Cortese
Il Cortese è un vitigno a bacca bianca autoctono del Piemonte, probabilmente originario delle colline del comune di Tortona e della provincia di Alessandria. Oggi è diffuso anche nell’Oltrepo Pavese e sulle colline che circondano il Lago di Garda. Molto noto in Piemonte dal XVIII secolo, era tra i più coltivati della zona, poi ridotto in estensioni a causa della fillossera che nell'ottocento rischio di compromettere definitivamente quasi tutti i vigneti europei. Le maggiori estensioni odierne si trovano nell'area della denominazione di origine Colli Tortonesi, in provincia di Alessandria nella zona del confine lombardo. Dopo un periodo d'oblio causato dalla fillossera, il Cortese fu riscoperto e proposto da Mario Soldati agli inizi dei anni cinquanta. Ma è intorno a Gavi che il vitigno ha ritrovato la sua identità con produzioni molto importanti. È conosciuto anche con i sinonimi dialettali di Corteis, Courteis e Courteisa.
Il Cortese si presenta con grappoli di dimensioni medio-grandi, piramidali e molto alati. Anche gli acini hanno dimensioni medio-grandi, ovali e dalla buccia sottile dorata nella parte esposta al sole e gialla in quella esposta alla penombra, poco pruinosi. È un vitigno molto vigoroso, con ottime rese costanti. Per contro ha notevoli problemi con l'oidio e la botrite. Non ha però problemi di terreno a patto che non siano umidi ed eccessivamente fertili. Per ottenere i risultati migliori necessita di zone collinari ed ottime esposizioni che asciughino il clima. Si possono utilizzare più forme di allevamento, ma in preferenza gradisce la potatura corta dove raggiunge ottime qualità.
Il Cortese fornisce vini sia in purezza che in assemblaggio fornendo alte concentrazioni zuccherine e al tempo stesso un'elevata acidità con una bassa alcolicità. Generalmente il Cortese vinifica prodotti morbidi e delicatamente profumati, ma varia a seconda della zona di coltivazione.
In Piemonte è il Cortese di Gavi ad essere protagonista, con i vigneti coltivati sulle colline attorno alla città fortificata di Gavi. Questa è stata la seconda denominazione DOCG in Italia. Ai produttori di Gavi si devono infatti le prime vinificazioni di qualità che hanno reso famoso questo vino, con l'introduzione della criomacerazione e della barrique, anche se negli ultimi anni sembra che ci sia un ritorno alla vinificazione più tradizionale. I produttori ormai ritengono che l'affinamento in botte di rovere faccia perdere al Cortese il suo carattere delicato, e lo renda troppo simile a dei classici come lo Chardonnay invece di avere una sua identità. Nel territorio di Gavi si vinificano vini fermi ma anche spumante con il Cortese in purezza, come nell’Alto Monferrato e nel Piemonte Cortese, dove però il disciplinare obbliga solo il minimo del 85 per cento del vitigno.
Stessa percentuale in Lombardia, nel Oltrepo Pavese Cortese DOC, sempre vinificato fermo, frizzante o spumante. In Veneto invece il minimo del 85 per cento di Cortese è assemblato nel
Garda Cortese DOC prodotto sulle colline della provincia di Verona, oltre che in quelle lombarde di Mantova e Brescia, purché della zona del lago. Qui il vino risulta più dolce, dotato di freschezza e briosità. A seconda della vinificazione i vini ottenuti dal Cortese possono essere leggeri o più strutturati, molto caratteristici, amabili o secchi, specie negli spumanti. In genere presentano una gamma olfattiva delicata, che richiama profumi fruttati di albicocche e mele, con una bocca che porta con se sempre toni sapidi.
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Descrivendo i produttori non si può che parlare dalla zona di Gavi e dall'azienda La Scolca degli eredi di Mario Soldati. L'azienda è sicuramente la regina del Cortese a partire dal suo Gavi Soldati La Scolca Brut D'antan Riserva, uno spumante DOCG dalle belle sfumature dorate con bollicine molto fini. Ottimi sentori di frutta esotica assemblati con il cedro candito, il ginepro, l'uva passa e la chiusura tostata della nocciola. Fresco e cremoso il palato si associa a molti piatti al tartufo dopo 18 mesi sui lieviti. Vinificato anche in rosato con il 4 per cento di Pinot Nero il vini assume profumi di frutti di bosco, ribes e fragoline, con una vena sapida in bocca per l'aragosta alla catalana.
Il Gavi di Gavi Etichetta Nera assume invece i profumi classici della mela sfumati dagli agrumi. Sapido e fresco è un ottimo compagno dei crostacei. Ma La Scolca riserva almeno altri quattro grandi vini con il Cortese in purezza.
Ottimo anche il Gavi Montessora di Giustiniana, anche rapporto al prezzo, con bei profumi profondi di mela, pera, mirabella, biancospino e glicine. Ancora sapidità al palato con vene di agrumi, per le frattaglie di maiale alle erbe.
Da Cà Bianca invece il Gavi si fa più morbido, con nette sensazioni di gelsomino, selce, agrumi, finite dalle pere e dalle nocciole. Il palato è ben minerale ed equilibrato, ottimo per accompagnare la pasta all'uovo al salmone.
Grande Gavi di Gavi Etichetta Oro anche da Morgassi Superiore, un vino profondo, con la nocciola sfumata di caramello che si immerge in nette sensazioni floreali. L'affinamento in legno conferisce struttura e corpo ad un vino sapido, persistente, ottimo con il pesce azzurro alle erbe aromatiche.
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