Tocai Friulano
Il Tocai friulano è una varietà a bacca bianca autoctono friulana, non imparentata con il più famoso Tokai d'Alsazia e probabilmente nemmeno con il grande Tokaji ungherese che fornisce i famosi vini dolci. È la vite a bacca bianca più coltivata della regione, con una produzione molto alta generalmente destinata ai vini da tavola, ma anche utilizzata in qualche DOC.
La sua origine è tuttora incerta. Alcune teorie lo vogliono strettamente imparentata con il
Furmint della zona ungherese di Tokay, da dove venne importata nel 1863 in un mondo geopolitico che vedeva la regione parte dell'Impero Austro-ungarico. Altre teorie vedono il Tocai compiere il tragitto inverso con la sua importazione dalla zona di Aquilea a quella del Tocay già dal XIII secolo, inviato dal patriarca della cittadina friulana Bertoldo di Andechs al Re Bela IV di Ungheria. Un ultima teoria di Galet vuole invece il Tocai essere nient'altro che il Sauvignon Vert di origine francese ma scomparso nella madrepatria e molto coltivato anche in Cile. A rafforzare questa ipotesi c'è un vitigno chiamato Tocai Friulano che viene coltivato in Argentina, mentre un vitigno del tutto simile, chiamato Sauvignon Vert, viene coltivato in Ucraina. Oggi l'utilizzo del nome Tokay è riservato esclusivamente al vino ungherese, mentre il nome Tocai Fruilano per il vitigno del nord-est italiano, anche se una direttiva europea aveva stabilito che si usasse la sola menzione friulana. Ma un ricorso ha bloccato la direttiva e al momento il nome Tocai Friulano continua ad essere usato.
Il vitigno si presenta con la foglia pentagonale e grappoli di medie dimensioni e forma piramidale, compatti e alati. I chicchi hanno dimensioni medie, sono sferici, di colore giallo-verde e buone concentrazioni di pruina. È un vitigno vigoroso, con rese elevate e costanti, e germogliamento tardivo. Ha problemi con l'umidità e il marciume, il mal dell'esca, la peronospora e l'oidio. I sistemi d'allevamento più utilizzati sono a Guyot e Cordone speronato. Viene coltivato anche nelle provincie venete di Treviso e Venezia.
Il Tocai Friulano è molto utilizzato in Friuli sia in assemblaggio che in purezza, dove fornisce bei vini paglierini o di un chiaro dorato con una bella gamma olfattiva, lieve e delicata. Il palato risulta leggero e fresco, con un bel retrogusto romagnolo. Nelle altre regioni viene utilizzato più che altro nei tagli, come nel Bianco di Custoza DOC e nel Lugana DOC, o nel Breganze DOC e molte altre in Veneto e nel San Martino della Battaglia DOC in Lombardia. In Friuli invece lo si trova in quasi tutte le denominazioni di origine, a partire dal Colli Orientali del Friuli DOC e dal Collio Goriziano DOC, ma trova larghi impieghi anche nelle altre classiche zone del Friuli Annia DOC, del Friuli Latisana DOC, del Friuli Aquileia DOC, del Friuli Isonzo DOC e del Friuli Grave DOC. In queste denominazioni in purezza il vino assume aspetti dorati brillanti, ancora più fine con bei toni floreali di fiori selvatici e gerani accompagnati da tocchi erbacei di fieno. Il palato si fa leggermente sapido, e alcune produzioni riescono a regalare piccoli tocchi fruttati di albicocca. La bocca si fa anche più strutturata, a volte cremosa e sicuramente equilibrata.
Queste caratteristiche lo rendono un ottimo aperitivo, ma la sua delicatezza lo accompagna bene anche alle verdure e ai crostacei, o ai piatti di pesce di lago e carni bianche non troppo aromatiche, ma anche i salumi e i formaggi freschi. Ottimo anche nei rinfreschi, bevuto con tartine di mare come quelle al salmone o i gamberetto con salse delicate e maionese.
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Tutte in Friuli e tutte di prima qualità le vinificazioni DOC in purezza del Tocai Friulano, a partire da Castello di Spessa con il suo Collio Tocai Friulano di 14,5% vol, di un bel giallo, pieno di fieno e fiori di campo. Al palato resta morbido, minerale, con una bella chiusura ammandorlata. Ottimo per il petto di faraona.
Ottimo anche Collio Tocai Friulano Scusse di Carlo di Pradis, sempre sui 14% vol, dorato e profumato di ginestra, ananas, fieno e crema pasticcera. Il palato è sempre morbido, dotato di una buona sapidità, affinato in rovere per il coniglio.
Canus lo vinifica nel Colli Orientali di un bel paglierino e una elegante gamma olfattiva, complessa, piena di nespole e agrumi, con bei profumi di lantana trifoglia a finire. Bel finale lungo e sapido al palato caldo, ottimo per i tagliolini agli asparagi e zenzero.
Un gran Colli Orientali Tocai Friulano The Spirit of Ghost anche da Cantarutti, alcolico e speciale, di un bell'oro brillante dopo 14 mesi in legno. Esotico e speziato, con un palato del tutto particolare alle arachidi. Ottimo con i filetti di orate marinate.
Anche Ca'Tullo vinifica un ottimo Colli Orientali Tocai Friulano Cru della Sdricca CasaForte. Di un bel paglierino venato di verde, pieno di mele verdi e prugne gialle, caldo e minerale con un palato leggermente mentolato. Da provare con le alici marinate.
Colli Orientali Tocai Friulano di ottimo livello anche da Livio e Claudio Buiatti, vestito di brillante paglierino, tipico Tocai con mandorle, pere e banane. Splendido palato minerale e balsamico, da abbinare ai taglioli con il miglior prosciutto.
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