Malvasia di Sardegna
Anche per il Malvasia di Sardegna si deve far riferimento alla famiglia delle Malvasie, un gruppo di vitigni spesso non parenti ma dalle caratteristiche molto simili, accomunati dalla originale importazione avvenuta nel Medioevo dalla Grecia principalmente e inizialmente verso il porto di Venezia e poi diffusasi in tutta la penisola con peculiarità adattate ai vari territori che hanno dato luogo alla differenziazione tra i vari vitigni Malvasia spesso accompagnati nel nome dal toponimo dell'area di coltivazione. Le caratteristiche comuni sono in genere i colori dorato carico e le elevate dosi zuccherine, che ne fanno dei vini dolci e alcolici spesso di buon pregio.
Il Malvasia di Sardegna venne importato probabilmente proprio nel periodo alto-medioevale, probabilmente in epoca bizantina, inizialmente nei porti di Bosa e Karalis e di Bosa, nell'attuale provincia di Cagliari dove è ancora più diffuso rispetto alle altre aree dell'isola. Viene coltivato in particolare nell'area collinare della Planargia che vede Bosa al centro, e nel Campidano cagliaritano, lungo le rive del fiume Temo. Nelle due aree con diversi terroir la Malvasia vinificata produce delle risposte differenti, tanto che si inizia a parlare di due sottotipi di Malvasia di Sardegna, quello Campidano e quello di Bosa, per altro distinti anche nella vinificazione. In generale la Malvasia si presenta con grandi grappoli, cilindrici, poco alati. Anche le bacche sono generalmente di grandi dimensioni, poco pruinose con bei colori dorati. La maturazione è medio-tardiva, con buone rese costanti e buona resistenza alle avversità.
Come detto i due differenti terroir, del Campidano di Cagliari e di Bosa, forniscono due diversi vini dal punto di vista organolettico, anche per il tipo di vinificazione che le uve subiscono. Vengono infatti distinti in due diverse denominazioni di origine DOC, ovvero la Malvasia di Cagliari DOC e la Malvasia di Bosa DOC.
La Malvasia di Cagliari, vinificabile nell'omonima provincia e in parte del Campidano dell'Oristanese, ha colori più scarichi, con una gamma olfattiva più delicata che tende alle note fruttate classiche dei vini liquorosi, al miele ed alla erbe, e quelli più floreali, con palato più fresco e beverino. Nella vinificazione solo la tipologia Riserva subisce un affinamento in botte. Viene vinificata sia in versione secca che liquorosa. L'affinamento sui lieviti per almeno due anni fornisce vini di colore dorato carico, con una gamma olfattiva più decisa e penetrante, dove la maturità dei frutti si evolve in nette sensazioni di miele e tostature di mandorle. Il palato è ricco ed alcolico, con gusti decisamente dolci e fruttati, con piccole punte erbacee.
Nella zona il vitigno offre anche vinificazioni al di fori delle denominazioni per vini spumantizzati non invecchiati, di ottima fattura nella versione demi-sec.
Gli abbinamenti per entrambi sono per la classica pasticceria secca e cremosa, ma anche con sconfinamenti nella meditazione e nell'aperitivo.
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Tra i migliori produttori si segnala l'Azienda Vitivinicola Columbu, con una Malvasia di Bosa di grande fattura. Il colore dorato possiede belle venature ambra provenienti dal rovere. La gamma olfattiva è penetrante, con bei toni mandorlati e alla nocciola che si evolvono in fichi secchi e uva passa per finire sul floreale dei fiori di pesco. Il palato è ricco e denso, dolce e armonioso, tendente a sensazioni di Madeira. Va bevuto con la pasticceria secca sarda, o i formaggi erborinati e piccanti, ma ben si adatta ai dopo pasto e alla meditazione.
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