Teroldego Rotaliano
Le prime notizie sulla coltivazione della vite nell'area risalgono al 1231, quando alcuni documenti citano le località di Pasquari ed Enticlar, ma soltanto nel 1543 si inizia a parlare di coltivazioni “alle Teroldeghe”.
La piana Rotaliana è la più vasta pianura del Trentino, di forma triangolare, lunga 6 Km e larga 3KM, racchiusa tra le sponde dell'Adige, quelle del Noce e protetta dalle alte montagne circostanti.
La composizione del terreno, di origine alluvionale, e la particolare insolazione estiva, conferiscono al vitigno particolarità organolettiche.
Il suolo è calcareo, metamorfico e di buona fertilità con morfologia ciottolosa-ghiaiosa con più strati sabbiosi.
Il terreno è leggero e poco profondo (70 cm massimo), ben drenato grazie alle sue caratteristiche.
Queste caratteristiche originano qualità e rese nettamente migliori del vitigno nella piana piuttosto che sulle colline.
Il vitigno rosso Teroldego è coltivato solo nell'Italia settentrionale, quasi esclusivamente nella zona di appartenenza alla denominazione di origine controllata dell'area del Campo Rotaliano.
Produce vini fruttati, colorati e molto vivaci, con basse concentrazione di tannini e struttra giovane.
Il sistema di allevamento è a classica doppia pergola trentina.
Il teroldego è citato negli "Annali dell'Agricoltura del Regno d'Italia" di Filippo Re, nel 1811; dal Pollini (1819),e dall'Acerbi (1825). La descrizione completa è del 1894, ad opera di Mach. Ha parentele genetiche con il Lagrein, il Marzemino e il Syrah.
Fu probabilmente importato dalla provincia di Verona, con notizie storiche provenienti dalla zona del Lago di Garda.
La buccia spessa e resistente, di colore blu-nero, la pone al riparo da muffe e marciume, anche se può essere attaccata nelle annate più umide. Le bucce hanno alte concentrazione di pruina. Preferisce i terreni permeabili, di impasto leggero. La produzione è regolare e abbondante.
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La denominazione di origine controllata Teroldego autorizza la produzione di rossi e rosati e fu istituita il 18 febbraio 1971. La zona di produzione autorizzata comprende i comuni di Mezzocorona, Mezzolombardo e la frazione di Grumo nel comune di San Michele all'Adige, in una porzione del Campo Rotaliano a 20 Km a nord circa di Trento.
Le uve autoctone Teroldego sono le sole autorizzate per questa denominazione.
Il vino rosso è fine e possente, con sentori di bosco, cannella, noce moscata e fiori di violetta.
Il gusto è brillante e setoso, minerale con una tannicità strutturata ed elegante, su un sottofondo di note balsamiche. Il colore è rosso rubino molto intenso
L'invecchiamento può arrivare fino ai 10 anni in botti di rovere per minimo 6 mesi e poi affinamento in bottiglia.
La vinificazione è classica, in tini di acciaio a una temperatura media di 25°, la pigiatura viene effettuata separata dai raspi, con macerazione delle bucce sottoposta a rimontaggi.
Sono disponibili anche alcune versioni di Novello.
Per il rosso gli abbinamenti sono classici montani, come bolliti, arrosti, grigliate e formaggi stagionati, ma anche risotti.
La temperatura di servizio ideale è di 15-16° per i vini giovani e di 18-20° per gli invecchiati.
Si possono distinguere quattro diverse tipologie di Teroldego DOC: il Teroldego Rotaliano DOC, il Teroldego Rotaliano DOC Riserva che prevede un invecchiamento minimo di 24 mesi e il Teroldego Rotaliano DOC Superiore che deve avere una gradazione alcolica minima di 12 gradi.
Il vino rosso può esporre in etichetta la menzione Rubino.
L'azienda Concilio vinifica il Teroldego Rotaliano DOC dal naso di frutti di bosco e humus, fruttato e tannico da bere accompagnato a del salame d'oca e salumi stagionati.
Gaierhof produce un Riserva di un rubino molto intenso, odori di mora e ribes su un letto di fini sentori di cannella. Il sapore è morbido ed equilibrato. Da abbinare al coniglio al forno.
L'azienda Villa Corniole commercializza il Teroldego 7 Pergole invecchiato 11 mesi in barrique e 18 mesi in bottiglia.
È fresco e vivace, a tavola si degusta con il rollè di tacchino alla pancetta.
Produce anche il Teroldego DOC che viene invecchiato in barrique in proporzione del 30% dell'assemblaggio.
I profumi sono fruttati con note di mandorle che ne fanno un ottimo vino per gli spiedini di manzo e verdure.
La famiglia Dorigati propone da piccoli appezzamenti di 13 ettari un Teroldego franco con leggeri profumi vanigliati, al palato è fresco e con i toni profondi dei frutti di bosco e del sigaro..
Invecchia 12 mesi prima di incontrare a tavola la classica polenta o le carni rosse.
La famiglia Endrizzi propone una produzione limitatissima del suo accattivante Teroldego Gran Masetto, pieno di frutta secca, confettura e sentori di cioccolato al latte, prodotto con uve appassite e affinato 20 mesi in barrique. Per lui a tavola la scaloppa di cervo ai mirtilli.
Endrizzi vinifica anche il Riserva, più fresco e balsamico con gamma olfattiva di ribes e lampone, da abbinare con agnello alla mentuccia.
La Cantina Rotaliana di Mezzolombardo produce molti Teroldego di ottima fattura.
Il Clesurae ha colore rubino con un naso complesso e articolato, con frutti di bosco, viola, eucalipto, cacao e grafite. Il palato è persistente, con finali minerali. Ottimo con la lepre in dolceforte.
Il Superiore ha sentori morbidi di frutta, con finali di caffe verde e cuoio. Il palato ha un'elegante struttura tannica, ben rotondo e lungamente persistente. Per lui il conoglio alle erbe aromatiche.
Il Riserva profuma di frutti di bosco, spezie scure e terra umida con la bocca balsamica di medio corpo. L'abbinamento è con la fondutina.
L'etichetta Rossa è fresco e giovane con i sentori della frutta fresca che ben si adattano al maiale.
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