Vino rosso molise
Il Molise ha un enorme successo per quanto riguarda la produzione dei vini e tutto ciò lo si deve non solo alla grande passione e dedizione dei produttori che continuano ad impegnarsi nel loro lavoro quotidianamente e in modo costante, ma il merito va anche all’ottima qualità delle uve presenti sul territorio. Le prime coltivazioni di vite in Molise posso essere fatte risalire al V sec. a.C. , nel momento in cui l'Antico Sannio fu conquistato dal popolo romano. Durante il periodo medioevale la vite era molto coltivata e questo avveniva perché il vino era una delle bevande preferite dai grandi signori. Tra il '700 e l'800, infatti, il Molise era il territorio con il numero maggiore di vitigni nel Regno di Napoli. La vitivinicoltura molisana si fa risalire addirittura ai Sanniti, ma come accadde in quasi tutto lo stivale, fu il popolo dell’odierna capitale a dare iniziare alla coltivazione di vitigni su terreni più ampi. Nel lasso di tempo che va dalla prima alla seconda metà del ‘900 ci fu una grande e significativa svolta per quel che riguarda questa zona geografica,
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L'area vinicola del Biferno comprende larga parte della provincia di Campobasso, sulla zona collinar
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L'area vinicola del DOC Molise (o DOC del Molise) comprende moltissimi comuni dell'entroterra della
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L'area vinicola del Tintilia è una vasta zona che comprende la maggior parte della regione Molise.
prosegui ... , la quale subisce un abbandono della vitivinicoltura nelle zone interne perché spostate sulla fascia. Tra le zone di produzione più rinomate di questa regione possiamo elencare Isernia, Campobasso, Agnone. Il territorio del Molise è privo di pianura ed è quindi distribuito in modo omogeneo tra montagna e collina. Il terreno idoneo alla coltura della vite è prevalentemente di tipo argilloso e sabbioso. La presenza del mare e delle montagne ha condizionato il clima che presenta escursioni termiche minori nella fascia costiera rispetto alla zona interna. Complessivamente, la fascia geografica coltivata a vite ha una estensione di 6500 ettari con una produzione annuale di vino che si assesta intorno ai quattrocentomila ettolitri. Nella parte alta della regione molisana la vitivinicoltura ha una tradizione molto antica, ed è proprio in questa zona che vengono preferiti i vitigni autoctoni. Nella parte bassa della regione del Molise, invece, c’è una storia più recente ed è proprio in questa zona che sono coltivati i vitigni internazionali più essere privilegiati. Tra i vitigni a bacca Rossa più diffusi troviamo il Montepulciano, il Ciliegiolo, il Sangiovese e la Barbera. Il Merlot ed il Cabernet Sauvignon sono i più diffusi tra gli internazionali. Tra i vitigni a bacca bianca più coltivati citiamo il Trebbiano abruzzese, quello toscano, la Malvasia bianca, il Manzoni bianco, la Malvasia bianca di Candia ed il Bombino bianco. Tra gli internazionali lo Chardonnay ed il Pinot bianco.
La vitivinicoltura nella regione molisana non ha ancora completato il suo processo di modernizzazione, infatti si è verifica una scarsa percentuale delle produzioni di vini DOC e IGT e l’utilizzo di forme di coltivazioni ormai del tutto superate. Inoltre, sono in atto una ricca varietà di interventi all’interno della regione il cui scopo è il miglioramento inerente la qualità delle produzioni vitivinicole.
Oggi giorno in Molise vengono coltivati a vite circa 7.650 ettari. I vitigni più diffusi sono Montepulciano e il Sangiovese tra i rossi, accompagnati in misura minore da Merlot, Cabernet Sauvignon e Aglianico; fra i bianchi troviamo soprattutto Trebbiano, Falanghina, Fiano, Bombino Bianco, Chardonnay, Pinot Bianco, Greco e Moscato Bianco.
La produzione annua di vino è di circa 350.000 ettolitri, purtroppo i vini DOC e IGT rappresentano solo il 10% del totale, una percentuale molto bassa.
Il Molise può vantare 3 zone di produzione di vini DOC, tra cui citiamo il Biferno, Molise e Pentro di Isernia. Tra i vini che vengono prodotti nella regione molisana possiamo elencare il Tintilia, che è ottenuto da uve Bovale grande, è un rosso molto importante, strutturato e dai tannini che, se ben modellati, possono dare vita ad un vino di assoluto rispetto. Tra i bianchi nominiamo il Biferno bianco, un bianco fresco e beverino ideale che può essere accompagnato da piatti di pesce della zona costiera. Fino ad oggi, il Molise non possiede alcuna zona di produzione di vino DOCG. Vini molisani di qualità possono essere riconosciuti solo con il titolo DOC e IGT.
Un vino IGT è un vino che, nella piramide della qualità, si colloca appena sotto la DOC. Nelle zone dei vini IGT è possibile la coesistenza di vini diversi, cosi come di più vini VQPRD e IGT, sempre che il produttore operi la scelta vendemmiale consentita. Tra i vini IGT possiamo citare: Rotae e Terre degli Osci.
Il Biferno è un vino molto pregiato prodotto in provincia di Campobasso. Questa bevanda è coltivata sia a bacca bianca e si gusta in calici svasati a 8-10°C abbinato a fior di latte, Caciocavallo silano, trote al forno, sia a bacca rossa da bere in calici bordolesi a 16-18°C, è particolarmente indicato per accompagnare carni bianche al forno, carni rosse alla griglia, pecorino stagionato, soppressata, piatti di polenta al ragù o paste elaborate. Esiste, inoltre, anche il Biferno Rosato, da versare in calici ampi e aperti, si sposa con i fagioli, la soppressata e il coniglio alla cacciatora.
Vi elenco qui di seguito alcune regole per la buona conservazione del vino Biferno. È necessario, innanzitutto, mantenere la bottiglia in posizione orizzontale, su scaffali di legno, in un luogo non luminoso, a temperatura costante fra 10 e 15°C e con un’umidità intorno al 70-75%, per evitare che il tappo si asciughi. Per quanto riguarda la produzione del Biferno, il metodo per la vitivinicoltura utilizzata per la produzione del Bianco mira all’immediata estrazione del succo dal frutto, in modo che la fermentazione riguardi solo la parte liquida, ma ultimamente si stanno diffondendo tecniche innovative di macerazione a freddo o pellicolare, allo scopo di far passare nel mosto le sostanze aromatiche primarie contenute nella buccia..
La metodologia produttiva del Rosso (vinificazione in rosso) può essere definita come la vinificazione con la vinaccia, cioè a contatto con il mosto durante la fermentazione, per estrarre poi una parte delle sostanze in essa contenuta. L’uva viene pigiata e,spesso, diraspata, e quindi messa in speciali recipienti per la fase di fermentazione e macerazione. Al termine della macerazione avviene la svinatura, che permette di sgrondare dalla parte liquida le vinacce, ottenendo così il vino fiore. A questo punto il vino viene sottoposto a travasi per eliminare le altre sostanze solide eventualmente precipitate, quindi viene indirizzato all’affinamento e all’invecchiamento, per un periodo anche molto prolungato, e infine stabilizzato e imbottigliato.
Tra le sue caratteristiche organolettiche annovera un colore rosso rubino, più o meno intenso, con riflessi granato se invecchiato. Il suo sapore è asciutto, aromatico, vellutato, giustamente tannico. Il suo è un odore gradevole con un profumo etereo se invecchiato. La sua gradazione alcoolica è pari a 11,5% vol. Esiste anche il Biferno superiore con le medesime caratteristiche organolettiche del precedenza con l0unica differenza del tasso alcoolico: il superiore ha una gradazione che è pari ai 13% vol. Altro vino pregiato della regione del Molise è il Pentro di Isernia Rosso il cui colore è un rosso rubino piu' o meno intenso, con un sapore asciutto, aromatico, vellutato e lievemente tannico. Il Pentro di Idernia può essere abbinato ad ogni tipo di pasto, cosa che gli è permessa dalla sua moderata gradazione alcoolica, pari a 11% vol. Va nominato anche il Molise Novello, un vino dal colore rosso rubino e un odore gradevole e vellutato. Il suo sapore è morbido, armonico, vellutato e abboccato. Ha una gradazione alcoolica pari a 11 % vol e può accompagnare tutti i tipi di pasti. Il Molise Sangiovese è un altro vino rosso che può essere sia fermo, sia frizzante, in ambedue i casi ha un colore rosso rubino con riflessi violacei, ha un odore molto gradevole e vinoso e un sapore caldo con un delicato retrogusto amarognolo. Il suo tasso alcoolico equivale a 11 % vol. Il Molise Montepulciano è un rosso tonalità rubino, che tende al granato con l’invecchiamento. Ha un odore gradevole e vino intenso, con un sapore tannico, asciutto, armonico e morbido. La sua gradazione alcoolica è pari a 11 % vol. I vitigni utilizzati per la produzione di questo vino, ossia il Molise Montepulciano, è l’omonimo Montepulciano in una percentuale pari a 85-100%
Tra i vitigni della regione del Molise possiamo elencare quelle del Biferno bianco per il quale serve il 60-70% trebbiano toscano, 25-30% bombino bianco, 5-10% malvasia bianca. Per quanto riguarda il Biferno rosso, per il quale occore il 70-80% montepulciano, 15-20% aglianico. In ogni caso, tra i vitigni del Molise possiamo elencare tra quelli a bacca bianca: Bombino, Falanghina, Malvasia Bianca e Trebbiano. Tra i vitigni a bacca rossa nominiamo, invece: Aglianico, Montepulciano e Sangiovese. Il Molise ha un periodo di invecchiamento ideale sia per il vino bianco che è di circa 1 anno, sia per i Rossi che va da1 a 3 anni.
La sua gradazione alcolica varia dai 10.5 agli 11.5 gradi. Per la produzione del Molise rosso occorre il montepulciano in una percentuale non inferiore al 85%; è necessario il greco bianco in una percentuale non inferiore al 85%, il Moscato bianco in una percentuale non inferiore all’85% e, infine, il Pinot Bianco in una percentuale non inferiore all’85%.
Il Pentro d’Isernia è un vino che ha bisogno di un periodo di invecchiamento che varia dall’uno ai tre anni. Questo vino, in versione bianca, è originato da vitigni quali trebbiano toscano in una percentuale dal 60 al 70%, bombino bianco in una percentuale variabile dal 30 al 40%, gli altri vitigni ammessi non possono superare il 10%. Per quanto riguarda il rosso: montepulciano in una percentuale dal 45 al 55%, sangiovese in una percentuale che può variare dal 45 al 55%, gli altri vitigni ammessi non possono superare il 10%.