Sant'Antimo DOC

Tra una storia millenaria e una natura incontaminata

Se la provincia di Siena è apprezzata e conosciuta a livello internazionale come la culla di tradizioni enogastronomiche tipicamente italiane, il merito è da dividere in parti uguali tra diversi prodotti. Siamo a pochi passi dalla Valdichiana, patria di uno tra i tagli di carne più celebri ed amati al mondo, ma siamo anche nella terra del Montepulciano. In ambito vinicolo, questo nome vuol dire tanto, perché sotto questa etichetta rientrano numerose specialità: oltre al Montepulciano Classico, meritevoli di menzione sono anche il Vino nobile di Montepulciano e il Vin Santo di Montepulciano. Infine, ma non meno importante, la provincia di Siena dà i natali ad un altro vino rosso, annoverabile tra i migliori di tutta la regione, e conosciuto come Sant’Antimo DOC. Anche in questo caso, la zona di produzione è piuttosto limitata, e comprendente soltanto il piccolo paese di Montalcino, nel senese. Da queste parti, del resto, alla quantità si è sempre preferita la quantità.
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Il Sant'Antimo DOC

La domanda sorge spontanea: che tipo di vino è il Sant’Antimo DOC? All’esame delle caratteristiche organolettiche, questo prodotto si presenta di un colore rosso rubino piuttosto intenso, passibile di assumere intense note di granato con il procedere dell’invecchiamento. A dire il vero, non mancano coloro che alla versione classica preferiscono quella del Novello, caratterizzata da riflessi violacei e da un profumo molto più gradevole, oltre che arricchito da sentori fruttati. In bocca, il Sant’Antimo è sapido, armonico e contraddistinto da un buon corpo e dal giusto tasso tannico. Per quanto concerne la gradazione alcolica, quella minima non va mai oltre i 12 gradi, mentre la tipologia Novello difficilmente supera gli 11 gradi; l’uvaggio è semplice ed austero, basato sulla ricchezza delle uve rosse locali, tra le migliori d’Italia. Una ulteriore distinzione tra la Versione Novello e quella Classica, va fatta relativamente al periodo di invecchiamento: nel primo caso, il vino è maturo e pronto per essere consumato dopo un periodo di massimo 10 mesi, mentre le bottiglie classiche possono riposare anche 4-5 anni. In effetti, ci troviamo di fronte ad uno dei vini più longevi tra quelli prodotti entro i confini della provincia di Siena. Qual è il modo migliore per godere fino in fondo delle caratteristiche di questo vino? La risposta è molto semplice: basta sorbirlo alla giusta temperatura ed in accompagnamento alle pietanze adatte. Da non trascurare il fatto che ci troviamo di fronte ad un vino rosso corposo ed autorevole, pertanto chi lo consuma ad una temperatura inferiore ai 18 gradi commette un errore grossolano, perché rischia di alterare le proprietà di questa specialità. Il Sant’Antimo DOC si sposa perfettamente con i piatti più rappresentativi della cucina senese: può accompagnare primi piatti succulenti a base di carne, funghi e sugo al ragù, piuttosto che portate di selvaggina in umido, grigliate di carne rossa e bianca e bistecche alla fiorentina.

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Vini Camigliano a Montalcino (SI)

Montalcino è uno sicuramente uno di quei paesi che meglio custodiscono la storia e il fascino della Toscana più autentica. Qui il tempo pare si sia fermato, e le tradizioni enogastronomiche rispettate fedelmente come un tempo. Chi si trova da queste parti non può mancare, dunque, una visita alle aziende vinicole e alle cantine più pregiate, per entrare nel mondo del Sant’Antimo e comprendere i segreti di un’enologia che non teme confronti. Una delle aziende più famose e rispettate, risponde al nome di Camigliano, si trova a Montalcino, precisamente al numero 2 di Via d’Ingresso, e dal 1957 specializzata nella produzione e nella vendita dei migliori vini tipici della provincia di Siena. Estesa su una superficie complessiva di 530 ettari, di cui 90 adibiti a vigneti, l’Azienda Camigliano vanta oggi una delle cantine più belle della Toscana, completamente interrata e puntellata da attrezzi all’avanguardia. Del resto, qui il rispetto per la terra e le tradizioni procede da sempre di pari passo con la spinta alla modernizzazione e la necessità di ottenere sempre risultati migliori.


Castello Banfi: un nome, una garanzia

A Castello di Poggio alle Mura, poco distante da Montalcino, in una cornice mozzafiato, si estendono invece i locali dell’Azienda Vinicola Castello Banfi, un’altra roccaforte dell’enologia senese. Da più di trent’anni, chi si occupa di vino in zona, oppure arrivi da queste parti con l’obiettivo di conoscere il meglio della produzione vinicola locale, può fare dello splendido castello in cui sorge l’azienda, il proprio punto di riferimento privilegiato. Quando nacque, nel 1978, da un’idea degli statunitensi fratelli Mariani, quest’azienda vinicola fu definita il più ambizioso ed intrigante progetto mai realizzato in tutta la Toscana. Castello Banfi si trova nella parte meridionale del territorio montalcinese, ed occupa una superficie di 2830 ettari, di cui ben 850 interamente dedicati alla coltivazione dell’uva. Numeri che spiegano chiaramente la lungimiranza delle idee dei gestori, e testimoniano l’intenzione di arrivare lontano e sempre prima di tutti.




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