Pinot Nero

La varietà

Il Pinot Nero è il nome italiano del Pinot Noir, la nobilissima uva francese che riesce a fornire splendidi risultati in tutto il mondo, là dove viene piantata nel suo clima ideale.

È la grande uva originaria della Borgogna, non facile da coltivare, in quanto va seguita costantemente e impone molta fatica da parte dei viticoltori e dei produttori, chiaramente in cambio di risultati straordinari, tanto da essere comunque una delle più coltivate.

È il capostipite della grande famiglia dei Pinot, sicuramente il vitigno più pregiato tra tutti quelli appartenenti alla stirpe. Questa caratteristica di modificazioni genetiche numerose si deve al fatto che questo vitigno fu uno dei primi ad affacciarsi sul pianeta milioni di anni fa, poi modificata in continuazione antropologicamente con altre uve selvatiche.

Non ha risultati regolari, e questo dà molto da fare ai produttori, e può essere coltivato solo in climi freschi o freddi, mentre non riesce a svilupparsi nelle aree calde, dove chiaramente è del tutto assente.

Fornisce vini sensuali, meno strutturati sia in tannini che nel corpo rispetto ai vari Syrah e Cabernet, ma con impatti gusto-olfattivi unici, che i francesi vinificano da secoli in Borgogna ed è uno dei vitigni che più esprime le caratteristiche del territorio. I vini Pinot Noir sono affascinati da giovani, ma possono invecchiare molto lentamente, tanto da essere tra i grandi di Borgogna.

Nei primi anni di età i vini si indirizzano su gusti di lampone, fragola, ciliegia e violetta, mentre con il passare degli anni si affacciano i tocchi di spezie, pepe nero, vegetali autunnali e infine, nei grandi invecchiati, toni animali.

Solo in Francia si usano 46 cloni diversi a seconda delle scelte del produttore che vuole indirizzare il suo vigneto verso una maggiore resistenza al marciume, o verso rese maggiori o maturazioni più longeve. Generalmente il Pinot Noir germoglia e matura precocemente, e quindi soffre di colatura nei terreni umidi e particolarmente freddi di pianura. Va quindi meglio in collina, dove la ventilazione porta via l'umidità. Ma il clima freddo gli impedisce di accelerare la maturità delle uve, che in questo vitigno si traduce in una rapida perdita di aromi e struttura. Preferisce i terreni calcarei, che conferiscono una buona acidità. A causa della sua buccia sottile è particolarmente difficile da vinificare, in quanto deve essere trattato con molta delicatezza.

Il Pinot Noir è anche utilizzatissimo nella produzione dei grandi Champagnes o dei grandi spumanti per la sua particolare predisposizione alla vinificazione in bianco.

È l'uva storica della Borgogna, ma anche della Champagne e si sta affermando sempre più nella Loira, mentre in Alsazia è l'unico vitigno rosso degno di nota.

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Il Pinot Noir nel mondo

Franciacorta Un uva cosi nobile non poteva mancare anche negli altri paesi viticole del mondo. In Germania dagli anni 80 del novecento si è assistiti ad una esplosione della sua richiesta, dove è conosciuto con il nome di Spätburgender. I tedeschi tendono a vinificarlo alla borgognona, secco e strutturato, utilizzando macerazioni lunghe. È diffuso anche in Austria, Croazia e Serbia dove fornisce ottimi risultati. Al di fuori dell'Europa se ne contano alcuni ettari in Azerbaijan e nei paesi limitrofi.

In America, nella classica California e nel clima freddo dell'Oregon ha invece notevole importanza, e i produttori stanno vinificando ottimi vini dal Pinot Nero, anche se alcuni cloni sembrano essere non realmente corrispondente al vero Pinot.

Naturalmente è presente anche nello Stato di Washington, al confine canadese, e nello stesso Canada, paesi che per ragioni climatiche sono molto adatte a questa varietà. Il Sud Africa ha iniziato a coltivare il Pinot Noir nelle sue zone più fredde meridionali, ma ancora il vitigno non è riuscito a farsi apprezzare come i rossi autoctoni sudafricani.

Non potevano mancare nel panorama mondiale del Pinot Noir l'Australia e la Nuova Zelanda, con una crescita esponenziale delle superfici vitate nelle aree fredde. Questi paesi non solo hanno importato le uve, ma anche le conoscenze dalla Borgogna, ingaggiando numerosi enologi francesi e nonostante un clima, quello australiano, non propriamente da Pinot Noir, stanno ottenendo buoni risultati soprattutto nella spumantistica.


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Il Pinot Nero in Italia

Il Pinot nero sta rivestendo grande importanza anche nel nord Italia, in particolare nei freddi climi della Lombardia e del Friuli, adatti a questa varietà.

Se in Friuli si preferisce vinificarlo secco e fermo, in Lombardia invece è alla base della spumantistica di Franciacorta, che sta dando fantastici risultati, e nella spumantistica dell'Oltrepo Pavese Metodo Classico. I risultati per queste due denominazioni di origine sono a dir poco esaltanti, grazie anche all'attenta vinificazione dei produttori e a dei disciplinari molto precisi e a difesa di un metodo antico.

Anche il Trentino Alto Adige partecipa ad un'ottima produzione di vini dal Pinot Noir, anche se lì il Lagrain è ancora il vitigno rosso per eccellenza.



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