Prezzi uve da vino

Da cosa dipende il prezzo delle uve

I vini hanno prezzi molto differenti, e spesso al di là della notorietà o meno del vino, il consumatore “normale” non sa da cosa dipenda questo costo che paga in enoteca. Anche se alcuni vini sono sopravvalutati, questo fenomeno è ristretto solo a una piccola fetta di mercato, mentre quasi tutti i vini basano il loro prezzo su dei canoni ben precisi.

Uno dei costi che incidono maggiormente sul prezzo è quello delle uve da cui si parte per effettuare la vinificazione. Il costo di queste uve a sua volta dipende da numerosi fattori, variabili nel tempo e spesso anche nelle diverse stagioni. A seconda che il produttore sia anche coltivatore o meno, proprietario o meno dei vigneti, dovrà adeguare il prezzo del suo prodotto finito in modo da comprendere anche il costo della materia prima. I produttori fanno quindi, come tutte le aziende, delle scelte di gestione ben precise, che dipenderanno a loro volta sia dalla sua volontà, chiaramente, che dalle proprie disponibilità.

I fattori che influiscono maggiormente sul prezzo delle uve da vino sono: i terreni su cui sono coltivati i vigneti, i costi di coltivazione, le condizioni ambientali e le eventuali decisioni legislative.

Un vigneto

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I terreni

la vendemmiaNon sempre il produttore è al tempo stesso coltivatore, e proprietario dei vigneti da cui provengono le uve che utilizza per produrre il suo vino. Da questa scelta dipende anche il costo che dovrà affrontare per avere le sue preziose uve, a cominciare dalle scelte aziendali sulle proprietà dei terreni. Se la maggior parte delle grandi aziende è anche proprietaria dei vigneti da cui ricava la materia prima, come molte delle piccole aziende, sono moltissimi i produttori che preferiscono invece acquistare le uve sul mercato, anche se i migliori scelgono di stipulare contratti con coltivatori di loro fiducia, di cui conoscono i metodi di coltivazione e la cura con cui vengono allevati i vigneti. Generalmente sul mercato aperto ordinario, vengono ordinate quelle uve, anche di grandi aziende, che però sono destinate a vini da tavola a basso prezzo, come i classici cartoni o i vini senza nessuna velleità di prestigio, destinati alla quantità e non alla qualità.

Da questa scelta dipende chiaramente il fattore costo delle uve. Essere proprietari di un terreno agricolo fertile adatto alla coltivazione delle uve non è affatto semplice oggigiorno, e le grandi aziende infatti sono generalmente in possesso dei loro vigneti già da parecchie generazioni, e possono quindi su basi solide, trovare le risorse finanziarie e bancarie per acquisire nuovi terreni.

Il prezzo per ettaro di un terreno dipende molto dalla posizione, un po come i prezzi degli appartamenti delle grandi città e delle provincie. Un appartamento in centro a Roma sarà molto più costoso di uno alla periferia di Varese e cosi via. Stesso discorso per il prezzo del terreno che risente innanzitutto della classificazione e della posizione. Acquistare un terreno in Franciacorta, una zona sotto la protezione della normativa DOC che sta fornendo vini molto prestigiosi, richiederà certamente più risorse che l'acquisto di un terreno dello stesso tipo in una locazione “normale”.

Il prezzo di un ettaro in Franciacorta ad esempio è di 300 mila euro, nella zona del Barolo di 400 mila e nella prestigiosa Champagne addirittura di 1 milione di euro per le parcelle migliori. L'investimento è quindi molto alto, calcolando che un vigneto impiega qualche anno per diventare produttivo.


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Prezzi uve da vino: I prezzi delle uve

Un produttore che si voglia affacciare oggi nel mercato enologico deve essere quindi disposto ad investimenti consistenti o ad acquistare le uve da aziende che posseggono già dei vigneti, sia in località protette dal DOC che in zone non protette, a seconda delle ambizioni del produttore. Le grandi marche generalmente, quando il mercato del vino è in forte rialzo, hanno difficoltà a soddisfare le proprie esigenze con i loro vigneti e devono ricorrere anch'esse al mercato delle uve. Queste aziende si rivolgono sempre agli stessi coltivatori di fiducia, stipulando contratti pluriennali. Qualsiasi produttore con ambizioni di livello ricorre a questa strategia, e a seconda della zona pagherà prezzi diversi per un chilo di uva. Si va dai 6 euro della Champagne (in assoluto il prezzo più alto al mondo), a 1 euro e 50 centesimi per delle uve dalla Franciacorta. Per del Sangiovese coltivato nella DOCG si possono spendere 2 euro al chilo.

Per le uve “normali” invece, i prezzi oscillano tra i 40 e i 60 centesimi al chilo sul mercato libero. Queste uve sono pero in genere utilizzate solo per i vini da tavola e a basso costo. Ciò non significa che non vi si possono vinificare buoni vini, ma calcolando che in media, per un litro di vino occorrano 1,3 kg di uva, abbiamo già una buona approssimazione di quanto il prezzo della materia prima possa incidere sul prodotto finale.

Il prezzo delle uve poi, oltre alla zona d'origine, può essere molto influenzato, come tutte le materie prime alimentari, dalle condizioni climatiche e ambientali dell'anno. In anni difficili infatti, si possono avere dei rialzi anche a fronte di basse qualità proprio per la carenza delle uve. Fare dei calcoli esatti è sempre molto difficile e generalmente si hanno delle certezze solo a vendemmia ultimata. Anche per questo le grandi aziende preferiscono dei contratti privati, che, nonostante le oscillazioni di prezzo che possono essere incluse nelle clausole, li proteggono sia da eccessivi rialzi, sia da eventuale scarsità del prodotto. Poi da paese a paese cambieranno le regole legislative sul lavoro che potrebbero incidere ulteriormente.


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