Colore Champagne
Lo Champagne viene vinificato in due colori, il bianco e il rosato, dalle tre uve Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier.
Per i rosati in genere si utilizza il Pinot Noir che garantisce una gamma olfattiva e una struttura eccellenti e aristocratiche, secondo due metodi di vinificazione, a seconda del grado qualitativo e della spesa che l'azienda vuole affrontare.
Il primo metodo, quello tradizionale, prevede la permanenza per alcune ore, massimo ventiquattro, sulle vinacce e sulle bucce, in modo da estrarre il colore. Questo è un metodo utilizzato raramente e solo dalle grandi case, in quanto comporta sia dei costi che un'attenzione maggiori, con possibile incostanza nella produzione.
Il secondo metodo, più economico e facile da eseguire, ma giudicato anche meno elegante, è l'aggiunta di vino rosso. Questo metodo è il più utilizzato, da quasi tutte le marche commerciali.
Lo Champagne come visto viene prodotto nei due colori, bianco e rosso, caratteristici di un vino spumante, ma come tutti gli spumanti e i vini, ha varie tonalità di colore da cui spesso, se la colorazione dello champagne è ottenuta con il metodo tradizionale visto nel primo paragrafo, si può intuire grazie alla profonda esperienza degli addetti ai lavori, l'uva principale con cui è stato ottenuto il vino.
La colorazione infatti può indicare il vitigno principale, anche in considerazione del fatto che questi vini non vengono invecchiati in botti, ma in bottiglia, fattore che non lascia in nessun modo nessuna presa di colore da parte del vino dal contenitore in quanto il vetro, come noto, è un materiale inerte, al contrario del legno che invece, essendo una materia organica, cede parecchi elementi al vino durante la maturazione.
Si ha quindi un prodotto, che una volta vinificato e imbottigliato, non subisce nessuna influenza esterna, e a parte la normale maturazione delle uve, resta inalterato.
Certamente l'analisi del colore e la deduzione dell'uvaggio da quest'analisi è difficile e complicata, e necessita di molta esperienza, tanto che risulta complicata anche per chi di champagne ha fatto la sua ragione di vita.
Per cui chi volesse allenarsi anche a questo esercizio nella degustazione deve necessariamente investire molto tempo e attenzione nella pratica.
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Lo Champagne è un vino che deve avere un colore assolutamente limpido e brillante, e se si trovasse uno champagne torbido, questo sarebbe probabilmente fallato.
I colori hanno varie tonalità sia in bianco che in rosato. In bianco si passa dal colore limone al paglierino, fino al bronzo e all'oro. I riflessi verdi in genere indicano una certa vivacità e buone condizioni del vino, mentre la presenza di sfumature brune generalmente indicano che lo spumante ha ormai passato il tempo evolutivo e potrebbe iniziare a decadere.
Si riconoscono comunque otto diverse tonalità di colore negli Champagne riconducibili alla varietà dell'uva, con cui gli esperti si confrontano e cercano di indicare l'uvaggio utilizzato.
La prima tonalità è il giallo paglierino che indicherebbe l'utilizzo del Pinot Meunier.
La seconda tonalità è il paglierino pieno, che indicherebbe una alta percentuale di Pinot Noir.
La terza è il paglierino con riflessi dorati pieni ed intensi, a indicare una maturazione in legno.
La quarta è il rosa salmone delicato, con cui si riesce a supporre che il vino sia stato attenuto con un modesto taglio di vino rosso.
La quinta tonalità è il rosato intenso, generalmente ottenuto con il metodo tradizionale, con un buon contatto con le bucce durante la fermentazione del mosto.
La sesta tonalità è il rosato vecchio, che indica vecchie annate, di cui si ricorda favorevolmente il 1985 in cui compaiono splendidi riflessi ramati.
La settima tonalità è il dorato intenso, ottenuto con lo Chardonnay coltivato nella zona di Le Mesnil con un grado di maturazione pieno delle uve, con vigneti di circa 15 anni.
L'ottava e ultima tonalità è il giallo paglierino con i riflessi limone che generalmente indica i giovanissimi Blanc de Blancs.
Per una buona analisi del colore è necessario versare lo Champagne in un bicchiere ben pulito, riempito per circa la metà, se non leggermente meno della metà, e posto in alto alla testa davanti ad una buona fonte di luce. Bisogna porre il bicchiere davanti a un fondo bianco, ben illuminato e inclinare il bicchiere sui 45° per una migliore decodifica del colore.
Per i novizi è molto importante confrontare almeno una decina di Champagne prima di iniziare ad abbozzare una scheda di valutazione. Per un'analisi certa e corretta naturalmente bisognerà avere un esperienza di qualche anno almeno.
Un altro aspetto dell'analisi visiva è la spuma, che deve essere soffice, compatta, vivace e di colore bianco candido come la neve appena caduta.
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