Arborea
La zona vinicola dei vini di Arborea in provincia di Oristano si estende su una vasta area pianeggiante ad est dell'omonima cittadina oltre la Piana di Terralba a sud che fu bonificata durante il fascismo da immigrati veneti e friulani che fondarono anche il paese che oggi conta meno di cinquemila abitanti. Negli anziani non è infatti inusuale il dialetto veneto.
La zona è quindi relativamente giovane dal punto di vista vinicolo e le uve furono importate prevalentemente dagli immigrati settentrionali.
Il territorio è pianeggiante e fertile, dotato di disponibilità idrica, dove la viticoltura si è affacciata con continuità di recente negli ultimi decenni con la produzione costante e abbondante preferita a qualità eccelse per vini freschi e di pronta beva piuttosto che grandi invecchiati.
Il clima è secco e uniforme, con i terreni posti a pochi metri sul livello del mare.
Prima della bonifica le culture erano molto scarse a causa delle cattive condizioni che sconsigliavano la permanenza nell'area. La malaria era abbastanza frequente e gli isolani preferirono evitare i contatti con la palude.
La città di Arborea fu fondata ufficialmente nell'ottobre del 1928 con un nome di evocazione fascista cambiato poi nel dopoguerra.
La bonifica fu iniziata in verità già nel periodo giolittiano, ma fu definitivamente ultimata solo nel dopoguerra con una vasta campagna di disinfestazione con agenti chimici oggi considerati cancerogeni.
Comunque il suolo non risente piu oggi degli effetti nocivi di quelle operazioni chimiche e il consumo dei prodotti è sicuro.
La città è molto famosa per la produzione di latte, che viene acquistato e commercializzato da numerosi marchi internazionali, tanto da risultare una risorsa economica fondamentale.
I vitigni coltivati sono le classiche varietà dell'isola, con il Sangiovese destinato alle produzioni di qualità affiancato dal Pascale, dal Bovale Sardo e dal Bovale di Spagna, dal Monica e dal Greco Nero.
Il Bovale è utilizzato nei tagli, mentre il Greco Nero, forse importato nell'antichità dalla Grecia dai mercanti fenici, è la variante a bacca rossa del Greco Bianco, più fortunato nelle produzioni calabresi.
È un vitigno dalle produzioni medie e costanti, con acini piccoli e neri dovuti alla buona presenza di pruina.
La coltivazione della vite nella zona era scarsa prima della bonifica degli anni venti e le uve sono quindi relativamente giovani.
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La denominazione è stata ottenuta per decreto nel 1987 e autorizza la produzione di rossi per ben 51 comuni della provincia di Oristano a nord est di Arborea, nella vasta zona pianeggiante.
Sono esclusi dall'iscrizione all'albo i vigneti al di sopra dei 600 metri sul livello del mare nelle zone collinari più interne, con divieto di forzatura e sistemi di allevamento ad alberello.
La resa per ettaro autorizzata è molto elevata, intorno alle 18 tonnellate e il disciplinare prevede anche la tipologia Sangiovese, per vini ottenuti da almeno l'85% del vitigno, e non sono autorizzate le altre tipologie come Superiore o Riserva.
Il colore dei vini è un rosso rubino con intensi profumi vinosi dal sapore asciutto ed aromatico.
La gradazione alcolica è di 11% vol., da accompagnare a formaggi semiduri, carni in umido e insaccati ad una temperatura di servizio che si aggira tra i 16 e i 18°C.
Certamente più pregiato e conosciuto è l'Arborea Sangiovese DOC
Le aziende producono soprattutto per il consumo locale e quindi non è facile trovare questo vino al di fuori della Sardegna.
Data la coltivazione piuttosto recente della vite e la scelta più improntata sulla costanza di produzione e freschezza che sulla ricerca di prodotti molto elaborati, non è facile avvicinarsi a questo vino, che difficilmente potrà essere degustato al di fuori dell'area produttiva.
La Cantina di Marrubiu vinifica l'Arborea Sangiovese DOC di un rosso brillante e i profumi di lampone. Il gusto è pieno e fresco per un'associazione con carni rosse non elaborate e formaggi dopo pasto.
La Cantina nacque nel 1957 dall'unione di alcuni viticoltori della zona ed è forse l'unica che riesca a esportare il suo prodotto con discreto successo.
La scelta migliore se si ha la possibilità, è quella di fare una gita nella zona per incontrare direttamente i piccoli produttori locali e degustare questo vino fresco e semplice, cosi ben adatto alla tavola di tutti i giorni.
Potreste fermarvi alla Cantina Sociale della Vernaccia di Oristano dove, oltre al Sangiovese, si producono numerosi altri vini locali di buona fattura.
Tra le feste e le sagre di piazza dove è possibile degustare i vini locali c'è la “mostra dell'artigianato” di Fondongianus, che dalla metà di luglio e per un mese intero, offre la possibilità di degustare le pietanze locali come il miele, il pane, i dolci e le erbe, e naturalmente il vino.
La mostra si svolge all'interno di una casa del XV secolo tra un piccolo mercatino di gioielli, ceramiche, e filigrane in oro famose nella zona.
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