Spumante gassificato

Cos'è lo spumante gassificato

Per spumante gassificato si intende uno spumante non ottenuto naturalmente ma artificialmente.

A differenza degli spumanti ottenuti naturalmente, negli spumanti gassificati si prende un vino base, generalmente di scarsa qualità, e lo si addiziona di anidrite carbonica, per ottenere così uno spumante in brevissimo tempo. In etichetta è obbligatoria la menzione Vino Spumante Gassificato o ,em>Vino addizionato di anidrite carbonica per avvertire il consumatore riguardo al metodo di lavorazione.

L'aggiunta di anidrite carbonica è consentita fino ad ottenere una pressione di 3 atmosfere a 20° C.

Il migliore utilizzo dello spumante gassificato

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Il sistema di gassificazione

La famosa fish pieIl sistema con cui si ottiene questo tipo di prodotto ricorda a grandi linee la spumantizzazione ottenuta con il metodo Charmat in autoclave, con la grande differenza che con il metodo di Martinotti la presa di spuma è naturale, mentre con la gassificazione l'anidrite carbonica è letteralmente insufflata nel vino base nell'arco di quattro o cinque ore.

Il gas viene inserito direttamente nel vino base, da bombole di CO². Vengono utilizzate delle candele in ceramica per quest'operazione, che inseriscono il gas in recipienti d'acciaio da almeno 100 ettolitri. Il vino sarà successivamente imbottigliato.


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Pregi e difetti della gassificazione

Per moltissimo tempo, e a ragione, lo spumante gassificato è stato considerato un prodotto molto mediocre e qualitativamente scarso, rispetto agli spumanti ottenuti con metodi naturali.

In primo luogo, fino a circa vent'anni fa, la gassificazione era molto economica, la materia prima infatti, le bombole di anidrite carbonica utilizzate, erano vendute a prezzi molto accessibili, il che rendeva molto conveniente produrre dei vini spumante con questo metodo a partire da vini base di mediocre qualità. Con le bollicine si riusciva quindi a coprire questi difetti del vino base in modo da riuscirlo a commercializzare senza grossi problemi. Inoltre il processo era molto veloce, con le gassificazioni che si ottenevano nell'arco di poche ore, rispetto ai metodi naturali che invece pretendono tempi di qualche mese e nei prodotti migliori anche di anni.

Tra i pregi della gassificazione ci sono quindi i prezzi contenuti, la velocità di produzione e la possibilità di ottenere piccoli miglioramenti di vini molto mediocri.

Oggi la situazione è un pochino differente, visto che il prezzo delle bombole è notevolmente aumentato, tanto da rendere quasi sconveniente la sua produzione, ma i metodi di gassificazione sono notevolmente migliorati, in modo da regolare meglio il processo e quindi la qualità del vino.

Questo però rappresenta anche in larga parte quelli che sono i difetti di questo metodo. La qualità del vino è certamente scarsa, con proprietà organolettiche molto povere e poco intense.

I vini base utilizzati sono in genere vini che difficilmente troverebbero un mercato anche tra quelli da tavola a prezzi molto bassi. Inoltre con questo processo non vengono effettuati tutti quei processi di purificazione del vino che vengono invece svolti in automatico durante la lavorazione con il metodo naturale, quali l'eliminazione dei depositi e il controllo della precipitazione tartarica.


Il confronto con il metodo naturale

Il confronto con il metodo naturale è comunque sia perso in partenza. Con la gassificazione si rinuncia a tutta quella gamma organolettica che un gusto riposo sui lieviti obbligatorio nella spumantizzazione naturale riesce a fornire ai vini.

Già partendo dal fatto che il metodo della gassificazione fu sviluppato per produrre vini molto economici è molto indicativo sul risultato qualitativo.

Inoltre per la produzione del vino base vengono utilizzate varietà di viti di scarsa qualità, là dove per i più svariati motivi non è possibile impiantare vitigni nobili o autoctoni dalle rese eleganti per i più svariati motivi, come può essere la natura del terreno non favorevole o il clima decisamente non adatto a uve da spumantizzazione.

La velocità di produzione e commercializzazione, non lascia alcuno spazio al vino base per acquisire quegli aromi tipici dei lieviti che sono la peculiarità dei grandi spumanti o Champagne.

Inoltre oggi, il prezzo dell'anidrite carbonica non rende nemmeno più conveniente una produzione del genere.

Non si riescono nemmeno a menzionare le aziende che ancora producono con questo metodo gli spumanti. Nessuna di queste riesce a raggiungere un livello qualitativo appena sufficiente per avere almeno una menzione a livello locale. Nessuno di questi spumanti riuscirà mai ad ottenere una denominazione propria.


Spumante gassificato: Quando acquistarlo

Sinceramente se ne sconsiglia l'acquisto a meno che non si voglia utilizzarlo in cucina in quelle preparazioni che prevedono l'impiego di vini spumanti non necessariamente di buona qualità. Si può ad esempio utilizzare nella preparazione della famosa fish pie inglese con il brodo di pesce e la panna da cucina.

Potrete acquistarlo anche se avete intenzione di utilizzarlo per spruzzare le persone in una particolare celebrazione, ma se ne sconsiglia vivamente il servizio per qualsiasi cena a meno che non riusciate a sopportare un vino di così scarsa qualità.



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