Varietà uva da tavola
L'uva da tavola è nettamente diversa da quella da vino, in cui si cercano delle caratteristiche adatte per la vinificazione, che sono acidità e giusto grado zuccherino. L'uva da vino quindi difficilmente può essere mangiata, a causa proprio di un'acidità elevata, a differenza della dolce uva da tavola.
L'uva da tavola deve essere dolce, matura e piena di zuccheri naturali. Durante la maturazione gli acidi, tartarico, malolattico e altri, tendono a scomparire per far posto agli zuccheri. In piena maturazione quindi si avranno solo gli zuccheri.
L'uva da tavola è molto coltivata in Italia, con preferenza per le pianure e i terreni fertili nel meridione, e le colline al centro Italia. Sono moltissime le varietà coltivate, sia autoctone che importate. La prima sostanziale differenza, oltre alla classica tra uva bianca e uva rossa, è tra l'uva con semi e quella senza semi. Le regioni meridionali sono tutte protagoniste di questa produzione con rese molto elevate, accompagnate dalle regioni centrali del Lazio e dell'Abruzzo.
La varietà bianca più diffusa è l'uva Italia, un incrocio realizzato dal Prof Pirovano ai primi del novecento, con acini e grappoli molto grandi da 700 grammi. I chicchi sono sferici, croccanti e gialli dorati con il 16 per cento di zuccheri. È la più prodotta il tutto il mondo. Molto famosa è anche la Regina, molto antica e di probabile origine siriana. Si conserva ottimamente, con acini grandi giallo dorati, carnosi e grappoli medio grandi. Il peso al grappolo arriva fino ai 700 grammi.
Larga diffusione ha la
Regina dei Vigneti anch'essa con grandi acini giallo dorati, con il 15 per cento di zuccheri, ma grappoli che arrivano a pesare al massimo 500 grammi.
Famosissima è la
Sultanina, con acini piccoli e non troppo dolci. I grappoli possono pesare al massimo 300 grammi.
Particolare è il
Pizzutello Bianco, con i suoi acini lunghi, giallo-verdi e il 17 per cento di grado zuccherino. I grappoli possono pesare fino a 400 grammi.
Altre varieta molto conosciute sono la Victoria, la Baresana, il Moscato e lo Zibibbo, il Sant'Anna di Lipsia, la Matilde, il Noha, la Perla di Casba.
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Tra le rosse si segnalano la Alphonse Lavalee di origine francese, con grappoli da 600 grammi e acini grandi, blu-neri con una percentuale zuccherina intorno al 14 per cento.
Tra le migliori vi è certamente la
Cardinal, una Californiana piantata in Italia dopo la seconda guerra, con grandi grappoli da mezzo chilo e acini grandi, rosso violacei variabili e un tenore zuccherino del 16 per cento. Il gusto è neutro.
Le due
Conegliano, Il
Precoce e il
218 hanno caratteristiche molto simili, con maturazioni diverse. Grandi grappoli da quasi mezzo chilo con grandi, neri e aromatici.
L'
Isabella invece venne prodotta incrociando la vinifera con la vitis lambrusca per ottenere un buonissimo sapore di fragola. Acini piccoli e grappoli di soli 150 grammi non ne fanno però un uva molto redditizia. La sua vinificazione è vietata per legge a causa di un'elevata presenza di alcol metilico nel vino.
Altre uve famose sono i moscato neri e il Michele Palieri.
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