produzione è consentita dalla legge soltanto entro i confini della provincia di Napoli. Oltre al Penisola Sorrentina rosso, le cui proprietà organolettiche sono simili a quelle del Costa d’Amalfi, in quest’area si produce anche un ottimo vino frizzante, denominato appunto Penisola Sorrentina rosso frizzante DOC: una specialità morbida, fruttata, ideale per le cene estive a base di crostacei e frutti di mare. Insomma, la Campania è un vero e proprio centro di insediamento di tradizioni vinicole: dovunque ci si trovi, vicini al mare o alla montagna, è impossibile non incrociare i propri passi con vitigni pregiati: l’Aglianico, la Falanghina, la Biancolella, la Coda di Volpe, l’Asprinio, la Forastera, e chi più ne ha più ne metta. A cavallo tra le varie zone della regione, sorgono decine e decine di cantine famose in tutta Italia: da Feudi di San Gregorio alle cantine Grotta del Sole, alle Cantine Sebastianelli, passando per Torricino, Vigna Pironti, Vignae Villae In Taurasi.