Impigno
L'Impigno è un vitigno a bacca bianca molto antico, localizzato in Puglia, da dove presumibilmente dovrebbe avere origine, forse proveniente dal comune di Martina Franca in provincia di Taranto, anche se oggi è coltivato soprattutto nel Brindisino. L'origine comunque non è stata stabilita e si ritiene che il suo nome sia dovuto al viticoltore che lo introdusse per primo in Puglia, nella zona di Ostuni, agli inizi del novecento.
Il vitigno si presenta con dei grappoli di medie dimensioni, alati, mediamente compatti con bacche di medie dimensioni, ovali, con pochissima concentrazione di pruina sulle sottili bucce verdi sfumate ambra.
Il vitigno è vigoroso, matura alla metà di settembre con rese molto alte. È un vitigno resistente a malattie e avversità, e non ha problemi di adattamento ai vari terreni, purché lavorati in profondità.
La sua zona di coltivazione per eccellenza è la Valle d'Itria, per lo più nella provincia di Brindisi, su colline di natura carsica. È conosciuto anche con i sinonimi di
Uarnaccia e
Cannamelu.
L'Impigno fornisce vini paglierini abbastanza fruttati, quasi mai in purezza, in quanto risultano troppo leggeri anche se delicati. Il palato resta sempre ben asciutto, morbido e con un buon equilibrio. Il vitigno serve più che altro negli assemblaggi con la Verdeca, il Francavilla o il Bianco di Alessano. Fa parte anche dell'Ostuni DOC e degli IGT Salento, Valle d'Itria e Tarantino. Nell'Ostuni il suo disciplinare prevede un impiego fino al 85 per cento dell'assemblaggio. I vini con forte presenza di Impigno risultano profumati di toni di pesca e agrumi, con sfumature alle erbe e ai fiori d'acacia. È un ottimo aperitivo quando servito molto freddo, o può accompagnare il pesce anche saporito senza grandi problemi, grazie ad una discreta vena acida e sapida che si equilibrano.
La sua produzione è pero ancora limitata al consumo locale e non riesce ad affacciarsi sul panorama nazionale anche in quanto offuscato da altre grandi uve come lo Chardonnay o il Sauvignon, o dal locale Bombino Bianco.
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Tra i pochi produttori a dare molto credito all'Impigno c'e Greco con il suo Bianco di Ostuni Signora Ninna dove il vitigno rappresenta il 75 per cento dell'assemblaggio completato dal Francavilla. Solo qualche migliaio di bottiglie l’anno per un vino che si presenta con una bella veste colorata, sfumata dal verde e un naso molto pulito, con bei toni floreali di acacia e poi frutti bianchi delicati e dolciastri, rinfrescati da scorzetta di arancia e tocchi erbacei. Il palato è altrettanto semplice ma efficacie, morbido e dotato di un equilibrio pulito tra sapidità e acidità. Ottimo con le verdure o il pesce alle patate.
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