Pinot Bianco

La varietà

Il Pinot Bianco è il nome italiano della varietà francese molto coltivata Pinot Blanc, originaria della Borgogna e facente parte di quella grande famiglia dei Pinot che vede il Pinot Noir come capostipite.

Il Pinot Bianco è una mutazione del Pinot Grigio, a sua volta mutazione del Nero, che fu analizzata e individuata per la prima volta solo alla fine del XIX secolo nella sua terra d'origine.

Oggi questo vitigno si è largamente diffuso in tutta l'Europa a clima fresco o freddo, grazie a delle qualità nettamente migliori del suo progenitore Pinot Grigio. Per molto tempo lo si è confuso con lo Chardonnay per una sua straordinaria somiglianza con il nobile bianco simbolo mondiale del vino, ma oggi chiaramente non ci sono assolutamente dubbi al riguardo, tanto che oggi ne sono stati prodotti numerosi cloni per migliorarne le caratteristiche.

Il Pinot Bianco originario infatti era poco vigoroso e produttivo, mentre oggi se ne sono migliorate queste peculiarità e conservate le caratteristiche aromatiche.

Anche se non longevo e penetrante in aromi, il vino fatto con il Pinot Bianco è dotata di buona struttura e corpo, vinoso. In Borgogna è poco usato, ma grazie alle sue preferenze per i climi freddi, ha trovato una sua seconda terra in Alsazia, dove viene affiancato alle grandi nobili della regione. Viene spesso utilizzato negli assemblaggio per apportare corpo e struttura, in particolare con lo Auxerrois. È molto sfruttato per la sua utilita e conosciuto nella regione con il nome di Clevner o Klevner. Comunque ha anche una sua denominazione, nonostante il confronto con il grande Riesling o Sylvaner sia improponibile, cosi come in Borgogna, anche in questo caso comunque totalmente oscurato dallo Chardonnay e dalla rivalutazione dell'Aligoté.

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Il Pinot Bianco nel mondo

Pinot bianco austriacoCome vitigno vinificato in purezza trova maggiore considerazione al di fuori della Francia. In Germania ad esempio ha ampie superfici vitate, anche se minori rispetto al progenitore Pinot Grigio, ma comunque considerevoli. È molto amato dai produttori tedeschi, che ricercano dei gusti più dolci nel vino, assecondando le richieste del mercato interno. Qui il Pinot Bianco, chiamato Wiesser Burgunder viene utilizzato soprattutto per la sua caratteristica di concentratore di zuccheri con le uve particolarmente mature, per le sue rese molto alte e per la sua somiglianza al più nobile Chardonnay. Comunque la sua versione secca è ugualmente apprezzata grazie al corpo pieno e vinoso che molto attira il popolo tedesco, che ha dimostrato di gradire anche alcune produzioni di prova con maturazione in legno.

Trova molto riscontro anche in Austria, con una maturazione ricercata dai produttori ancora più accentuata. Qui i risultati sono migliori rispetto alla vicina Germania, con buoni sentori di mandorla e un'alcolicità ancora maggiore. Oltre ad una buona produzione di vini bianchi secchi, l'Austria è protagonista anche di una buona qualità nella versione botrizzata del Pinot Bianco, il Beerenauslese e il Trockenbeerenauslese, due vini dotati di una struttura ricca, dorata e anche di una certa longevità.

È molto coltivata nell'Europa orientale in generale, con superfici particolarmente estese in Croazia e Slovenia, dove viene chiamato anche Beli Pinot.

In America il Pinot Bianca ha meno fama del suo progenitore Grigio, ma è oscurato soprattutto dallo Chardonnay, molto più apprezzato e di coltivazione più semplice. Comunque ci sono anche alcune eccezioni, come i Pinot Bianco di Monterey, dove questo vitigno viene vinificato in purezza sotto l'etichetta Chalone a costi anche abbastanza elevata, con molte similitudini con lo Chardonnay.

Forse un freno alla diffusione del Pinot Bianco californiano deriva da una confusione generale con lo Chardonnay e dal fatto che le vecchie viti siano in realtà della varieta Muscadet, nella specie Melon, che non riesce a dare gli stessi risultati che ci si aspettano dal Pinot Bianco, ma forniscono vini molto più secchi e difficili da vinificare, a causa dei profumi appena accentuati.

A parte l'Italia, nel resto del mondo questo vitigno non ha avuto alcuna presa, sempre a causa della preferenza dello Chardonnay. Qualcosa si sta affacciando in Australia, ma la sua coltivazione non è ancora significativa.


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Il Pinot Bianco in Italia

Il Pinot Bianco ha trovato invece molto favore in Italia settentrionale, dove riesce a dare buoni risultati, che si traducono in coltivazioni quattro volte più estese del suo progenitore grigio.

Oltre a far parte dell'assemblaggio dell'ottimo Franciacorta insieme a Chardonnay e Pinot Nero, il Pinot Bianco viene spesso vinificato in purezza con buoni risultati in Alto Adige, in trentino, in Friuli e in Veneto. Viene anche piacevolmente assemblato con altre varietà per fornire un supporto strutturale. In Italia fu importato per la prima volta in Piemonte, regione che abbandonò ben presto la sua coltivazione. Nel Bel paese il Pinot Bianco trova forti presenze di calcare, sviluppando una notevole acidità molto utilizzata nella spumantistica lombarda. Nelle altre regioni fornisce, grazie a questa acidità, vini leggeri, molto secchi e spesso frizzantini, molto apprezzati nel consumo quotidiano.




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