Traminer
Il Traminer è un famoso vitigno bianco originario della Germania. Per i botanici è l'antenato in linea diretta del Gewürztraminer a buccia rosa, pregiato vitigno oggi consideratissimo. Anche il Traminer comunque gode di una buona fama, con delle produzioni di livello in particolare nell'Alsazia francese, nella madrepatria tedesca e in Trentino, dove i viticoltori sanno vinificare con ottimi risultati. Anche l'Europa orientale riesce in buone vinificazioni. L'origine tedesca del vitigno è stata più volte messa in discussione in particolare nell'ultimo decennio dove si è arrivati a delle conclusioni diverse da quelle consolidate. Le origini sono sempre state attribuite al suolo tedesco, in particolare alla valle del Reno dove anticamente erano presenti delle viti selvatiche. Qui la confusione con il Gewürztraminer è molto comune. Ma questo non sembra scalfire la convinzione di taluni che vogliono il vitigno addirittura di origine italiana per delle notizie medioevali su un vitigno chiamato
Tramini o
Traminac. In particolare si fa riferimento alla sua coltivazione attorno al paesino di Termeno, nell'odierno Alto Adige, vicino a Bolzano. L'area come è noto è molto prossimo al confine con l'Austria e la Germania, e quindi la conclusione logica è che sia stato poi esportato lì. Una volta famoso il vitigno avrebbe attratto i viticoltori alsaziani e nei primi del Novecento anche quelli californiani. Alcuni botanici francesi si sono detti convinti di similitudini tra il Traminer e il Savagnin ma ogni analisi di laboratorio ha smentito queste certezze.
L'ultima ricostruzione storica è tutta italiana e si basa sugli studi di un famoso esperto di vini, il professor Attilio Scienza, per cui è stato organizzato un convegno a Bolzano in cui sono state presentate anche le ricostruzioni botaniche.
Il professor Scienza ha presentato quindi un primo documento del VII, molto antico quindi, risalente al Basso Medioevo. Qui vi si trova una citazione dove si parla di una
“Uvae atrae traminae cognominatae”. Il documento successivo è sempre tedesco, del 1150 dove per Traminer ci si rifesrisce al
Kleinfraenkischda Bingen. Poi si devono attendere quattrocento anni per attenere di nuovo notizie del Traminer tramite Tragus Strassburg che nel 1592 individua il vitigno originario del Palatinato e aggiunge anche una differenza con la versione rossa, originaria della Renania, il
Rothraminer. Da Strassburg giunge anche una critica all'associazione del nome con il nome del luogo (presunto) di origine, in quanto il paese di Traminer doveva venire considerato con il suo antico nome latino:
terminus. L'autore fa riferimento anche al paese di Tramin vicino Landau che viene spesso associata al luogo d'origine del vitigno. Il professor Scienza conclude la sua ricostruzione avvallando la teoria che oggi viene considerata più valida avanzata dal ricercatore alsaziano Stolznel nel 1852, supporta dalle analisi di laboratorio. Il Traminer si conferma esser discendente dalle viti selvatiche renane, dove fu addomesticato e incriociato. L'incrocio viene accreditato con lo Heunnisch da cui si sarebbero originate alcune varietà tra le più famose di tutte, come il Pinot, il Sylvaner, il Sauvignon e il Riesling. Vi sono sospetti i parentela anche per l'italiano Ribolla.
Questa ultima teoria vede comunque l'ostracismo degli esperti tradizionalisti, che vedono la domesticazione delle uve ad opera dei Greci. Questo perché l'ipotesi descritta dal professor Scienza vede questa domesticazione del Traminer in epoca antecedente alla civiltà ellenica, o almeno alla sua espansione in Italia. Questo avrebbe un impatto storico importante in quanto il Traminer diverrebbe uno dei vitigni addomesticati per primi, da popolazioni sconosciute. Andrebbero infatti riconsiderati i documenti menzionati prima in particolare quelli relativi a Termeno, quando si parla della vite
tramenica lagarina e di quella
Lagarino Bianco di cui si legge nei documenti del 1469 al Duomo di Trento. Comunque nelle varie analisi di laboratorio è comparsa una parentela tra il Traminer e l'Albariňo spagnolo, cui gli etimologi spagnoli riferiscono che indichi sempre la stessa zona della Renania. Il professor Scienza invece ha invitato come supporto alla sua ricostruzione il professor Josè Vouillamoz dell’Università di Neuchâtel, relatore di un suo rapporto genetico e botanico relativo all'origine renana del Traminer. Dunque ogni dubbio sembra essere fugato. Per la cronaca il Traminer in Moravia ed altri paesi dell'Europa orientale viene chiamato Princ. Il Traminer subisce ancora oggi i disagi provocati dalla confusione con il Gewürztraminer.
Il Traminer visivamente ha grappoli piccoli, compatti e dotati di ali, con forme coniche. Gli acini invece hanno grandezze medie, di forma ovale e lunga. La buccia è spessa e rosa. Il vitigno germoglia precocemente. Il Traminer come è facile immaginare, è un vitigno “freddo”, amante dell'area settentrionale dell'Europa, mentre in Italia può essere coltivato solo in Trentino Alto Adige e sulle cime elevate. Al di sotto di queste latitudini non riesce a sopravvivere se non in qualche cima dell'Appenino Toscano. Ma non è presente in nessuna denominazione italiana ad eccezione delle provincie di Bolzano e Trento. Di grandissima importanza è chiaramente in Germania e nell'Alsazia, dove è considerato un vitigno nobile. Buona presenza anche in Moravia e nei paesi orientali dell'Europa. Viene descritto anche in alcuni sottotipi, di cui uno a bacca bianca.
Il Traminer ama i climi freddi e nei risultati è sensibile al microclima dove viene coltivato. Le migliori caratteristiche le esprime quindi nella fredda Germania, cosi come in Alsazia o nell'Alto Adige. È un vitigno aromatico che generalmente fornisce vini paglierini e gradevoli, con profumi profondi. Sono vini di grande fattura, eleganti, stimati. Gli aromi primari sono quelli dei fiori, in particolare delle rose, con sfumature erbacee. In bocca la struttura è notevole ma morbida, con tocchi di velluto che lo rendono mai secco. Il finale è sempre amarognolo. I vini del Traminer sono poco acidi, ma comunque molto alcolici. In Italia viene coltivato in Alto Adige, in Friuli e in qualche appezzamento in Piemonte. Il Traminer italiano si associa bene in tavola con i molluschi, i frutti di mare e i crostacei. Molto bene anche l'abbinamento con i formaggi molli. Buona l'importanza rivestita dal Traminer in Francia, nella regione fredda dell'Alsazia. Gli alsaziani chiamano erroneamente il Traminer, Gewürztraminer, ma comunque gli preferiscono il pregiatissimo Riesling, più elegante e aristocratico con delle potenzialità di invecchiamento nettamente superiori. L'Alsazia quindi ha un pochino di confusione per il Traminer, ma si possono segnalare ottimi vini da Ostertag, Faller, Tribach e Zind Humbrecht. In Alsazia i vini del Traminer sono meno aromatici e più fruttati.
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L'Italia vanta ottimi produttori di Traminer nelle poche aree doveil vitigno consente di essere coltivato, che sono come detto in precedenza, quelle fredde del Trentino Alto-Adige e del Friuli, con qualche piccolo appezzamento di minore importanza in Piemonte. L'Italia è forse, dopo la Germania, il paese più importante per il Traminer, grazie alla passione dei viticoltori di casa nostra che spesso riescono a fare meglio dei tedeschi nonostante quel clima favorisca di gran lunga il vitigno.
In Alto Adige il miglior Traminer è forse l'Aromatico Alto Adige DOC di Franz Haas, con il classico ed elegantissimo profumo di rose, che vengono poi immerse nella frutta tropicale e in speziature dolci. Classico palato morbido, quello che contraddistingue il Traminer, dove esplode l'aromaticità della frutta. Inoltre la struttura, fine e complessa, è equilibrata da una splendida sapidità. Questo vino merita un abbinamento di carattere come i cannelloni di astice alle mandorle.
Il Trentino è la religione italiana invece che fornisce la maggior parte dei Traminer di casa nostra. Grande qualità e ottimi viticoltori nell'area. Di grande spessore il Trentino DOC Traminer Aromatico di Wallenburg, di splendida eleganza, con il classico profumo di rose. Anche qui grande aroma di frutta tropicale, in particolare il litchi, raffinate anche qui dalle spezie dolci con una bella finitura agrumata. Ancora una bocca morbida, ottima per i tortellini alla crema di fegato.
Grande Traminer Aromatico Trentino quello di Casata Monfort, ancora con i profumi del litchi, e degli agrumi, ancora rifiniti dalle spezie dolci come la cannella e pepe rosa. Buona dose alcolica al palato elegante, tanto da supportare la polenta ai broccoli con formaggio fuso.
Da Pojer e Sandri sempre un Trentino DOC Traminer Aromatico di grande spessore e sempre con i profumi di rosa, sensazioni agrumate e litchi. Qui il palato si distingue per delle belle speziature e un retrogusto ammandorlato. Da abbinare con lo speck.
Segnaliamo anche il Trentino DOC Traminer Aromatico di Cantina Toblino. Sempre con il caratteristico litchi al naso, ma anche con delle mele in sottofondo, e l'acqua di rose. Questo Traminer è più delicato di altri vini del vitigno, tanto che lo si lascia abbinare a tavola con il vitello tonnato.
Anche Letrari vinifica un Traminer diverso dagli altri, dove il litchi è sostituito dal profumo di zagara, delle acque di rose e dei chiodi di garofano speziati. Anche il palato si fa forte, ben profondo, alcolico e sapido. Il suo compagno ideale a tavola è il salmone, ma si sposa benissimo anche con il sushi grasso.
Un Traminer puro di grande spessore viene fornito da Conti Bossi Fedigotti in IGT, con un ritorno al litchi e alle rose nel classico stile del Traminer. Un tocco diverso viene definito dalla profumazione al muschio. Ottimo palato, molto lungo, per la tartare di tonno.
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Il Traminer è l'antenato più diretto del nobile Gewürztraminer a buccia rosa, oggi di gran voga, indubbiamente un vitign
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