Produzione tappi

I tappi

Per tappo si intende naturalmente un oggetto formato in modo da chiudere l'apertura di qualsiasi tipo di contenitori inventati per vari scopi. Anche i tappi possono essere di svariati materiali, e funzionare in diversi modi, da quello classico sempre usato in passato che tende ad occupare lo spazio dell'apertura a tappi diversi come quello a corona, utilizzato per le birre ad esempio, dove si chiude l'apertura grazie al grippaggio della corona con una parte appositamente realizzata sul vetro, in modo da chiudere semplicemente il contenitore senza occupare l'apertura. Questa tecnica è generalmente quella utilizzata per le bevande gassate, con i tappi che devono esistere ad una certa pressione. Ma i tappi possono essere anche in plastica, sulla falsariga di quelli a corona, ma con la semplice funzione di chiudere il contenitore senza pero resistere a nessuna temperatura in quanto si tratta di bevande “ferme”. In genere i tappi in plastica vengono utilizzato nelle lavorazioni artigianali, per la chiusura delle damigiane ad esempio. Vero è che oggi anche l'industria enologica ha iniziato a fare uso della plastica e di altri materiali diversi da sughero per chiudere le bottiglie di vino. In Australia poi si utilizzano sempre più sistemi a vite, come quelli degli alcolici. Se infatti fino a qualche tempo fa la rinuncia al sughero era considerata un'eresia enologica, oggi sono sempre più le aziende che accettano di utilizzare altri materiali. A partire dal mondo anglosassone, Australia e California in primis, il pvc ha sostituito il sughero divenuto abbastanza costoso, anche se attualmente resta ancora il più utilizzato nella produzione di vino.
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La produzione di tappi da sughero

Il sughero è comunque oggi il materiale più utilizzato nell'enologia, mentre le altre industrie utilizzano la plastica ed altri materiali. La produzione di sughero sta diventando molto costosa specie per i tappi di grande qualità. Questi tappi di estrema qualità sono destinati alle bottiglie di grande valore, in quanto questi possono avere durate di alcuni decenni, quelle che necessariamente devono essere previsti per vini dal grande invecchiamento. La qualità del tappo dipende dalla sua durata, dalla consistenza nel tempo e dalla porosità, quindi dalla resistenza e dalla tenuta all'ossigeno. Il problema dei costi si lega alla grande richiesta di sughero che non riesce ad essere soddisfatta dai paesi di produzione. Oggi è il Portogallo il paese maggiormente impegnato nella produzione di tappi di sughero, con il 60% della produzione al mondo. Poi ci sono la Spagna e l'Italia, con la Sardegna in particolare grande produttrice grazie alle molte querce da sughero. Piccole produzioni avvengono in Africa del Nord, ad eccezione dell'Egitto, dove si riesce a coltivare qualche quercia. La pianta inizia a produrre una corteccia adatta alla produzione di sughero a partire dai 25 anni. Le sugherete, cosi si chiamano infatti i boschi di quercia da sughero, devono raggiungere un'età adulta prima di poter produrre la corteccia adatta, spessa almeno 5 centimetri. Altra ragione per gli alti costi è il fatto che poi la quercia deve attendere almeno una decina d'anni per tornare ad avere una corteccia di quello spessore. Questo spiega la difficoltà produttiva odierna nei confronti di una richiesta sempre maggiore. La decorticazione deve avvenire a mano su esemplari femmina.


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Produzione tappi: Nello specifico del tappo da sughero

sugheroLa decorticazione manuale è necessaria per un impatto delicato con la pianta che altrimenti risulterebbe danneggiata. Questa è la prima fase della produzione dei tappi da sughero. Questa deve essere delicata non solo per evitare di danneggiare la pianta ma anche per non minare la ricrescita. Per questo viene asportato solo il fellogeno senza intaccare il resto, seppur si utilizza anche l'accetta con colpi sapienti. La corteccia viene subito lavorata per non essere contaminata da altri elementi. Viene quindi bollita per essere pulita e disinfettata, oltre a fornire maggiore elasticità al legno.

Una volta bollite le cortecce vanno passate alla pressa, ovvero pressate, e poi messe a stendere per una cernita preliminare. Gli scarti verranno reimpiegati nelle lavorazioni prova e nei tappi di scarsa qualità, mentre la selezione migliore viene rifilata alla sega.

Quindi si passa al carotaggio, il taglio delle parti migliore e l'estrazione vera dei tappi, grazie ad un lettore ottico ed un getto d'aria. I tappi vengono tagliati direttamente dalle lastre rifinite, dello spessore di 5 centimetri che è poi la lunghezza del tappo che viene quindi tagliato in un unico pezzo.

Vi è poi quindi una ultima selezione manuale, dove si dividono i tappi per porosità, dimensioni e difetti eventuali. I prezzi vanno dai 0,20 centesimi fino a 1,50 centesimi per i tappi più pregiati.



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