Champagne italiano

Champagne o spumante?

Premesso subito che legalmente lo champagne italiano non esiste, in quanto prodotto a denominazione di origine francese protetto dalla legge, con champagne italiano si intende chiaramente lo spumante ottenuto dalla spumantizzazione del vino, in modo più o meno simile al famoso effervescente d'oltralpe.

In Italia comunque, così come nel resto del mondo, prima dell'affermazione delle legislazioni anche a livello internazionale a difesa dei prodotti tipici dei vari paesi, era abitudine fino a qualche decennio fa, indicare con il termine champagne, qualsiasi vino effervescente in modo da far comprendere subito al consumatore di quale tipologia si trattasse.

Oggi non è più possibile utilizzare questo termine per i vini prodotti al di fuori della regione francese e nei modi e termini stabiliti dalla legge, e sta lentamente cadendo in disuso in favore delle terminologie moderne ed esatte per indicare, anche con un certo orgoglio, i propri prodotti locali.

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Champagne o sciampagna

Il termine champagne è spesso corrotto in italiano con sciampagna, e rimane in uso ormai solo presso alcuni produttori rurali.

Generalmente con questo termine si indicano tutti quei vini frizzantini o effervescenti prodotti a livello artigianale dai quei viticoltori locali che producono vini rustici, senza badare troppo alla commercializzazione e alla pubblicità verso i loro prodotti.

Il fenomeno sta via via sempre più scomparendo, anche perché con le nuove legislazioni e la nuova modo delle denominazioni di origine controllata, ormai i vecchi agricoltori stanno cedendo il passo ai nuovi, che tendono a fruttare le potenzialità dei loro prodotti nel senso più ampio. È soprattutto l'identità locale che ne deriva che spinge le aziende a chiedere sempre maggiori difese legali verso i loro vini.

Se da una parte si tende a volte ad esagerare con l'introduzione di nuove denominazioni, dall'altra questo fenomeno sembra sempre più decisivo per la difesa della propria identità e dei propri prodotti, soprattutto al livello qualitativo. Proprio questo tipo di legislazione tra l'altro ha permesso all'Italia di “raggiungere” la Francia in qualità negli ultimi trentanni soprattutto, dopo che per decenni lo scarto era stato netto. L'Italia era più la patria della quantità, seppur con alcune sacche di notevole spessore, mentre la Francia approvò le sue prime legislazioni a difesa del proprio vino già dagli inizi del novecento.


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Champagne italiano: Lo spumante italiano

E così lo champagne italiano, o sciampagne, si è via via trasformato in un orgoglio nazionale di cui andare fieri, e il termine champagne è stato abbandonato per una terminologia che sta facendo conoscere questi vini come un prodotto tipico italiano di qualità.

È il caso del prosecco e dei Franciacorta, ormai riconosciuti internazionalmente come ottimi prodotti, ma soprattutto italiani.

Se per l'Asti spumante la notorietà era arrivata già dagli anni 50 del novecento, per Lombardia e Veneto, l'identità tra nome e prodotto riconoscibili dalla sua terminologia

è arrivata un pochino più tardi. Ma oggi ormai fa parte del patrimonio nazionale e della notorietà globale.



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