Le dimensioni delle bottiglie

La nascita della bottiglia

La nascita della bottiglia moderna non avviene, come potrebbe sembrare, con l'inizio della lavorazione del vetro, ma molti secoli più tardi. Il vetro infatti fu iniziato alla lavorazione nella Siria fenicia del 3000 avanti Cristo, mentre in Asia si sono trovati dei reperti databili intorno all'anno mille avanti Cristo in Cina ed in India. In Egitto veniva utilizzato nei prodotti per le stoviglie nel 2000 avanti Cristo. A Roma e successivamente si producevano anche bottiglia, ma il loro costo sarà ancora alto e sconveniente rispetto alle anfore di argilla, fino alle nuove tecniche applicate prima a partire dall'anno mille avanti Cristo e poi successivamente dal 1300 con la soffiatura. Dal cinquecento in poi il vetro supplirà quasi totalmente l'elemento essenziale nella a produzione delle bottiglie. Inizialmente, per quel che riguarda lo Champagne, le bottiglie causarono non pochi problemi di cedimento per colpa della pressione atmosferica sviluppata dal vino all'interno dei contenitori. Le caratteristiche delle bottiglie erano allora ancora semplici con un fondo piatto e con spessori insufficienti. Fu nel XVII secolo che i vetrai inglesi, per ovviare all'inconveniente delle continue rotture, realizzarono le odierne forme e spessori delle bottiglie, che consentono di resistere alla pressione interna dell'anidride carbonica.

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Le dimensioni e la lavorazione

Una mini bottigliaLo Champagne ha acquistato lentamente nel corso dell'ottocento la sua fama di vino da festa, e l'immagine è particolarmente curata per questo prodotto. Anche le bottiglie fanno parte dello spettacolo e della festa, e se ne contano dieci diverse dimensioni.

A seconda delle occasioni si possono ordinare diverse bottiglie da celebrazione che arrivano a contenere 15 litri di vino.

Naturalmente la più usata è la classica bottiglia da 75 cl, ma ogni misura ha un suo proprio nome che in alcuni casi è diventato un simbolo. Sono nomi altisonanti, appartenenti a grandi personaggi della storia antica.

Ognuna è un multiplo della bottiglia o una sua frazione. Lo Champagne è entrato talmente tanto nell'immaginario collettivo che spesso è il primo vino che viene in mente quando si è ospiti in un bar, sia nelle occasioni private che in quelle pubbliche o di affari.

È il grande vino per le celebrazioni importanti, in tutti gli aspetti della società, dalla politica alla realizzazione dei più differenti progetti.

Una curiosità che riguarda il rapporto tra le bottiglie e i metodi di lavorazione riguarda la spumantizzazione, che è effettuata con il metodo classico champenoise, che prevede una seconda fermentazione in bottiglia, soltanto per le dimensioni della mezza bottiglia da 37,5 cl, la dimensione classica da 75 cl e la Magnum da 1,5 litri. I motivi sono semplicemente chiari, vista non solo la difficoltà di effettuare con cura un remuage anche meccanico, ma soprattutto per la scarsissima richiesta di queste dimensioni di bottiglie in confronto sia alla produzione normale che al costo della produzione stessa.

Le bottiglie di dimensioni superiori al litro e mezzo vengono quindi prodotte solo in rari casi e in produzioni limitatissime, per lo più su ordinazione. Queste bottiglie vengono riempite sotto pressione con un metodo chiamato transvasage utilizzando come Champagne quello contenuto nelle bottiglie in cui si è proceduto alla seconda fermentazione. Anche le richieste per le tre grandi taglie sono sempre più rare.


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Le dimensioni delle bottiglie: Le dimensioni

Le dieci dimensioni delle bottiglie di Champagne sono il Quarto da 18,7 cl, la Mezza Bottiglia da 37,5 cl, la Bottiglia da 75 cl, la Magnum da 1,5 lt (equivalente a due bottiglie), la Jeroboam da 3 lt (quattro bottiglie), la Rehoboam da 4,5 lt (sei bottiglie), la Mathusalem da 6 lt (otto bottiglie), Salmanazar da 9 lt (dodici bottiglie), Balthazar da 12 lt (sedici bottiglie) e la Nabucodonosor da 15 lt (venti bottiglie).



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