Elba
La cultura vinicola di questi territori presenta delle origini estremamente antiche, anche se probabilmente è meglio soffermarci sulle tempistiche più recenti, per capire come si è sviluppato in questi ultimi secoli il vino d'Elba.
Prendendo in considerazione solamente il 1900, il paesaggio che caratterizzava questi luoghi dagli anni '40 fino agli anni '50 era notevolmente differente rispetto a quello a cui assistiamo al giorno d'oggi.
Infatti, un grandissimo numero di vigneti e di terrazzamenti erano tipicamente il paesaggio principe di questi luoghi, visto che andavano a ricoprire tutte le pendici dei colli fino ad un'altitudine pari ad almeno 300 metri, come avvenne sostanzialmente all'interno del comune di Marciano.
Il turismo, con il passare del tempo, divenne un punto di riferimento per l'economia dell'Elba e svolse indubbiamente un ruolo molto importante, che però ebbe l'effetto secondario di costringere il territorio vinicolo ad un netto ridimensionamento.
Il patrimonio vinicolo dell'Elba, infatti, ha dovuto fare i conti con una marcata riduzione, dato che è arrivato a poter contare solamente su 350 ettari attuali, di cui unicamente 125 sono quelli che appartengono all'Albo per le diverse DOC.
La maggior parte dei terrazzamenti di cui abbiamo parlato in precedenza si caratterizzano per avere una fitta macchia e molti boschi, mentre altri sono stati completamente distrutti per via della costruzione di nuovi stabilimenti o case.
Ecco spiegato il principale motivo per cui, nel corso degli anni, la viticoltura all'Elba si è indirizzata verso zone che denotano una minor qualificazione vinicola, ma risultano estremamente più adatte per le coltivazioni, sopratutto per via del loro carattere pianeggiante, che si adegua molto bene ad essere sfruttato dai moderni sistemi di sfruttamento vinicoli.
Il settore ha subito anche una corposa opera di riqualificazione, che si deve principalmente all'incessante attività di un numero ristretto di aziende organizzate, che hanno destinato i propri sforzi verso l'ottenimento di una notevole qualità della viticoltura e della produzione di vino.
Le aziende che hanno svolto questo importante ruolo nella cultura vinicola dell'Elba hanno deciso di riunirsi all'interno di un Consorzio di Tutela del vino dell'Elba, che venne ad assumere carattere legale nel corso del 1992.
Questo Consorzio di Tutela del vino dell'Elba si caratterizza per rappresentare una percentuale che sfiora il 70% dell'uva DOC che viene prodotta e poi vinificata all'interno di quest'isola e sicuramente l'obiettivo è quello di estendere tale gruppo ad un numero sempre maggiore di vinicoltori.
Per quanto riguarda le diverse iniziative e gli eventi maggiormente significativi che sono stati introdotti e realizzati dal Consorzio, dobbiamo sottolineare il grande successo del progetto “Itinerario Elba delle strade del vino”, che ha permesso lo sviluppo di un percorso all'interno dei territori più caratteristici, seguendo anche i vari vigneti.
In questo modo, si è riusciti a combaciare sia le esigenze eno-gastronomiche dei turisti, ma d'altra parte si è avuto anche il merito di riportare il fulcro dell'attenzione su una tradizione vinicola che è sempre stata piuttosto importante nell'isola d'Elba.
Ecco spiegato il motivo per cui questo percorso elbano che punta alla riscoperta delle tradizioni eno-gastronomiche locali, è riuscito ad ottenere il supporto anche di un percorso vinicolo toscano, legato al Consorzio “Le strade del vino – Costa degli Etruschi”, che punta ad ottenere un numero sempre maggiore di aziende partecipanti.
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Questo particolare vino toscano ha il pregio di essere ottenuto in buona parte (con una percentuale che non deve mai essere inferiore al 60%) dalle uve di Sangiovese.
Inoltre, può essere costituito da altre uve, ovviamente sempre raccomandate ed autorizzate dal disciplinare di produzione, per una percentuale massima del 40%, nel caso in cui siano a bacca rossa e per una percentuale molto inferiore, 10%, se invece sono di bacche bianche.
Il vino Elba Rosso DOC presenta una caratteristico colore rosso rubino, che tende ad un rosso granato nel momento in cui deve sopportare il periodo di invecchiamento.
Ad ogni modo, per quanto concerne il profumo, riesce ad essere sempre molto elegante e fruttato, estremamente asciutto.
La gradazione alcolica minima deve corrispondere ad 11,5 gradi, mentre per quanto riguarda gli abbinamenti gastronomici, il consiglio è quello di servire questo ottimo vino rosso toscano con dei primi piatti che sfruttano come condimento salse rosse, ma anche zuppe di pesce e carni alla brace.
Si tratta di un vino rosso che presenta le medesime caratteristiche di quello tradizionale, ma che deve sopportare un periodo di invecchiamento che non deve, in alcun caso, essere inferiore a due anni.
Di questi ventiquattro mesi, è importante ricordare come almeno dodici devono essere trascorsi all'interno di botti di legno, mentre almeno sei sono da passarsi in bottiglia.
Gli abbinamenti principali per l'Elba Rosso Riserva corrispondono ad arrosti di carni rosse, cacciagione e tutta una serie di formaggi stagionati.
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