Uva Moscato

La storia

Il Moscato è un antica ed aromatica famiglia di vitigno dalle caratteristiche molto simili fra loro, presenti in molti paesi, tra cui principalmente il nostro appunto, e la Francia, dove viene chiamato Muscat. A seconda del tipo di Moscato, spesso di varietà anche diversa, varia anche il nome. Le varietà sono molte, anche se restano poche quelle più utilizzate e di qualità, anche in versione rossa, rara rispetto alla bianca.

Questa è un delle uve storiche mondiali, e con grande probabilità tra le prime, se non la prima, ad essere sfruttata dall'uomo per il consumo fresco e e quindi anche la vinificazione. Il suo arenile originale dovrebbe essere proprio il Mediterraneo, dove la sua storia si perde nella notte dei tempi. Per i francesi l'uva si chiama Muscat dalla parola Musqué, dalla particolare aromaticità di muschio. Questo odore ha la capacità di attirare le api, fornendo cosi il nome greco di anathelicon moschaton che per i Latini diventa Uva apiana, ovvero uva delle api. Ma anche le mosche erano attirate da quest'uva, e il suo nome potrebbe quindi derivare dall'antipatico insetto, che in latino veniva detto musca. Molto probabilmentee la patria natia del Moscato è la Grecia, da dove fu poi fatto conoscere a tutto il Mediterraneo.

Le varietà principali sono quattro, il Muscat Hamburg, il Muscat d'Alexandria, il Muscat Blanc à Petits Grains e il Muscat Ottonel.

Il Muscat Blanc à Petits Grains è il più antico e pregiato, ben aromatico con i suoi profumi di fiori d'arancia e spezie. Si distingue dai chicchi piccoli e tondi, mentre l'altro grande pregiato, il Muscat d'Alexandria, ha acini ovali. In Italia sono entrambi diffusi, con il nome di Moscato Bianco e di Moscato d'Alessandria, dove il primo si coltiva soprattutto al nord e al centro mentre il secondo è tipico del sud e della Sicilia, dove varia il suo nome in Zibibbo.

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I vini del Moscato

A seconda del tipo di Moscato, variano anche i tipi di vini prodotti. In Sicilia, e in particolare a Pantelleria, il Moscato d'Alessandria produce uno dei vini più apprezzati e conosciuti d'Italia, anche all'estero, il famoso Passito dell'isola, con l'uva chiamata Zibibbo per la grande adattabilità trovata in questa terra. I vini, per lo più dolci ottenuti per appassimento, sono molto aromatici, con fantastiche note classiche di albicocche in confetture, fichi, miele ed acacia. Palati dolci ed equilibrati che si sposano molto bene con la pasticceria secca o la meditazione. Il Moscato bianco al nord invece fornisce risultati nettamente diversi, soprattutto nella sua patria di adozione, il Piemonte, dove si preferisce spumantizzarlo. Il Moscato infatti offre una straordinaria possibilità in diverse vinificazioni, ma viene sfruttato anche in assemblaggio, specialmente al centro, spesso in associazione con il Trebbiano. Tornando in Piemonte, è protagonista del famoso Moscato d'Asti, un vino frizzante o spumante dolce e ben fresco, ottimo per accompagnare la pasticceria natalizia del nord. Viene vinificato anche secco e leggero, alla maniera alsaziana, altra regione in Francia che ne fa largo uso. Qui il Moscato Bianco è il vitigno più antico conosciuto e sicuramente da più tempo coltivato, quando la nazione si chiamava ancora Gallia. Fu introdotto dai Romani, a partire dalla zona di Narbonne e Frontignan, anche se una prima introduzione avvenne nell'area odierna di Marsiglia grazie ai Greci. E proprio nella sua patria originale troviamo altre buon estensioni di questo vitigno da cui si ricavano vini dolci, molto alcolici e aromatici, anche se non mancano le versioni secche. In Austria e Ungheria invece i vini vengono prodotti più che altro con il Muscat Ottenel, meglio adatto ai climi più freddi, anche se tuttavia le estensioni sono ancora ridotte. Qui le uve vengono botrizzate per la produzione di vini dolci. In Italia invece si segnalano oltre 30 mila ettari coltivati con i vari moscati, per produzioni le più svariate.


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Uva Moscato: I migliori

moscato francese I migliori Moscati sono divisi in genere tra Piemonte e Sicilia, con le rese migliori nelle versioni passito. Un ottimo esempio in Piemonte è il Piemonte Moscato Aviè Passito di CascinaCastle't, con il vitigno in purezza e un bel colore dorato. Qui si sentono ottimi aromi di marzapane, miele di tiglio, agrumi, timo, vaniglia e tocchi affumicati. Al palato profonde calore e intensità, con un bell'equilibrio dolce-amaro. È ottimo con lo sformato di nocciole.

In versione spumante invece ecco l'Asti Drivieri di Cascina Fonda, sempre in purezza, ma molto leggere con solo 7,5% vol. Nonostante questo il vino è molto elegante e complesso, ben fruttato alla pesca, erbaceo alla salvi con chiusure di vaniglia. Al palato risulta dolce, fragrante e fresco, con una lunga persistenza, ottima con le torte di mele caramellate.

Un Moscato diverso in Sicilia è quello di Noto, di cui Barone Sergio è un ottimo interprete nel suo Kalùri di un bel colore oro zecchino brillante e profumi classici di albicocca, miele, ma anche gelato al melone e mimosa. Fantastico palato fresco ma cremoso, ottimo per la bavarese al pistacchio.



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