Colli Orientali del Friuli

La zona vinicola

L'area di produzione del Colli Orientali del Friuli si svolge sul territorio collinare orientale della provincia di Udine

L'altitudine dei rilievi è tra i 100 e i 350 metri sul livello del mare, con terreni omogenei per condizioni climatiche e origine geologica. Durante la preistoria la pianura friulana era coperta dal mare e la parte emersa sulle attuali Prealpi Giulie. Sul fondo di questo bacino marino vi fu un lento processo di sedimentazione successivamente emerso per lo scontro tra le placche della crosta terrestre. Questi depositi formano oggi un'alternanza di strati di marne, argille calcaree, ed arenarie di sabbie calcificate.

Successivamente l'ambiente è stato modellato con dal lavoro dei viticoltori, che hanno costruito gradoni e terrazze su cui impiantare la vite, che ha trovato un ambiente estremamente favorevole con la protezione delle Alpi Giulie dai venti del nord e il mare Adriatico a temperare e ventilare la regione.

All'interno del territorio troviamo differenti microclimi, con aree più fresche e umide a ridosso delle montagne e più miti e asciutte a sud dove l'agricoltura ha attecchito fin dall'antichità.

La viticultura fu probabilmente praticata già dai Celti, che abitavano queste terre prima del dominio romano, forse importandola, come dimostrano recenti studi, dalla Turchia. Successivamente i legionari romani, trasformati in pacifici coloni, svilupparono la viticoltura nei pendii soleggiati dei Colli Orientali che durante i secoli successivi si espanse notevolmente su tutte le colline orientali. Terra di confine, tormentata da numerose lotte di potere, nel Medioevo ci furono delle contrazioni, ma l'importanza e la presenza del vino restò immutata e il commercio, come testimoniano i documenti del Pactum donationis nel 762 durante la dominazione longobarda si estendeva fino ai paesi del nord Europa.

Dopo i Romani e i Longobardi furono i monaci a continuare la tradizione vinicola friulana prima del passaggio sotto la Serenissima Repubblica di Venezia, del Regno Napoleonico e dell’impero Austro-Ungarico e infine del Regno d'Italia fino ai nostri giorni.

I Colli Orientali

Isonzo del Friuli DOC Friulano Puiatti 2018

Prezzo: in offerta su Amazon a: 17,9€


I vitigni

Il Colli Orientali Friuli I vitigni bianchi utilizzati nella produzione di questa denominazione sono lo Chardonnay, la Malvasia istriana, il Picolit, il Pinot bianco, il Pinot grigio, il Ribolla gialla, il Riesling Renano, il Sauvignon, il Tocai friulano, il Traminer aromatico e il Verduzzo friulano.

Il Picolit è un autoctono friulano, probabilmente originario di Rosazzo nei Colli Orientali, utilizzato per produrre ottimi vini dolci passiti.

Il Ribolla gialla invece è quasi certamente la Robola greca di Cefalonia, probabilmente importata nel XIII secolo. Fornisce vini leggeri, delicati, floreali e talvolta con deliziosi profumi di limone.

  • uno scorcio della pianura isontina L'area di produzione del Isonzo del Friuli DOC si trova in provincia di Gorizia, lungo la valle del fiume Isonzo su un territorio pianeggiante che si può dividere in due differenti aree omogenee per t...
  • I vitigni Come in tutta la penisola italiana, la storia del vino nel veneto si perde nella notte dell'antichità. Sicuramente i primi coltivatori della zona furono i Celti e i Galli, antichi abitanti della zona ...
  • http://1.bp.blogspot.com/_QYyjZ7w4Oz8/SX6KL5Cpo0I/AAAAAAAAAOg/hwxOsZpzTl4/s400/2005-Mendocino-County-Chardonnay.jpg Per decidere di gustare un buon bicchiere di vino è il caso di mettersi in viaggio verso la Valle D’Aosta, in cui è presente una vasta scelta di vini di Denominazione di Origine Controllate ( DOC).S...
  • http://www.vinoveritas.it/files/vini-docg-piemonte.jpg La denominazione Piemonte, istituita come la doc Monferrato, alla fine del 1994, ha offerto ai produttori la possibilità di sviluppare nuove linee di prodotti di qualità, tutelati e garantiti. La n...

Mystic Rivers: Friuli e Valle dell'Isonzo

Prezzo: in offerta su Amazon a: 13,7€
(Risparmi 2,42€)


Il Colli Orientali del Friuli DOC bianco

La mappaIl primo disciplinare risale al 1970, ma è stato totalmente sostituito dal decreto ministeriale del 30 marzo 2006 che autorizza la produzione di vini bianchi e rossi nei territori dei comuni di Tarcento, Nimis, Povoletto, Attimis, Faedis, Torreano, la parte est di Cividale, San Pietro al Natisone, Prepotto e parte dei comuni di Premariacco, Buttrio, Manzano, S. Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo, tutti nella parte orientale della provincia di Udine.

Le tipologie previste, oltre alle sottozone e al bianco generico, sono tutte monovarietali dallo Chardonnay, dal Malvasia istriana, Picolit, Pinot bianco, Pinot grigio, Ribolla gialla, Riesling renano, Sauvignon, Tocai friulano, Traminer aromatico e dal Verduzzo friulano, che devono essere presenti nel vino per almeno l'85% ognuno per il corrispondente vitigno indicato in etichetta. Possono concorrere alla produzione di ognuno dei vini anche le uve dei vitigni a bacca bianca autorizzati nella provincia di Udine, in misura non superiore al 15% del totale.

La denominazione Colli Orientali del Friuli con la menzione Bianco è composta da una o più varietà tra i vitigni sopra elencati con l'esclusione di quelli a bacca aromatica.

Sono inoltre autorizzate, con menzione in etichetta, le sottozone Ramandolo, Cialla e Rosazzo.

Per l'iscrizione all'albo sono idonei unicamente i vigneti ubicati in terreni di favorevole giacitura ed esposizione, di origine cocenica, e nelle zone marginali, in quelle di origine mista a presenza di percentuali variabili di elementi grossolani. Sono esclusi i terreni di fondovalle, umidi e non sufficientemente soleggiati.

Le rese massime delle uve è di 4 tonnellate per ettaro per il Picolit, e di 11 tonnellate per ettaro per tutti gli altri vitigni. Le uve devono assicurare un titolo alcolometrico volumico naturale minimo del

13,00% per il Picolit e del 10,00% per tutti gli altri vitigni. Il Colli Orientali del Friuli con la menzione Superiore devono ridurre a 8 tonnellate per ettaro le rese e elevare le gradazioni alcoliche minime naturali a 11% vol. Per il Picolit con la menzione Superiore le produzioni devono essere inferiori a 3,5 tonnellate per ettaro e la gradazione alcolica minima naturale almeno del 14% vol.

Per la menzione Riserva ma senza la dizione Superiore, l'invecchiamento obbligatorio è di almeno due anni a decorrere dal primo gennaio successivo all'annata di produzione delle uve.

Le operazioni di vinificazione possono essere effettuate nell'intero territorio della provincia di Udine e nell'intero territorio dei comuni inclusi nella zona di produzione della denominazione di origine controllata Collio.


I vini

Il Colli Orientali del Friuli Chardonnay, anche Riserva e Superiore, è di colore giallo paglierino più o meno intenso con odore delicato e sapore: asciutto, pieno, armonico. Con il Paparot, il persico e il risotto ai gamberetti.

Con il Malvasia il vino ha sempre colore giallo paglierino più o meno intenso. L'odore è gradevole, caratteristico del vitigno e il sapore asciutto, rotondo, armonico. Per il Boreto alla gratese e i prosciutti tipici friulani di San Daniele, anche per il Superiore e il Riserva.

Anche nel Picolit il colore è giallo paglierino più o meno intenso. L'odore si fa delicato, fine, gradevole e il sapore può essere amabile o dolce, ma caldo e armonico.

Per il Pinot bianco le caratteristiche di colore sono le stesse, il profumo è delicato e il sapore asciutto, pieno, armonico. Da abbinare alle capesante alla triestina, i risotti ai frutti di mare e il pesce alla griglia in tutte le versioni.

Nel Pinot grigio il colore si fa paglierino con riflessi ramati mentre odore e sapore corrispondono generalmente a quelli del Pinot bianco. Gli abbinamenti, oltre a quelli del suo parente, possono essere con i formaggi molli e i risotti con salsicce.

Il Ribolla gialla ha colore giallo paglierino più o meno intenso con odore caratteristico, delicato e sapore asciutto, vivace, fresco. Con le trote, i gamberi alla erbe aromatiche e i salumi affumicati.

Il Riesling resta dello stesso colore ma con odore intenso, delicato, gradevole, tendente all'aromatico e sapore asciutto, fresco, aromatico. Da associare ai risotti sia di pesce che di verdure, i formaggi molli e le zuppe di pesce.

Nel Sauvignon l'odore è delicato tendente all'aromatico, e il sapore asciutto, fresco, armonico. Gli abbinamenti consigliati sono con il prosciutto di San daniele o quello affumicato di Sauris, il capriolo in salmì, i formaggi poco stagionati o la zuppa Jota di fagioli, cavolo e farina di granturco.

Per il Tocai friulano l'odore è delicato, gradevole, caratteristico, con sapore asciutto, armonico, amarognolo. Si consigliano abbinamenti con piatti di pesce e uova, provola affumicata, gli antipasti magri e gli scampi alla griglia.

Nel Traminer aromatico l'odore ha un aroma intenso e un sapore asciutto, aromatico, intenso, caratteristico e pieno. A tavola si serve con formaggi morbidi e invecchiati, granseola alla triestina e risotti ai gamberi.

Il Verduzzo friulano è di colore giallo dorato, con odore intenso e gradevole e sapore asciutto oppure amabile-dolce, di corpo, leggermente tannico. Da provare con le fritture di pesce, le frittate di verdure e il brodetto dell'Adriatico.

Il Colli Orientali del Friuli Bianco mantiene un colore giallo paglierino più o meno intenso con aroma delicato, gradevole e armonico e sapore asciutto e vivace. È un vino per antipasti magri, formaggi molli, fritture di pesce e salumi affumicati anche nella versione Riserva.





COMMENTI SULL' ARTICOLO