Franconia
Il Franconia è un vitigno a bacca rossa dalle origini ancora incerte, basate su due ipotesi, entrambe al di fuori del territorio italiano. È conosciuto anche con i nomi di
Blaufrankisch e
Limberg. Le due ipotesi coinvolgono sia la Croazia che l'Austria. Nella prima ipotesi si fa riferimento al suo secondo sinonimo, per la città di Limberg, nel secondo caso alla vallata superiore del Meno, localmente chiamata Franken che tradotto in italiano diviene appunto Franconia. Per la prima tesi vi è però un'assenza di citazioni ampelografiche, che invece si riferiscono al solo Novecento. Per l'ipotesi austriaca invece non ha il conforto del nome tedesco
Blaufränkisch dove il suffisso
blau si riferisce al blu delle bacche ma il termine
frankisch veniva utilizzato nel tardo Medioevo per indicare le uve straniere mentre le autoctone venivano indicate con il termine
heunisch. In Austria invece il vitigno è molto diffuso, e sembra che la sua introduzione in Italia e successivamente in Francia sia iniziata nel 1879. In Italia è limitata all'area di Levico, in Trentino, e alla piana del Tagliamento, Cervignano e Palmanova in Friuli. È presente anche nella provincia di Bergamo in Lombardia e nella provincia di Treviso in Veneto. La sua coltivazione si sviluppa comunque prevalentemente in pianura. In Italia con il nome di Blaufrankisch il Rovasenda la descrive nel 1887 come vite sostitutiva di quelle colpite dalla fillossera.
La prime citazioni storiche appartengono al Novecento, entrambe del 1925 ad opera del Marzotto, nel suo
Uve da vino e del Poggi in
Atlante ampelografico. In ogni caso il nome originale tedesco cadde in disuso solo a partire dagli anni 50 del Novecento.
In Italia settentrionale si è diffuso grazie alla sua precocità e produttività, nonché ad una buona resistenza a malattie e al freddo pungente. L'introduzione dall'Austria è probabilmente dovuta all'inserimento di uve nordiche durante l'impero Austro-ungarico in tutto il territorio allora controllato dalla dinastia degli Asburgo. La si trova infatti, dal 1870, non solo in Italia, ma anche in Slovacchia, in Ungheria, in Moravia e in Croazia, grazie anche alla crisi di fillossera della metà dell'Ottocento, per sopperire alla moria di viti. In Francia invece la sua introduzione risale al periodo 1875-1900, quando nel dipartimento centrale di Cher e quello più meridionale di Puy de Dome, venne conosciuta come Limberger noir. In Friuli viene citato già nel 1879, con qualche anno di ritardo rispetto a Caorle, in provincia di Venezia, dove la datazione si ferma al 1877. In provincia di Bergamo invece il vitigno arrivò solo nel 1929.
il vitigno si presenta con grappoli di grandi dimensioni a forma piramidale e alati. Le bacche sono di dimensioni medio grandi, con bucce coriacee blu ricoperte da abbondante pruina. Germogliamento e maturazione sono di media epoca. I terreni più adatti sono quelli argillosi delle pianure alluvionali friulane, mentre i sistemi si allevamento sono quelli che prevedono la potatura a guyot.
Il Franconia viene utilizzato sia in purezza che in assemblaggio nel nord Italia e fa parte anche delle denominazioni di origine Colli Orientali del Friuli, anche monovitigno e nel Friuli Isonzo, sempre in purezza o in assemblaggio. Fornisce vini ricchi di antonociani, colorati, con buone profumazioni fruttate e floreali, con chiusure speziate. I vini del Franconia sono leggeri, da bere giovani, con corpo medio e gusto fresco, di struttura lieve. I gusti sono morbidi, ottimi per le carni rosse come arrosti o selvaggina. Ma la sua qualità di freschezza e leggerezza lo rendono un ottimo vino anche per i primi piatti e gli antipasti di salumi freschi. In Friuli trova certamente i migliori estimatori e i migliori risultati, anche perché fu la prima regione a importarlo in Italia.
I prodotti migliori hanno bei colori rubino limpido, con una gamma olfattiva profonda e complessa, elegante, dove compaiono belle profumazioni di viola in quelle fruttate al lampone, alla ciliegia e alla fragola. Le chiusure sono speziate, con aromi di caffè, liquirizia e tabacco dolce. A volte compaiono note minerali. Il palato è asciutto ed equilibrato da una buona sapidità. I tannini levigati strutturano il corpo, con chiusure persistenti ed erbacee.
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In Friuli si trovano i migliori produttori di Franconia in purezza, come quello prodotto sui 50 ettari dell'azienda Blason in provincia di Gorizia. Il suo Franconia viene macerato per una settimana sulle bucce, per poi passare tre mesi in legno. Il vino acquista un bel colore rubino chiaro, con fantasiosi aromi di viola e frutta rossa, ciliegia in particolare. Il palato risulta più caldo dei Franconia classici, sapido e morbido. Una delle migliori espressioni del vitigno, con retrogusti erbacei sfinati da tannini suggestivi. Ottimo con la carne di maiale.
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