Cannonau di Sardegna
La Sardegna è il Cannonau, e quando si parla di questo vino si parla di tutte le sfumature della terra sarda.
Sotto questa denominazione mono varietale infatti, possono essere vinificati i grappoli Cannonau da tutte l'isola.
La Sardegna è un isola prevalentemente montuosa e collinare, per circa il 70%, con un suolo molto variegato e una flora particolari.
La natura del suolo e il clima in cui vengono coltivate le viti sono quindi molto vari, dipendenti dalla posizione geografica.
Il clima in Sardegna è di tipo mediterraneo sulle aree costiere, e continentale all'interno.
Il Cannonau è un vitigno autoctono sardo che per moltissimo tempo si è ritenuto erroneamente nient'altro che la Garnacha spagnola importata nel 1400 dalla Spagna.
Gli scavi archeologici e le tecniche di identificazione genetica hanno invece dimostrato recentemente attraverso lo studio di ritrovamenti fossili che questo vitigno era impiantato e lavorato già più di tremila anni fa, facendone il vitigno coltivato conosciuto più antico del bacino mediterraneo.
È l'uva più coltivata in Sardegna, e da vini generalmente di un rosso molto pieno e piuttosto secco per accompagnare i piatti tipici locali di carne.
I risultati sono variabili a seconda della zona di produzione, comunque sia sempre all'altezza delle attese.
La maturazione è tardiva, con concentrazioni zuccherine elevate che danno vita a vini molto alcolici.
Fino all'epoca moderna il sistema di allevamento era di tipo ad alberello, per mantenere la pianta bassa e al riparo dalle rigide condizioni climatiche delle zone interne dell'isola. Oggi viene utilizzato il sistema a spalliera che consente lavorazioni più semplici e veloci.
Le rese superano raramente le 8 tonnellate per ettaro anche se il disciplinare le autorizza fino a un massimo di 10 tonnellate.
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La denominazione di origine controllata Cannonau di Sardegna generico è stata istituita per decreto nel luglio del 1972 e autorizza la produzione di vini mono varietali con almeno il 90% di uve Cannonau in tutta l'isola.
I risultati migliori si hanno sulle montagne della Barbagia e di Ogliastra, sulle colline di Anglona, nelle pianure del sassarese intorno ad Alghero e sui rilievi del cagliaritano.
Ne risultano vini impegnativi e di temperamento. Il colore è rosso rubino intenso, con riflessi arancioni, più profondi con l'invecchiamento.
I profumi intensi di frutti rossi vengono sfumati da vene spezziate mentre in bocca è potente, alcolico e tannico con una sostenuta astringenza. La tipologia Riserva è consentita per vini invecchiati almeno due anni di cui almeno sei mesi in botti di rovere o castagno.
Oltre alla denominazione generica esistono anche tre denominazioni specifiche di zona.
La denominazione
Cannonau di Sardegna Capo Ferrato è autorizzata per vini prodotti da uve provenienti dai comuni di
Muravera, San Vito, Villaputzu e
Villasimius tutti in provincia di Cagliari.
Il vino è secco e sapido e viene prodotto anche in versione Riserva ma deve subire un invecchiamenti di almeno due anni di cui almeno sei mesi in botti di rovere o castagno.
La denominazione
Cannonau di Sardegna Jerzu autorizza la produzione di vino Cannonau da uve provenienti da Jerzu, Tertenia, Cardedu e nelle campagne di Quirra, sulla costa orientale dell'isola. Anche questa denominazione può fregiarsi della menzione Riserva con le stesse modalità.
Infine il
Cannonau di Sardegna Nepente di Oliena per uve provenienti dai territori comunali di Oliena e Orgosolo in provincia di Nuoro. Anche nella tipologia Riserva.
La Cantina Sociale del Vermentino ai Monti in provincia di Sassari è molto attiva nella produzione di vini e offre un Cannonau brillante ed interessate. Il suo Tàmara è vinificato al 100% da uve Cannonau. Nel bicchiere è di un bel rosso luminoso con riflessi aranciati, con un naso intenso e convincente, con sentori di gelatina di frutti rossi, ciliegia, sottobosco, spezie dolci come la cannella e a volte cioccolato. In bocca è persistente, corposo e fresco con una discreta chiusura. Riposa nove mesi in acciaio e tre in legno da abbinare alle braciole con olive nere e patate.
Attilio Contini a Cabras in provincia di Oristano vinifica il Cannonau al 100% per il suo DOC Riserva dal colore granato lucente, con naso affascinante e pieno di contrasti. I profumi sono floreali, di prugna e mirto con note di fumo, pepe nero e erbe aromatiche. In bocca è molto lungo e leggermente tostato da accompagnare con costolette d'agnello ai pinoli e uva. Un anno in barrique.
Vinifica anche un Cannonau non Riserva dai profumi di dattero, resine balsamiche e prugne molto fresco e persistente.
La cantina Ferruccio Deiana sfrutta i suoi 30 ettari della zona collinare di Settimo San Pietro in provincia di Cagliari per produrre vini eleganti e intensi dal colore rubino brillante. Il naso rivela la rosa rossa, la prugna, la ciliegia, il pepe nero e la noce con note di spezie dolci. In bocca è di medio corpo, piacevole e lungo con finale vegetale e piccante. Affinato otto mesi in botti da 33 hl si serve per brasati di vitello accompagnati dalla scamorza affumicata.
Con la denominazione IGT le Tenute Dettori producono un Cannonau 100% dal naso cupo e macchia mediterranea, con sentori di fungo e terra bagnata per una bocca minerale, sapida e lunga ideale per il cinghiale alla brace.
I Feudi della Medusa in provincia di Cagliari vinificano un Cannonau corposo ma non troppo alcolico, con odori penetranti di visciole, fungo e menta per la lonza di maiale al miele amaro.
Il DOC è invece di un rubino scuro con riflessi violacei, con naso elegante di frutti rossi e confettura. La bocca è sapida, alcolica e tannica, dotata di una buona acidità e astringenza.
L'azienda Giuseppe Gabbas a Nuoro vinifica sia il Riserva che il Doc generico.
Il Riserva al 100% Cannonau è rubino carico, con odori di pera cotta, erba tritata, fungo, fiori secchi, bosco, china e caffè. Non eccessivamente alcolico in bocca risulta minerale, da servire in tavola con carni di pecora con patate e cipolle.
Il DOC generico ha un colore rubino vivo, con toni di lampone e ciliegia che evolvono nella rosa e il pepe nero per una bocca equilibrata. Riposa in acciaio e si abbina al filetto al mirto classico della Sardegna.
Gostolai produce vari Cannonau intensi e carichi a Oliena in provincia di Nuoro.
Il suo DOC Nepente di Oliena è assemblato con il 10% di Bovale, di colore granato chiaro e naso intenso e complesso. Si percepisce il cuoio conciato, il sigaro, la viola e il rabarbaro, su eucalipto, bacche di rovo e salsedine. In bocca è potente e vivo, minerale con gusti di mirto e fumo. Affinato un anno in barrique si associa a Tounedos di maiale al pepe nero. Senza dubbi un gran vino.
Senza assemblaggi produce anche un altro Nepente di Oliena, da viti anziane di 25 anni dalle rese contenute. I sentori sono di terra, fungo, bosco e frutti rossi freschi. Sapido e fresco si serve con lasagne al ragù e polpette di carne al sugo.
Il DOC generico mono varietale è rubino venato porpora, con profumi intensi di rosmarino, su toni leggermente fruttati. Il gusto piccante e fresco si accompagna a formaggi leggermente stagionati e carni in umido.
Gli Antichi Poderi di Jerzu vinificano il Cannonau Jerzu granato con riflessi rubino con un naso complesso di curry, cumino, zafferano, cacao amaro e poi fiori secchi e caramello. Ottimo nerbo e alcolico accompagna timballi di pasta molto speziati.
Il Cannonau DOC generico è inizialmente selvatico per poi aprirsi a profumi floreali di iris, peonia, mughetto e resina. Sapido e alcolico in bocca esplode nella macchia mediterranea. Con agnello alle erbe.
I più giovani Cannonau prodotti invece hanno sentori di finocchio, cardamomo e ciliegia da abbinare con il classico maiale ai semi di finocchio.
Alberto Loi produce un Cannonau molto alcolico, granato alla prugna, all'anice con sentori di bosco, miele grezzo ed erbe medicinali con bocca sapida e cremosa dopo 14 mesi in botti di Slavonia. Con i ravioli d'agnello al sugo piccante.
La giovane azienda Giampietro Puggioni vinifica il Cannonau fresco con finale speziato. Il naso sente mirtilli, mirto e ginepro con fondi di cuoio per accompagnare il vitello.
Piu invecchiato nell'etichetta Lakana esalta romi di amarena, china e chiodi di garofano adatti agli spiedini di agnello e verdure.
Per i pecorini sardi il Cannonau di Santa Maria La Palma ha un naso prorompente alla marasca, la menta, il pepe e il finocchio.
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