DOC del Molise
L'area vinicola del DOC Molise (o DOC del Molise) comprende moltissimi comuni dell'entroterra della regione e della zona costiera.
La zona è quella collinare, formatasi dall'emersione dei fondali marini durante il periodo Mesozoico tra i 130 e i 30 milioni di anni fa.
Si ha quindi la prevalenza di rocce di tipo calcareo, argilla, sabbia, su cui poggia uno strato sedimentario formato da fossili marini dell'epoca, comuni a zone salmastre e molto salate, come era il Mare Adriatico del contesto preistorico in questione, dovuto alla chiusura dello Stretto di Gibilterra che rendeva il Mediterraneo un mare chiuso, poco profondo e poco ossigenato.
Il clima è semi continentale, caratterizzato da inverni molto rigidi, che vedono ad esempio Campobasso una delle città più fredde d'Italia, e primavere ed estati abbastanza fresche e ventilate.
La coltivazione della vite in Molise risale al tempo dei Sanniti, che conoscevano le tecniche di coltivazione della vite e la fermentazione grazie all'influenza dei Greci e degli Etruschi con i quali avevano rapporti commerciali. La coltivazione dei vitigni su vasta scala si ebbe tuttavia solo in epoca romana, grazie alla relativa vicinanza con la città eterna sempre assetata di prodotti vinicoli.
Grazie soprattutto alle favorevoli condizioni climatiche per la vite e nonostante alterni periodi di fioritura e decadenza, nel corso dei secoli la vitivinicoltura molisana ha dato vita ad un settore produttivo di un certo interesse, anche se la cultura delle denominazioni di origine controllata sta prendendo piede soltanto in alcuni casi.
Troppo poche infatti sono ancora le legislazioni a difesa dei prodotti locali, ancora molto legati alla tradizione, al consumo locale e al territorio e poco agli scopi commerciali.
Sono infatti al momento solo tre i DOC molisani.
La DOC Molise, o Del Molise, è una denominazione di territorio molto generica che comprende quasi tutto l'intero territorio della regione, comunque la più piccola d'Italia dopo la Val d'Aosta, e piuttosto omogenea nelle caratteristiche del terreno. Una novità importante per questa DOC è la recente introduzione del vino Tintilia, prodotto con uve dell'omonimo vitigno autoctono in via di valorizzazione.
La DOC MOLISE non include tutta la regione ma solo le due zone collinari che producono vino, in provincia di Campobasso fin quasi al mare e l'area di Isernia. Queste due aree coincidono con i due DOC preesistenti.
I vitigni principali sono sempre quelli riconducibili alle altre regioni dell'Italia centrale, l'Aglianico e il Sangiovese, con la riscoperta dell'ottimo autoctono Tintilia, che ha rischiato l'estinzione per la sua scarsa resa prima di essere riconsiderato per la sua grande qualità, tanto da meritarsi recentemente una sua denominazione propria.
È un vitigno estremamente legato alla storia e alla tradizione contadina molisana. La sua origine è forse spagnola, come lascia intuire il suo nome che dovrebbe derivare dal Castigliano tinto (rosso in spagnolo). Precedentemente era considerato geneticamente identico al Bovale Grande e Bovale Sardo ma recenti studi effettuati sul DNA lo hanno categoricamente escluso. Probabilmente è stato importato in Molise sotto la dominazione spagnola dei Borboni.
Il Tintilia è un vitigno rustico con un'ottima resistenza al freddo, alle malattie ed all'attacco di muffe, per questo è molto adatto al clima molisano. È di media vigoria, con buccia pruinosa e consistente di colore nero-bluastro dal sapore leggermente aromatico. I tempi di vendemmia variano, a seconda dell'andamento stagionale e della zona di coltivazione, tra la metà di settembre e i primi dieci giorni di ottobre.
La produzione è molto bassa con medie inferiori agli 8 tonnellate per ettaro, ma la qualità è per contro decisamente alta.
È vino che può essere affinato sia in legno che in acciaio o in bottiglia, per periodi medio - lunghi, per acquisire una maggiore complessità aromatica.
In particolare il lungo invecchiamento conferisce al vino morbidezza permettendo ai tannini di perdere ruvidezza e ammorbidire l'acidità totale.
Fornisce un notevole apporto alcolico anche se sensibile all'andamento climatico e dell'annata, comunque sui 13,5-14% vol.
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La denominazione di origine controllata DOC del Molise, istituita dal decreto ministeriale del 8 maggio 1998, autorizza la produzione di vini bianchi, rossi e rosati, anche spumanti, mei comuni di Acquaviva, Collecroci, Baranello, Bonefro, Busso, Campobasso, Campodipietra, Casalcalenda, Castelbottaccio, Castellino del Biferno, Collotorto, Colli d’Anchise, Ferrazzano, Fossalto, Gambatesa, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Limosano, Lucito, Lupara, Macchia Valfortore, Mafalda, Mirabello Sannitico, Montagano, Montecifone, Montefalcone nel Sannio,
Montelongo, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Oratino, Palata, Petacciato, Petrella, Tifernina, Pietracatella, Portocannone, Ripalimosano, Rotello, S. Angelo Limonano, San Biase, San Felice del Monte, San Giacomo degli Schiavoni, San Giovanni in Galdo, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Tavenna, Termoli, Toro, Trivento, Tufara e Ururi in provincia di Campobasso e nei comuni di Agnone, Belmonte del Sannio, Castelverrino, Colli al Volturno, Fornelli, Isernia, Longano, Macchia di Isernia, Montaquila, Monteroduni, Pesche, Pietrabbondante, Poggio Sannita, Pozzilli, Sant’Agapito e Venafro, tutti in provincia di Isernia.
Le uve principali autorizzate sono l'Aglianico, il Sangiovese, il Cabernet Sauvignon, il Tintilia, il Montepulciano e gli altri vitigni autorizzati nella regione.
Le tipologie disciplinate sono il Rosso, il Novello, i monovarietali Aglianico, Cabernet Sauvignon, Sangiovese e Tintilia con le relative Riserva.
Per la menzione Riserva è necessario un invecchiamento minimo di due anni di cui almeno sei mesi in botti di legno a decorrere dal 1° Novembre dell’anno di produzione delle uve. Per la menzione Novello il disciplinare si richiama alla normativa nazionale vigente.
Le rese massime autorizzate sono di 14,00 tonnellate per ettaro per il Molise Novello (con gradazione alcolica minima di 10,50% vol.), di 10,00 tonnellate per ettaro nel Molise Aglianico e nel Molise Cabernet Sauvignon (con gradazione alcolica minima del 11,00% vol.), di 13 tonnellate per ettaro per il Molise Sangiovese per una gradazione alcolometrica minimadi 10,50% vol.) e di 8 tonnellate per ettaro per quanto riguarda il Molise Titilla, dove la gradazione alcolica minima garantita rimane sui 10,50% vol.
Sono iscrivibili all'albo unicamente i vigneti compresi nella fascia collinare e pedecollinare, con buona sistemazione idraulica ed agraria.
Il Molise Novello o Novello del Molise è di colore rosso rubino più o meno intenso con profumo gradevole, caratteristico e fruttato e sapore asciutto, morbido e vellutato. Ottimo con i formaggi molli, le minestre in brodo, i risotti alle erbe e le uova ripiene.
Il Molise Sangiovese o Sangiovese del Molise ha colore rosso rubino più o meno intenso, talvolta con riflessi violacei. Al naso è vinoso, gradevole e caratteristico del vitigno, con palato asciutto, caldo, dal delicato retrogusto amarognolo.
Nel Molise Cabernet Sauvignon o Cabernet Sauvignon del Molise il colore assume il rosso rubino tendente al granata con l’invecchiamento. I profumi sono vinosi, intensi, gradevole e talvolta erbacei con bocca asciutta, robusta, vivace ed armonica. In abbinamento con il filetto di bue alla griglia, i formaggi duri, la pasta al forno e i salumi.
Il Molise Aglianico o Aglianico del Molise è ancora di colore rosso rubino più o meno intenso, con riflessi violacei. Sempre con profumo vinoso, intenso e gradevole, al palato risulta asciutto, armonico e morbido. A tavola con piatti sapidi, selvaggina, formaggi duri e primi piatti.
Il particolare Molise Tintilla o Tintilla del Molise nel colore di un rosso rubino intenso, con riflessi violacei, il profumo è vinoso, intenso, con sapore asciutto, armonico e morbido. L'ingresso è morbido, sostenuto da una buona freschezza per carni alla cacciatora, paste e lugumi e formaggi stagionati.
L'Aglianico Contado di Di Majo Norante è di colore rosso rubino con un lieve riflesso aranciato e il profumo vinoso, ampio e intenso con sentore di frutta matura. Al palato è morbido e vellutato, molto armonico, di buon corpo e giustamente tannico, con sentore di mandorla. A tavola accompagna i cibi saporosi, la selvaggina, le carni elaborate e i formaggi alla temperatura di servizio di 16°-18°C.
La cantina De Lisio vinifica il Nisyus dal colore rosso rubino dai sentori di cioccolata, con una bocca calda, tannica e persistente. Si abbina bene con il coniglio al forno, i formaggi semi duri, le paste al forno e i salumi.
Terresacre produce il Rosso DOC Experientia Manet molto elegante con olfatto di frutta matura, confettura, mirtilli, frutta di bosco, vaniglia, caffè e cocco. La bocca è calda e grassa, persistente e mediamente tannica.
La Cantina Valtappino produce una gamma di rossi (Colle del Santo e Creta Rossa) dai gusti rotondi, strutturati e di corpo.
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