Il tappo gorgogliatore non è un vero e proprio tappo quanto più una valvola, molto usata nelle produzioni artigianali di birra e vino, che consente l'eliminazione totale o parziale dell'anidrite carbonica prodotta dalla fermentazione e contemporaneamente impedisce l'ingresso dell'ossigeno, realizzando così quella che viene chiamata
fermentazione anaerobica, senza aria. Nella produzione di birra l'eliminazione è parziale mentre in quella del vino totale.
Il tappo viene per lo più utilizzato nelle produzioni artigianali, mentre in quelle industriali si usano sistemi di gran lunga più sofisticati, che prevedono sempre l'eliminazione dell'anidrite carbonica e la realizzazione della fermentazione anaerobica con una serie di valvole, ma le attrezzature usate sono molto più particolari pur mantenendo gli stessi principi.
Il tappo
gorgogliatore in particolare comunque sfrutta una serpentina in vetro o in plastica posta al di sopra del tappo, e con esso comunicante, riempita per la sua metà di acqua. In questo modo il gas si raccoglie in bolle e sale nell'acqua. Rimanendo così intrappolato in una bolla, viene isolato dal fermentato, grazie all'azione di pressione dell'acqua, e può salire per essere espulso, “gorgogliando”.
L'ossigeno invece, grazie sempre alla pressione dell'acqua, non può entrare nel contenitore del fermentato, consentendo così la fermentazione anaerobica.
Il sistema, semplicissimo e reso possibile dalle più elementari leggi della fisica, è anche molto economico, con prezzi che si aggirano intorno ai 3 euro. Per questo è molto usato nelle basse produzioni artigianali, mentre per quelle industriali, visti i grandissimo volumi di fermentato vinificato, si devono utilizzare apparecchiature di gran lunga più sofisticate.
La molecola di zucchero infatti viene scissa dai processi di fermentazione per liberare l'atomo di carbonio in essa contenuto. In presenza di ossigeno verrebbero ceduti anche dei protoni utili invece nella fermentazione e nella produzione dell'alcol.
COMMENTI SULL' ARTICOLO