Campidano di Terralba
La zona vinicola di produzione di questo DOC è un'area a cavallo tra la provincia di Oristano e Cagliari che penetra fino alla Piana di Terralba sfruttando le zone pianeggianti intorno ai monti interni sardi.
Il territorio è va dal golfo di Oristano a quello di Cagliari per una lunghezza di 150 chilometri e una larghezza che va dai 15 ai 20 km.
L'area è costituita da una fossa tettonica ricolma di sedimenti eocenici, costituiti di marne e calcare e fossili marini, e pleistocenici verso la provincia di Cagliari.
Il clima è mediterraneo con piovosità scarsa che però non penalizza le uve vigorose.
La zona ha un lignaggio antico, coltivata già dai Felici, Romani e Spagnoli.
I vitigni rossi coltivati per questa denominazione sono il Bovale, sia Sardo che di Spagna, il Pascale di Cagliari, il Greco Nero, localmente conosciuti come Grecu Nieddu, e il Monica.
Il Bovale è il vitigno predominante, mentre gli altri sono utilizzati solo per il taglio.
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La denominazione è stata istituita per decreto ministeriale il 15 novembre 1975 e autorizza la produzione di vini rossi nei comuni di Arbus, Baressa, Collinas, Gonnosfanadiga, Gonnoscodina, Marrubiu, Masullas, Mogoro, Morgongiori, Pabillonis, Palmas Arborea, Pompu, Sardara, S. Gavino Monreale, S. Giusta, S. Nicolò d'Arcidano, Simala, Siris, Terralba, Uras, Villanovaforru, Guspini, Gonnostramatza, suddivisi tra la provincia di Cagliari e quella di Oristano.
Si vinifica il Bovale sardo e il Bovale di Spagna da solo o in assemblaggio con il Monica, il Greco Nero e il Pascale che non devono pero superare il 20% da soli o congiuntamente.
Le rese autorizzate non devono superare i 150 quintali per ettaro e sono esclusi dall'iscrizione all'albo i vigneti posti sopra i 400 metri sul livello del mare, quelli su terreni di debole spessore derivati da rocce compatte, quelli sulle dune e i terreni salsi dal con Ph elevato.
Il vino non può essere commercializzato prima del 1° marzo successivo alla vendemmia con gradazione minima di 11,5% vol.
Ha colori rosso rubino più o meno chiaro; i profumi. vinosi e fruttati, sono intensi, con gusti sapidi e asciutti, con corpo pieno e di carattere.
È un vino a tutto pasto ma preferisce le grigliate di carni miste e piatti di maiale e pecora.
Sicuramente uno dei vini migliori della Sardegna che va servito sia a basse temperature, intorno ai 13-14°C, che a temperature tra i 18 e i 20°C.
La Cantina Sociale di Mogoro Il Nuraghe in provincia di Oristano sta migliorando la sua produzione sui terreni calcarei e vinifica il Campidano di Terralba con i due Bovale assemblati esattamente al 50% che raggiungono, una volta vinificati, i 13% vol.
Il colore è rosso porpora e il naso floreale e minerale con profumi di ribes rosso. Il gusto è fresco e sapido e nei suoi abbinamenti più estremi si serve con le lumachine di mare in salsa di pomodoro.
Per abbinamenti più usuali abbiamo gli arrosti di cinghiale e maiale.
Esattamente a Terralba la Cantina Bovale produce il rosso DOC Arcuentu di colore rubino intenso.
Il profumo è quello dei frutti rossi, la prugna in particolare, con una bocca morbida e vellutata con corpo equilibrato e persistente. A tavola si accompagna a piatti elaborati e di forti sapori, come la cacciagione e gli arrosti sia d'agnello che di anguille, servito alla temperatura di servizio di 18-20°C.
Dopo i pasti si accompagna con i formaggi semiduri.
La vendemmia viene effettuata manualmente, con rese di 8 tonnellate per ettaro esclusivamente da uve Bovale.
La Cantina di Marrubiu vinifica il suo Campidano di Terralba Madrigal, in onore di Don Alvaro De Madrigal, un nobile spagnolo che combatte nella zona per liberarla dal dominio della Repubblica marinara di Pisa.
Le uve sono coltivate su terreni sabbiosi, e una volta vinificate, il vino viene fatto maturare per un anno in botti di rovere.
Il colore è rosso carico, dai profumi vinosi e il gusto asciutto e il corpo pieno; da servire con cacciagione e arrosti, oppure carni miste alla brace e formaggi semi stagionati.
L'azienda Melis commercializza il Dominariu, un Campidano di Terralba di straordinaria morbidezza, ma pieno, sapido e persistente. Al naso esprime frutti di bosco maturi, mentre all'esame visivo traspare un rubino porpora intenso.
Si abbina bene con i formaggi, le carni grigliate e i salumi.
L'area è disseminata di piccole cantine sociali che commercializzano questa denominazione a livello locale.
La miglior via per degustare questo vino tipico è la gita domenicale tra le piccole realtà che sapranno suggestionarvi in un equilibrio tra piatti tipici e vino autoctoni.
Gli amanti delle sagre e dei mercatini che vogliono degustare il vino locale possono andare sotto Natale, esattamente dal 20 dicembre a Pula, nel Golfo di Cagliari, dove si svolge la “Fiera di Natale”, con numerose bancarelle che oltre alla classica oggettistica natalizia offrono tutti i prodotti della cucina e dell'enologia locale. La location è il suggestivo sito archeologico di Nora, famosa cittadina fondata dai Fenici e poi conquistata dai Romani che ha proseguito le sue attività fino al medioevo, quando qui si commerciavano i vini dell'isola e grazie alla vicinanza dei porti, si facevano arrivare in tutto il Mediterraneo.
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