Lacrima di Morro d'Alba

La zona vinicola

L'area vinicola della denominazione Lacrima di Morro d'Alba si trova a 10 km dal mare Adriatico, sulle colline tra Senigallia e Jesi, a nord di Ancona.

Le colline sono di origine cretacea, con basalti di calcare, misti ad argille e sabbie su cui poggiano marne alluvionali e sedimenti di fossili marini dell'originaria formazione della regione durante l'alternarsi della chiusura ed apertura dello Stretto di Gibilterra, che ha regolato per milioni di anni la vita nel bacino del Mediterraneo trasformandolo più volte in un grande lago salato, salmastro e poco profondo. In questa parte comunque si ritiene che ci fosse sufficiente ossigenazione anche se i rinvenimenti fossili attestano la presenza di animali acquatici ad alta resistenza salina.

Il Tutto poggia sul basamento originario e primordiale di maiolica, che è una caratteristica di tutta la regione delle Marche. Sugli strati superficiali invece troviamo i sedimenti di marne brune di carattere alluvionale e sabbie pluviali.

Il clima risente della vicinanza alla costa, ma è anche caratterizzato dalla peculiarita collinare della zona e dalla presenza della Bassa Valle d'Elisa e dei torrenti Triponzio e Guardengo. Si hanno quindi inverni freddi ed umidi, con estati calde e afose.

Un Lacrima di Morro d'Alba

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I vitigni rossi

Il Lacrima Il vitigno principale, che dà anche il nome alla denominazione, è il Lacrima, vitigno autoctono ed antichissimo della regione, coltivato soltanto in queste zone e nel pesarese.

Sembra se ne parli in alcuni scritti dell'epoca romana. La leggenda tramanda la notizia che nel 1167 Federico Barbarossa lo poté apprezzare quando pose l'assedio alla città di Ancona, scegliendo poi come propria dimora il Castello di Morro d'Alba.

Il Lacrima, che veniva tradizionalmente coltivato insieme all'olmo e all'acero nelle ricche alberate che caratterizzavano le colline del territorio di produzione.

Soltanto agli inizi degli anni ottanta alcuni produttori si sono convinti a farlo conoscere e a valorizzarlo, grazie al sostegno dalla pubblica amministrazione.

Il nome Lacrima deriverebbe dal fatto che la buccia dell'uva arrivata a maturazione, si fessura, lasciando gocciolare, lacrimare, il succo. La buccia, dallo spessore notevole, nella macerazione, fornisce al vino un apporto molto consistente di antociani, tannini e sostanze coloranti. È vigorosa, produttiva e costante; è sensibile sia ad attacchi dei parassiti e delle malattie virali. Preferisce i terreni collinari argillosi e sabbiosi, ricchi di minerali , ben presenti in questo territorio. Ha bisogno di insolazione e ventilazione, e viene vendemmiato a fine settembre.


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Il Lacrima di Morro d'Alba DOC

Un grappolo di Lacrima La denominazione di origine controllata Lacrima di Morro d'Alba nasce per decreto ministeriale il 9 gennaio 1985 per autorizzare la produzione di vini rossi nei comuni di Morro d’Alba, Monte S. Vito, S. Marcello, Belvedere Ostrense, Ostra e Senigallia, con esclusione dei fondi valle e dei versanti delle colline del comune di Senigallia prospicienti il mare.

Il vitigno autorizzato per la produzione di questo vino è il Lacrima che deve essere presente per un minimo del 85% nell'assemblaggio a cui possono concorrere gli altri vitigni a bacca nera, non aromatizzati, autorizzati dalla regione Marche fino ad un massimo del 15%.

Dalle forme di allevamento è esclusa la forma a tendone. Le rese massime autorizzate dipendono dalle tre tipologie disciplinate: il Lacrima di Morro d'Alba (con rese di 13 tonnellate per ettaro), il Lacrima di Morro d'Alba Superiore (con rese di 10 tonnellate per ettaro) e il Lacrima di Morro d'Alba Passito (con rese di nuovo di 13 tonnellate per ettaro).

È consentita la vinificazione al di fuori della zona di produzione, nel territorio della provincia di Ancona, dove si tratti di attività consolidata e preesistente al disciplinare.

Ad eccezione del Passito, è consentito l’arricchimento dei mosti e dei vini nei limiti stabiliti dalle norme comunitarie e nazionali, con mosti concentrati ottenuti da uve di vigneti iscritti all’Albo della stessa denominazione d’origine controllata oppure con mosto concentrato rettificato o a mezzo della concentrazione a freddo o le altre tecnologie consentite.

La tipologia Lacrima di Morro d’Alba Passito deve essere ottenuta da uve sottoposte ad un periodo di appassimento che può protrarsi fino al 30 marzo dell’anno successivo a quello della vendemmia e la loro vinificazione non deve essere anteriore al 1° novembre dell’anno di produzione delle uve.

La commercializzazione dei vini è consentita soltanto a partire dal 15 dicembre dell’anno della

vendemmia per il Lacrima di Morro d’Alba; dopo il 1° settembre dell’anno successivo a quello della vendemmia per il Lacrima di Morro d’Alba Superiore e dal 1° dicembre dell’anno successivo a quello della vendemmia per il Lacrima di Morro d’Alba Passito.

Il Lacrima di Morro d’Alba è di colore rosso rubino carico a sfumature violacee, con odore gradevole e intenso, vinoso, di cantina in fermentazione e sapore morbido. Il grado alcolico minimo è di 10,00% vol. per lui la selvaggina da piuma, i formaggi semi duri e la porchetta.

Il Lacrima di Morro Superiore ha le stesse caratteristiche del Rosso generico, più morbide e profonde, con sentore fruttato-floreale di fragola, ciliegino, more di rovo, mirtilli, viola e violetta. È abbastanza corposo ed, con un tannino in evidenza ma mai spigoloso e pungente. Il titolo alcolometrico minimo deve essere di 12,00% vol. Si accompagna con tutti i piatti tipici marchigiani, in special modo con il salame lardellato di Fabriano, il salame ciavuscolo, i primi piatti al ragù con e piatti a base di carni bianche. Si abbina anche ad alcuni antipasti marinati a base di pesce azzurro ed alcuni tipi di brodetto di pesce all’anconitana.

Nel Lacrima di Morro» passito il colore è rosso più o meno intenso, talvolta tendente al granato con odore intenso, con note floreali di rosa, viola e di frutti di bosco che si sviluppano poi evoluti in confettura matura con sfumature di vaniglia per la maturazione in legno. Il sapore è armonico, vellutato, molto morbido, corpo intenso e persistente, di un dolce non stucchevole. Giusto equilibrio

tra l’amaro tipico del Lacrima ed il dolce di un vino passito. Deve garantire un titolo alcolometrico minimo di 15,00% vol. Si abbina con il cioccolato amaro e la pasticceria secca a base di mandorle, ma anche formaggi erborinati e piccanti.


Le aziende

Tra le aziende più famose Vicari vinifica il rosso dal colore rubino intenso con sfumature violacee. Il vino giovane è di profumo delicato e vinoso, con sentori di sottobosco e frutti neri maturi. Asciutto e corposo, ha un apporto equilibrato di tannini che lo accompagna bene con i primi al ragù, i salumi marchigiani e le carni bianche.

Zaccagnini di Cerioni vinifica un rosso equilibrato e rotondo, molto fine da servire sui 16° C.

Con l'azienda Mario Lucchetti i sentori sono di lamponi, con gusto fresco, morbido e fruttato con una buona persistenza.

L'Antica Cantina S.Amico produce il Venere Oro è ottenuto esclusivamente da uva Lacrima 100%, raccolta a mano e coltivata nei vigneti di proprietà. Il risultato è un vino rosso rubino molto intenso, vellutato, con profumo aromatico, con spiccato sentore di viola e lampone e sapore ricco, pieno, con caratteristiche di frutti di bosco e prugna matura.




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