Lambrusco di Sorbara
Il Lambrusco di Sorbara è un vitigno a bacca rossa autoctono dell'Emilia, parte della famiglia dei Lambruschi, in particolare questo uno dei vitigni più antichi origini. La famiglia dei Lambruschi è parte della specie della
Vitis Vinifera e non va confusa con la
Vitis Lambrusca. Questa famiglia proviene da antichissime viti selvatiche della Pianura Padana, e il suo nome si deve ai Romani che indicavano le viti selvatiche spontanei ai bordi, detti
labrum dei campi coltivati detti
bruscum. Da qui il nome di
labrusca vitis, oggi Lambrusco, coltivato quasi esclusivamente in Emilia. Il vitigno ha acquisito nei secoli questo nome e ora indica un'intera famiglia molto diffusa, anche se i suoi vini non raggiungono quelle qualità che sono standard in molte aree. Comunque anche tra i Lambruschi vi sono diverse qualità, e il Lambrusco di Sorbara rappresenta il meglio della famiglia, sfruttato da tempo e citato già da Andrea Bacci, medico di papa Sisto V, nel Cinquecento, in uno dei suoi lavori, il
De Naturali Vinorum Historia, tra i più importanti libri sui vini del vecchio continente. L'autore descrive i Lambruschi delle colline di Modena come speziati e fragranti.
Il Lambrusco di Sorbara si presenta con grappoli di medie dimensioni a forma conica e densità a spargolo. Le bacche sono sempre di medie dimensioni, a forma sferica e colori blu. Soffre per l'acinellatura a seconda degli anni, a causa di una anomalia floreale. In questo caso molti acini rimangono di dimensioni molto ridotte con notevoli problemi per le rese, che a volte perdono i due terzi della produzione. Viene comunque considerato un vitigno di alta qualità, tanto da essere accostato ad alcuni nobili, tra cui il Picolit francese. Le rese naturali molto basse ne aumentano notevolmente le qualità, ed in Emilia viene spesso coltivato insieme al Lambrusco Salamino, che lo aiuta sovente negli assemblaggi per apportare quantità. Sulle colline modenesi trova la sua terra preferita tra i fiumi Secchia e Panaro, su terreni alluvionali con consistenza particolarmente sciolta e geologia sabbiosa, con substrati estremamente permeabili e altamente potassici. Al di là di questi due fiumi la geologia si fa sempre più argillosa, verso i limiti inclusi nel disciplinare di produzione. L'argilla influenza il vino nei colori più carichi del classico ma a scapito degli aromi.
Il Lambrusco di Sorbara viene spesso vinificato in purezza, grazie alle sue qualità, ma sovente deve essere anche aiutato dal Lambrusco Salamino per i suoi difetti nelle rese, che lo rendono particolarmente scarso. I colori del vino sono rubino chiaro, che si riflette nella spuma in un rosato delicato e trasparente. La gamma olfattiva risulta fresca e profonda, elegante, in cui si evidenziano belle profumazioni alla violetta, nota classica di questa denominazione DOP di Modena. Il palato è altrettanto fresco e delicato, ben equilibrato tra sapidità e acidità, che lo rendono leggermente acido e corroborante. I gusti sono fruttati e delicatamente aromatici, secchi e aciduli, in un corpo leggero. I vini sono quindi da bere in gioventù, beverini e semplici, seppur più complessi rispetto agli altri Lambruschi, fornendo sensazioni abbastanza particolari. Il Lambrusco di Sorbara pur esendo il vino più leggero è quello che fornisce maggiori soddisfazioni, nei suoi toni fruttati al lampone dolce, contorniati da ciliege e fragole. Nel disciplinare DOC del Lambrusco di Sorbara il vitigno deve essere presente almeno al 60 per cento, quantita non aumentabile a causa delle scarse rese. I vini sono frizzantini e sono prodotti anche nella tipologia rosato.
Ma il Lambrusco di Sorbara viene vinificato anche in Lombardia nel Mantovano Lambrusco DOC, dove il vino ha le stesse caratteristiche che possiede al di là del Po. Prima il Lambrusco veniva vinificato secco e la spumantizzazione si otteneva con la seconda fermentazione in bottiglia con il metodo utilizzato nello Champagne. Tra gli anni 60 e 80 del Novecento invece si è utilizzato il metodo Charmat che ha aumentato notevolmente la produzione ma ha prodotto anche un vino dolce non all'altezza dei precedenti, più che altro destinato al mercato americano con addirittura il 50 per cento delle importazioni. Oggi si tende invece, grazie alle denominazioni d'origine, alla vinificazione nella tipologia secca, con qualità decisamente superiori. Il Lambrusco di Sorbara infatti non è più un vino prettamente emiliano, e viene utilizzato anche in Trentino nelle denominazioni Casteller DOC, Trentino DOC, Valdadige o Etschtaler DOC, Valdadige Terra dei Forti DOC, in Piemonte nel Colli Tortonesi DOC, oltre che nel citato Lambrusco Mantovano e naturalmente in Emilia Romagna, dove fa parte degli assemblaggi del Colli di Scandiano e Canossa DOC, del Colli di Parma DOC, del Lambrusco di Grasparossa di Castelvetro DOC, del Reggiano Lambrusco DOC, del Colli Piacentini Lambrusco Grasparossa DOC e Montericco, del Lambrusco Salamino di Santa Croce e naturalmente del citato Lambrusco di Sorbara.
- La vite si nutre, come qualsiasi altra pianta, attraverso i sali minerali e gli elementi organici presenti nel terreno ed assorbiti tramite le radici, l'organo della pianta preposto all'assimilazione ...
- Il Groppello è un vitigno a bacca rossa autoctono del Lago di Garda, dove era conosciuto già in epoca romana tanto da essere descritto sia da Virgilio che Plinio il Vecchio, ma anche da numerosi altri...
- La Malvasia del Lazio è un vitigno a bacca bianca che, come è facile intuire, fa parte della famiglia della Malvasie, uno dei vitigni più antichi e anche coltivati in Europa e specialmente in Italia. ...
- La Malvasia è una famiglia di vitis vinifera composta da numerose varietà tra cui la Malvasia Nera di Lecce, un sottotipo autoctono del Salento con cui si vinificano interessanti vini rossi. Il nome g...
Tra i migliori produttori di Lambrusco di Sorbara DOC si segnala ancora Cavicchioli & Figli, con il Vigna del Cristo, un Lambrusco di Sorbara in purezza di un bel colore porpora brillante, con intensi aromi di fiori di ciliegia e mirtilli. Il palato è molto elegante, ottimo con il cotechino e il purè di patate. Sempre dalla stessa azienda anche il Lambrusco di Sorbara Tre Medaglie, ancora spumeggiante ma rubino, con note di lamponi e more al naso ed un palato fresco, persistente e seducente. Ottimo con omelette di porcini.
COMMENTI SULL' ARTICOLO