Champagne dolce
È chiaramente la prima domanda che molti viene in mente, visto che tutti gli Champagne conosciuti sono comunque dei vini secchi.
La risposta è si, lo Champagne dolce esiste, ma è rarissimo in quanto è un prodotto con pochissimo mercato, anche se in verità, fino alla fine dell'ottocento, lo Champagne era invece quasi esclusivamente dolce.
Come visto più volte infatti, lo Champagne che si vendeva dal Rinascimento in poi, era quasi tutto destinato alle spedizioni in Inghilterra, dove veniva addizionato con dello zucchero a causa del suo basso grado alcolico. Va da se allora che il vino risultasse sempre dolce, anche se con un grado alcolico maggiorato.
Il problema per quel tipo di Champagne si pose da una parte. con i grandi miglioramenti nella navigazione che agli inizi del novecento ormai era molto più sicura e permetteva quindi di importare a prezzi molto più vantaggiosi rispetto al passato i vini verso la Gran Bretagna; dall'altra parte i gusti degli inglesi sono sempre stati propensi ai vini secchi e molto secchi.
Fu così che, se fino a un certo punto della storia gli Inglesi si dovettero “accontentare” di quello che passava il convento, ovvero la Francia, con l'espansione dei mercati e le nuove tecnologie nella costruzione delle navi mercantili, furono in seguito i Francesi a doversi adeguare ai gusti britannici che richiedevano dei vini secchi da potersi bere durante i pasti.
Fu così che dopo aver festeggiato per due secoli con dello Champagne dolce, dalla fine dell'ottocento, inizi del novecento, tutta la produzione del vino si era concentrata sulla tipologia secca e le sue variabili.
Fu Perrier-Joüet il primo a spedire, alla metà dell'ottocento, le prime casse di vino effervescente secco a Londra. Inizialmente e forse un po paradossalmente questo Champagne secco non ottenne grandi favori dal pubblico inglese, e la consacrazione definitiva avvenne solo con il volgere del secolo, quando dopo due secoli di vini dolci dalla Champagne, gli Inglesi iniziarono a pasteggiare con questo vino nella tipologia secca, preferendolo spesso ai Claret del Bordolese. Questi ultimi, nell'immaginario collettivo, erano ancora i secchi preferiti sia tra i nobili che, nelle produzioni di scarsa qualità, dal popolo. Da considerare anche che nei secoli passati era normale pasteggiare con vini dolci, di tutte le tipologie e uve.
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Oggi lo Champagne dolce è un'autentica rarità anche molto snobbata da tutte le case. I prezzi sono decisamente bassi, e la richiesta è risibile.
La piccola azienda Dubois produce lo Champagne Cuvée du Redempteur dolce, da un perfetto ed equilibrato assemblaggio delle tre uve autorizzate. Sembra un vino invecchiato, ma non lo è. Da abbinare naturalmente ai dessert, mentre il prezzo non arriva ai 15 euro, decisamente basso per uno Champagne.
Un altro Champagne dolce da acquistare è il Cattier Brut 1.er Cru con il 75% di Pinot Noir e il restante di Chardonnay. Gusti classici e fruttati di Pinot Noir con una nota fragrante di biscotto. Anche qui il prezzo è decisamente basso.
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