Strada del vino e dei sapori

La strada dei vini e dei sapori

Quando si parla della “strada dei vini e dei sapori” si dovrebbe meglio dire le strade dei vini e dei sapori, in quanto questa definizione indica le numerosissime associazioni presenti sul territorio per la difesa dei propri prodotti enogastronomici prodotti in loco. Questa definizione di “strada dei vini e dei sapori” è utilizzatissima in tutto il territorio italiano in quanto oramai identifica una precisa tendenza, ovvero quella di costituire legalmente queste associazioni che vogliono in questo modo promuovere i vini, i cibi, i beni artistici e naturali di un determinato territorio, spesso corrispondente alle stesse aree geografiche che delimitano le protezioni legali con le denominazioni di origine controllata. Sul territorio italiano ci sono centinaia di queste associazioni, più o meno piccole, più o meno famose. Alcune coinvolgono denominazioni ed regioni artistiche e ambientali di grandissimo pregio, note in tutto il mondo come il Chianti, altre meno nome ma sempre di gran valore, dato l'immenso patrimonio artistico e culturale che vanta il nostro paese.

Quindi “strada del vino e dei sapori” significo enoturismo, ma anche turismo gastronomico che porta valore aggiunto ad un patrimonio artistico, culturale ed ambientale già presente di grande rilevanza.

L'enoturismo da solo coinvolge numerosi addetti, e si calcola che prima della crisi finanziaria fossero circa 3 milioni e mezzo i lavoratori occupati nel settore su cui gravitava un giro d'affari di circa 3 miliardi di euro. Senza la crisi economica attuale le stime di settore ipotizzavano inoltre un numero di visitatori pari a circa 15 milioni di presenze. Chiaramente le stime oggi sono purtroppo riviste al ribasso ma l'enoturismo rimane comunque in controtendenza rispetto all'andamento del turismo tradizione segnando, nonostante i problemi economici, un lento ma progressiva aumento che si può stimare attorno al 10% annuo.

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Storia e regolamentazione

Le Strade del vino e dei sapori nascono legalmente con l'approvazione della legge N. 268 del 27 luglio 1999 che ha aperto la strada a questo tipo di iniziative ed è stata via via implementata con vari decreti legislativi, tra cui il successivo Decreto Ministeriale del 12 luglio 2000 intitolato “Disciplina delle strade del vino” in cui vengono fissati gli standard qualitativi e affidate alle regioni le varie regolamentazioni attuative.

Ogni regione poi approva le varie associazioni autorizzandole ad operare sul territorio rispettando gli standard e gli obbiettivi della legge.

Queste devono favorire le proposte enoturistiche proponendo standard di qualità, promuovendo il territorio in senso ampio, quindi includendo anche il patrimonio storico. Per questo devono proporre percorsi che possano valorizzare tutte queste caratteristiche offrendo al tempo stesso i migliori standard di accoglienza per il turista, attraverso l'associazione di soggetti economici privati presenti sul territorio quali azienda vitivinicole e agroalimentari, strutture alberghiere, bed & breakfast e tutti i soggetti che possono essere interessati, sotto la garanzia di qualità espressa dagli stessi decreti.

Fondamentali sono chiaramente le produzioni tipiche, le belle arti, l'artigianato, la cultura, e tutto il patrimonio locale.

I vari regolamenti regionali coordinano e controllano le associazioni che sono molto spesso enti misti, pubblici e privati, che operano unitamente alla stessa provincia o regione, alle locali camere di commercio e ai vari assessorati. I privati che entrano a far parte delle associazioni non devono solo rispondere agli standard qualitativi e regolamentari, ma anche dimostrare di volersi migliorare, avere spirito di promozione e tutto quel che serve per valorizzare un territorio collaborando con le altre strutture presenti.


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Strada del vino e dei sapori: Le strade del vino e dei sapori riconosciute

Come detto sono numerosissime le “strade del vino e dei sapori” riconosciute dalle varie regioni. La Campania ad esempio ha riconosciuto ad oggi dieci di queste strade, ovvero dieci associazioni che si occupano di promuovere l'enoturismo.

In Lombardia sono ad esempio 8, e coinvolgono aree storiche come la Valtellina e la Franciacorta. Quelle riconosciute sono: Strada del vino e dei sapori della Valtellina; Strada del vino Franciacorta;

Strada del vino Colli dei Longobardi; Strada dei vini Bresciani del Garda; Strada dei vini e sapori Mantovani; Strada del vino San Colombano e dei Sapori Lodigiani; Strada del vino e dei sapori dell’Oltrepò Pavese; Strada del vino e dei sapori della Valcalepio.

Il Piemonte invece aveva già una sua legge regionale risalente al 1980, oggi superata dalla legislazione nazionale. Attualmente ha approvato 11 strade del vino: Strada dell'alto Monferrato;

Strada del vino dell’alto Monferrato, Colli Tortonesi, Strada del vino Astesana, Roero, Langhe, Strada del barolo, Strada del barbaresco, Le colline saluzzesi, Il pinerolese e Strada del vino del Canavese.

La Valle d'Aosta si presenta con una sola strada, la Route des vins mentre in Friuli-Venezia-Giulia sono due: la Strada della zona del Collio e la Strada del Carso.

In Liguria ci sono due strade e in Veneto addirittura 13. L'Emilia-Romagna ne vanta dieci mentre in Toscana ve ne sono 15. Seguono Umbria con 4; Marche con 1; Lazio con 2; Abruzzo con 6; Molise con 1; Calabria con 11; Sicilia con 4 e Sardegna con 6 strade in progetto non ancora riconosciute.



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