Costo Champagne
È noto che gli Champagne sono generalmente dei vini molto costosi, con prezzi sempre più alti rispetto alle stesse tipologie di altri paesi, nonostante le qualità raggiunte da alcuni vini, come i Franciacorta italiani, sia ormai spesso pari ai migliori champagne.
Il prezzo dello Champagne però dipende da molti fattori, che includono i prezzi dei terreni, sia di acquisto che di affitto; i prezzi delle uve, nel caso la cantina non abbia dei terreni propri; il costo di produzione e commercializzazione, incluso il metodo di lavorazione; i costi amministrativi; le strategie commerciali dell'azienda e il costo della pubblicità. A tutto questo bisogna aggiungere il valore aggiunto che una proprietà nella champagne ha, per le potenzialità di mercato.
Rispetto ad altri vini, gli champagne sono molto considerati già da più di un secolo e mezzo, quindi si può già stimare che i prezzi dei terreni hanno subito numerosissime rivalutazioni nel corso di tutti questi decenni, mentre ad esempio in Franciacorta questi incrementi sono iniziati da solo circa venti, trentanni.
Si deve considerare infatti che il prezzo stimato medio di un ettaro nella Champagne è di un milione di euro, quando invece in Franciacorta o nella denominazione del Prosecco ad esempio è di trecentomila euro, mentre nel Barolo raggiunge i 400 mila euro e nella zona del Brunello circa 350 mila euro. Come si può ben osservare il costo di un ettaro nella Champagne è più del doppio rispetto a un terreno della Franciacorta, forse i migliori spumanti al mondo con gli Champagne.
Certamente questi costi sono ampiamente stati ammortizzati dalle vecchie maison nel 1800 e nel novecento, ma per chi ha comprato i terreni successivamente, l'ammortamento non è un costo indifferente, inoltre bisogna considerare la rarità dei terreni disponibili al giorno d'oggi.
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Non va meglio alle cantine che non possedendo terreni acquistano direttamente le uve dai viticoltori. Oggi un chilogrammo di uve della champagne destinate alla produzione dello Champagne è di circa 6 euro in media, con punte molto più alte per quelle provenienti da vigneti classificati come gran cru e così via. Anche in questo caso la differenza con la Franciacorta, dove si spendono invece circa 1 euro e 50 centesimi al chilo, è evidente. Per comprendere meglio l'importanza di questi prezzi basti pensare che per uno Champagne o un Franciacorta normale si deve vinificare 1,2 kg di uve per ottenere un litro di vino, mentre per gli Champagne più ricercati e pregiati si impiegano 1,6 kg di uva per litro.
Per costo di produzione si intendono tutti quei processi che dal ciclo vegetativo delle uve arriva fino al prodotto finito. La legislazione francese è molto rigida al riguardo, e ad esempio fissa anche il numero massimo di filari piantati in un vigneto e molte altre limitazioni che mantengono la produzione più bassa rispetto ad altri vini, cosa che si tramuta in costi maggiori di produzione.
Inoltre il metodo di produzione classico, il famoso
metodo champenoise prevede dei costi maggiori sia in termine di vinificazione che di presa di schiuma, con tempi di invecchiamento di almeno 18 mesi, molto più lunghi rispetto agli altri vini. Questi invecchiamenti fanno lievitare i costi di un 5% annuo almeno, da calcolare per tutti gli anni d'invecchiamento che devono superare i 7 anni in caso di millesimati. Inoltre la seconda fermentazione in bottiglia richiede delle spese molto maggiori rispetto al metodo
Charmat-Martinotti generalmente utilizzato negli spumanti più commerciali. Anche questo incide sul prezzo, con la commercializzazione che avviene in tempi più lunghi e quindi con costi di stoccaggio e conservazione anche maggiori. Costi aggiuntivi si hanno sempre da alcuni obblighi di legge, come la vendemmia manuale o la resa delle uve in vino, che non deve superare i 100 litri per 160 kg di uve.
Poi naturalmente ci sono numerosi altri costi di gestione comuni a tutte le aziende e di pubblicità, che incidono sul prezzo finale del prodotto. Inoltre le aziende dello Champagne, almeno le più importanti, decidono dei prezzi anche in base al prestigio e il target di clientela che si vogliono raggiungere. Un prezzo alto infatti indirizzerà l'acquisto del vino solo verso target esclusivi, con maggiore prestigio per l'azienda, che in cambio dovrà naturalmente fornire un prodotto di primissima qualità. Queste sono comunque scelte che appartengono esclusivamente alle aziende, con scelte commerciali che spesso differiscono notevolmente, se non proprio agli antipodi, rispetto agli altri vini.
Dalle inchieste annuali che vengono svolte dalle associazioni di viticoltori e produttori risulta che il costo medio per l'azienda di una bottiglia di buona marca si aggira tra i 20 e i 30 euro. Naturalmente ci sono aziende che riescono a produrre a costi inferiori, così come altre che producono vini splendidi ma a costi molto superiori. Il solo costo a bottiglia delle uve è di circa 2,50 euro, trasporti inclusi, con i successivi costi di vinificazione che si aggirano intorno ai 2 euro, a cui si deve aggiungere un 5% in più per l'invecchiamento e la permanenza sui lieviti. I costi pubblicitari sono quelli che incidono maggiormente, con costi compresi tra i 5 e i 10 euro a bottiglia, mentre per i costi aziendali si stimano 3 euro a bottiglia. Poi ci sono molti costi, come l'etichettatura e altri, molto variabili, a seconda delle scelte aziendali.
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