Strade del vino

Il vino è diventato un’ attrattiva turistica, un modo come un altro per mettersi in viaggio alla scoperta di nuovi paesaggi e della buona cucina italiana. È sulla base di ciò che nascono le strade del vino un sistema di offerta turistica che ruota intorno ai luoghi di produzione del nettare degli dei, ad enoteche e vinerie e a tutto ciò che è ad esso direttamente o indirettamente riconducibile. Le vie del vino sono un sistema integrato di offerte turistiche che si snodano per un intero percorso lungo il quale si collocano i luoghi del vino visitabili, come vigneti, aziende, cantine, ma anche attività imprenditoriali collegate, come ristoranti, alberghi, agriturismi, enoteche, ecc. Le vie del vino sono regolate dalla legge quadro n. 268 del luglio 1999, che le definisce "percorsi segnalati e pubblicizzati con appositi cartelli, lungo i quali insistono valori naturali, ... continua

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      prosegui ... , culturali e ambientali, vigneti e cantine di aziende agricole o associate aperte al pubblico". La legge viene applicata tramite dei decreti attuativi inerenti gli standard minimi di qualità che i soggetti partecipanti alle Strade del Vino devono rispettare e la segnaletica. In tutta Italia non mancano di certo le vie del vino. La penisola è come un portale ricco delle più disparate tipologie di vini originari delle nostre terre, e prodotti nelle venti Regioni d'Italia: dal Piemonte alla Sicilia, infatti, le vie del vino non mancano e fanno da sfondo ad un paesaggio meraviglioso e suggestivo, caratterizzato da tanto verde. Dalla vendemmia all’imbottigliamento, l’Italia è invasa dagli amanti del vino e da chi non può fare a meno di gustarne la fragranza, la dolcezza o l’amaro, sentirne l’essenza che sia fruttata o meno. In Italia esistono 154 strade del vino, alcune delle quali, secondo il Rapporto annuale sul Turismo del Vino elaborato dalla Associazione Città del Vino e dal Censis già ben organizzate (15%), altre in via di buona organizzazione (6%), altre ancora in fase di avviamento (30%), e le restanti non operative. Delle 154 strade del vino, 140 sono presenti in internet con un proprio sito. Le strade del vino in Italia interessano circa 1450 comuni, oltre 400 denominazioni di vino, e 3300 aziende agricole, con un potenziale di sviluppo economico e organizzativo ancora notevole, stimato nell'ordine dell'80%, infatti hanno mosso nel 2009 un fatturato di circa due milioni e mezzo di euro. I primi esempi di Strada del Vino, all’epoca sorti spontaneamente, sono state realizzati a metà degli anni ’70 dall’Agriturist Friuli Venezia Giulia (Strada del Vino nel Collio, Strada del Merlot). In tutte le regioni italiane esistono dei percorsi che si diramano attraverso le aree delle Denominazione di origine Controllata e Garantita,Docg, delle Denominazine di Origine Controllata, Doc e degli IGT i codici che riconoscono le particolari peculiarità di ogni vino. Percorrendo degli itinerari è possibile conoscere e visitare vigneti, entrare nelle cantine, partecipare attivamente alla vita in campagna. È possibile anche soggiornare negli alberghi e negli agriturismi per sostare sedendosi a tavola in un ristorante tipico per poter assaggiare i giusti abbinamenti tra il cibo tradizionale del luogo in cui ci si trova e la miglior selezione vitivinicola del posto. L’obiettivo principale delle vie del vino è quello di promuovere la produzione vitivinicola di ogni singola regione, ma anche quella di valorizzarne il territorio architettonico e naturale e artistico. È, infatti, scontato ed evidente che intraprendere un viaggio per conoscere quali sono le vie del vino equivale a compiere un viaggio attraverso la storia, gli usi, le tradizioni. Per ogni regione italiana ci sono delle vie del vino che indicano la strada per giungere nelle località in cui è possibile gustare un tipico bicchiere di vino di buona qualità. Dal Piemonte alla Campania, dalla Val d’Aosta alla Sicilia, dal Veneto alla Toscana, le strade del vino, viste nel loro insieme, toccano tutti i principali centri della millenaria storia italiana.Sono molti i vini famosi in Italia. Ne citeremo qui qualcuno partendo dal Trentino. Questa città offre ben sette strade del vino, con percorsi tematici e visite in cantina. Si può girare immersi nella natura e sostare in qualche ristorante per gustare un buon bicchiere di vino. Tra i vini più importanti del Trentino abbiamo il Sylvaner, vinificato impiegando l’omonimo vitigno, qualche volta completato da altre uve a bacca bianca. Il suo colore giallo paglierino, qualche volta con sfumature verdi. Ha un profumo gradevole e fruttato con un sapore asciutto e delicato e fresco, il cui tasso alcolico è pari a 11% vol. E’ un vino fragrante che va servito come aperitivo a 8°C, ma può abbinarsi tranquillamente anche alle pietanze. Il Sylvaner è prodotto soprattutto nella valle d’Isarco, la zona vitivinicola più settentrionale d’Italia. Per attraversare le vie del vino del Trentino, bisogna partire da Bolzano, capoluogo del Trentino, posto alla confluenza del Tarvera con l’Isarco. Si può visitare piazza Walther e il duomo. Adiacente e via dei Portici che rappresenta il centro commerciale della città. Partiti da Bolzano si può arrivare a Chiusa, dove oltre a pranzare e pernottare, si può visitare la cantina Produttori Valli Isarco, dove si può degustare il Sylvaner e altri tipi di vini qui prodotti. Proseguendo fino a Bressone si può visitare località Mara 110, l’azienda agricola Kuenof-Pefer Pliger, anche qui con possibilità di degustazione. A Varna è possibile visitare la cantina dell’abbazia di Novacella, circondata da prati e vigneti. Tra i vini tipici del Trentino non si può non citare il Teroldego Rotaliano D.O.C. Coltivato su terreni sabbiosi ed alluvionali della Piana Rotaliana, ed in particolare nelle campagne di Mezzocorona, Mezzolombardo e Grumo-San Michele all’Adige, dove nascono le uve rosse di questo famoso vino che si fregia dell’appellativo d.o.c. dal lontano 1971. I vigneti caratterizzano il paesaggio di questa fascia geografica, come le tante cantine che producono Teroldego e si ha l’impressione, nel percorrere questa Strada, di essere in un vero e proprio paradiso del vino.

      Un altro prodotto rappresentativo di questa terra è l’Asparago di Zambana, bianco, tenero, delicato, dal gusto inconfondibile.

      Fanno parte della Strada del Vino e dei Sapori della Piana Rotaliana anche Roverè della Luna, San Michele all’Adige e Nave San Rocco. Ogni via del vino vanta la propria produzione tipica che oltre al nobile Teroldego Rotaliano D.O.C. offre lo Spumante Metodo Classico, la Trentino Grappa, il Pinot Grigio e la mela Red Delicious.

      Lascandosi affascinare, infine, dallo spettacolo di questa grande pianura non resta che avventurarsi tra stradine e paesi per scoprire e degustare le tante produzioni tipiche. Altra regione italiana da citare per l’importanza del suo vino è la Lombardia in cui viene prodotto il Franciacorta, che prende il nome dal medesimo luogo in cui nasce. Per poter gustare questo vino le cantine della località in questione permettono di usufruire di itinerari creati ad hoc: gite in bicicletta, degustazione in cantina ed un percorso eno-gastronomico che si snoda lungo 80 km di colline con vigneti. Da non perdere il Franciacorta Brut, un vino D.O.C.G.dal colore giallo, perlage finissimo e persistente. Sapore asciutto, gusto pieno.

      Altre località importanti per la loro produzione vitivinicola in Italia sono le due isole: la Sardegna e la Sicilia. Nella prima un ottimo vino da assaggiare assolutamente è il Cannonau, di bacca rossa, e il Vermentino, di bacca bianca. I principali itinerari enologici sardi sono: le province di Cagliari, Oristano, Sassari e Oristano. Il vitigno Cannonau è stato introdotto in Sardegna dagli Spagnoli e predilige i terreni situati nelle zone più calde del bacino mediterraneo. I Cannonau sardi possono cambiare le loro caratteristiche da una zona all’altra, in quanto vi è nell’isola una grande varietà climatica e geologica. Vino rosso con un invecchiamenti di 4 mesi, uò essere servito a 16-18°C di temperatura per accompagnare cibi a base di carne e paste ripiene. L’isola sarda è, dunque, un luogo in cui viene praticata assiduamente le vitivinicoltura e le zone a maggiore impianto sono la Gallura, nei pressi di Olbia, in provincia di Sassari, l’Arborea, in provincia di Nuoro e il Campidano, la più vasta pianura regionale, nelle province di Cagliari e Oristano.

      Per quel che riguarda la Sicilia, sono sette gli itinerari da compiere alla scoperta del buon vino e dei luoghi più caratteristici della zona:

      • La strada dell’Alcamo: terra di antiche civiltà che già nell’800 era conosciuta per la sua produzione di vini pregiati. Il rinnovamento della viticoltura di questa zona della Sicilia ha fatto in modo che si potesse dare vita ad un vino bianco da pasto di moderata gradazione alcolica, fresco e lievemente acidulo, riconosciuto DOC nel 1972.

      • La strada del Marsala e del Moscato bianco: il Marsala è un ottimo vino liquoroso. Riconosciuto nel 1844 come vino pregiato. Lo si lascia invecchiare in pregiati legni rispettivamente per uno, due, cinque anni, nel caso delle riserve il tempo viene raddoppiato. Viene imbottigliato solo nella sua terra di origine.

      • La strada dell’Insolia o dell’Ansonica: il vitigno Insolia è al centro di attenzione di studiosi e ricercatori. Elegante, ottimo nei tagli, arricchisce ed ingentilisce il gusto di vitigni altrove più robusti e marcati, strutturando vini equilibrati, freschi, piacevoli.

      • La strada del Nero d’Avola e del Cerasuolo di Vittoria:;

      • Il Moscato di Noto e il Moscato di Siracusa: La bontà di un prestigioso vino associata alla religiosità scenografica di Noto, giardino di pietra universalmente riconosciuta ed eletta "capitale mondiale del barocco". Il Moscato di Noto e di Siracusa sono vini assolutamente classici, di colore giallo oro, rotondi ed armonici, hanno un impronta serena e delicata come una melodia e mettono subito di buon umore.

      • Il vino dell’Etna: la viticoltura di questa zona è molto antica e da vita a tre tipologie di vino, ossia il rosso, il bianco e il bianco superiore. È stato il primo vino siciliano ad ottenere il marchio DOC.

      • Il Malvasia delle Lipari: prodotto con uva passita al sole su tipici gratticci di canna.

      Altra località italiana, produttrice di vini, è il Piemonte. Il principale obiettivo delle strade del vino in Piemonte è quello di istituire un punto di incontro tra produttori e consumatori. La fascia geografica del Monferrato, in provincia di Alessandria, ha sicuramente favorito lo sviluppo di un percorso che tocca i centri di Acqui, Strevi, Cassine, luoghi di prestigiosi vitigni. Moscato, Brachetto, Dolcetto, Cortese sono nomi conosciuti in tutto il mondo sia per la bontà dei prodotti sia per la qualità. La strada del vino si sviluppa attraverso sei percorsi: Aromatici, Formaggi, Funghi e castagne, Castelli, Ville e Dolci terre, ognuno dei quali si caratterizza per gli aspetti peculiari dei centri che tocca e che hanno tutti, come filo conduttore, il vino. La zona piemontese più ricca e prestigiosa e quella attraversata dalla strada dell’Astesana. Per quanto riguarda la provincia di Torino, essa è interessata dalla Strada del Vino del Canavese, che tutela il Canavese Doc, l’ Erbaluce di Caluso Doc ed il Carema Doc. Questi vini sono forse meno conosciuti rispetto a quelli citati in precedenza, ma non vuol dire che pecchino di qualità.