Taglio o cuvée
Quando ci avviciniamo al settore dell'enologia, ovviamente andiamo incontro ad un mondo particolarmente piacevole, ma a cui bisogna approdare con le giuste conoscenze ed informazioni.
Ecco spiegato il motivo per cui è fondamentale capire le principali regole per differenziare le varie tipologie di vino e di spumante presenti sul mercato, in maniera tale da avere la capacità, in seguito, di scegliere la bottiglia perfetta per ogni occasione.
L'enologia è indubbiamente uno degli ambiti più eleganti e raffinati dell'intero mondo gastronomico, dal momento che si passa attraverso un vasto settore di sapori, profumi e gusti, che non può non lasciare incantati e affascinati.
Ovviamente, la maggior parte delle persone è a conoscenze delle informazioni primarie circa la produzione del vino e le varie distinzioni tra il vino rosato, il vino bianco e così via.
Tanti sanno riconoscere se è uno spumante sia dolce o meno, ma gran parte delle persone non è in grado di avvicinarsi a questo mondo con una passione davvero sentita e reale.
Quindi, avvicinarsi al settore dell'enologia e al mondo degli spumanti senza avere un minimo di conoscenza e di esperienza non è consigliabile, sopratutto nel caso in cui si vogliano acquisire quelle informazioni necessarie per comprare lo spumante adatto ad ogni occasione.
Spesso chi si affaccia al mondo dell'enologia per la prima volta, può sentire dei termini francesi che non riesce proprio a capire.
Una delle parole certamente più utilizzate è “cuvée”: a cosa si riferiscono gli enologici quando in un discorso fanno riferimento a questo termine?
Prima di tutto, dobbiamo sottolineare come questo termine francese sia uno di quelli maggiormente utilizzati nel mondo dell'enologia, sopratutto per quanto riguarda il procedimento di lavorazione del vino.
Entrando più nello specifico, possiamo certamente evidenziare come questo termine faccia riferimento a tutte quelle procedure di taglio che si riferiscono ai vini: si tratta di operazioni necessarie per fare in modo, in un momento successivo, di poter ottenere un ottimo prodotto finale dal punto di vista qualitativo.
Possiamo semplicemente pensare come tanti vini di differenti annate, ma spesso anche provenienti da luoghi completamente diversi, vengono sfruttati nel corso della realizzazione dello Champagne per fare in modo che il prodotto finito possa vantare su una traccia maggiormente caratteristica, ma anche con lo scopo di provvedere alla correzione e al raggiungimento di un rinnovato equilibrio del “cru”.
In poche parole, quando si comincia a parlare di cuvée, si fa riferimento a quella particolare procedura che consente di rendere unico uno specifico tipo di champagne.
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E' sufficiente avere una minima conoscenza del settore enologico per capire come le bottiglie di champagne non vengano prodotte sfruttando un unico vitigno, ma rappresentano un misto tra differenti vini, che si distinguono sia per quanto riguarda l'annata sia per quanto concerne la terra di origine.
In questo modo, la miscelazione di diverse tipologie di vino porta indubbiamente a realizzare un prodotto unico, con peculiarità armoniche ed eleganti.
Nella maggior parte dei casi, la cuvée più indicata per la realizzazione di uno champagne comprende l'impiego di ben tre uve del tutto uniche nel loro genere: stiamo facendo riferimento a Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier.
Un grandissimo numero di viticoltori transalpini, però, ha espresso la propria preferenza circa l'utilizzo di riserve un po' più vecchie, in maniera tale da rendere ancora più elegante ed importante lo champagne.
Il pensiero secondo cui la qualità dello champagne deriva sempre dal vitigno principale non è corretto, dal momento che andrebbe a togliere un'importanza fondamentale degli altri vitigni, i cui influssi sono realmente presenti all'interno dello champagne.
Mescolare le corrette tipologie di vino, però, ha una conseguenza basilare, ovvero può essere messa in atto solamente nel caso in cui si tratti di viticoltori esperti e quotati, che sappiano come portare a termine tali procedure.
La cuvèe rappresenta il “marchio” di qualità di un importante champagne: una definizione azzeccata, visto che i migliori spumanti, sia in Italia che in Francia, sono rappresentati da una miscela perfetta.
I produttori, ovviamente, trascorrono gran parte del tempo per curare nei minimi dettagli l'assemblaggio: è proprio da questa operazione che dipende, in gran parte, il successo o meno di una bottiglia di spumante.
Ovviamente, i viticoltori non devono accontentarsi delle uve che sono già state impiegate, dal momento che in notevoli occasioni si possono impiegare anche degli uvaggi diversi, facendo conto spesso solamente sulla propria esperienza e sulla capacità innata di creare un prodotto che sia in grado di soddisfare le preferenze ed esigenze dei clienti.
Per poter ottenere una bottiglia che sia di qualità, infatti, è fondamentale effettuare le scelte giuste nel momento in cui si devono mischiare le varie tipologie di uvaggio, così come è importante curare nei minimi dettagli la lavorazione.
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