Soave Superiore

La zona vinicola

L'area di produzione del Soave è posta su una zona collinare ad est di Verona divisa in tre sottozone quasi equivalenti per dimensione e per consistenza viticola.

Il territorio si presenta con zone pianeggianti, come la pianura di Soave e di Monteforte, ed altre collinari, su cui si produce specificatamente il Soave Superiore.

Il suolo, vulcanico, è composto da terreni calcarei, basaltici, detriti di falda e depositi alluvionali.

Il Soave Superiore si coltiva sulle colline di Soave e Monteforte d'Alpone, vasta area caratterizzata da terreni a sedimenti alluvionali non calcarei, con tutte le rocce vulcaniche. La tessitura è limosa argillosa. Nella denominazione con menzione Classico i vigneti sono posti sulla Collina del Soave Classico, una particolare area diversa dalle altre per terreno, pendenze ed esposizioni. Il suolo ha colore scuro, originato da zone basaltiche.

I vigneti del Soave

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I vitigni

I vitigni utilizzati nella produzione del Soave Superiore sono il Garganega, il Trebbiano di Soave locale, il Pinot Bianco e lo Chardonnay.

Il Garganega è una vite molto vigorosa che fornisce bianchi fini e delicati con sentori di limone e mandorla. Ha grappolo grande cilindrico e acini a buccia pruinosa sottile di colore giallo-dorato. In passato le rese venivano spinte al massimo per produrre grosse quantità di vini però mediocri, ma con l'adozione delle denominazioni di origine l'attenzione a fattori qualitativi è decisamente aumentata e i risultati ci parlano di ottimi vini da vertice. È forse di origine greca.

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Il Soave Superiore DOCG

Il Soave SuperioreIl Soave era regolato dal decreto ministeriale del 28 maggio 1968 che istituiva la DOC, per poi avere una sua denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) istituita dal 29 ottobre 2001.

Autorizza la produzione di vini bianchi per i comuni nei dintorni di Soave in provincia di Verona.

Sono regolate le tipologie Soave Superiore, Soave Superiore Classico e Soave Superiore Riserva

La base ampelografica prevista si compone con il Garganega per almeno il 70%, e per il rimanente con i vitigni Trebbiano di Soave locale, Pinot Bianco e Chardonnay.

Per questo 30%, e fino ad un massimo del 5%, possono concorrere i vitigni a bacca bianca non aromatici autorizzati per la provincia di Verona.

Le rese massime delle uve devono essere di 10 tonnellate per ettaro e garantire un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 11,00 % vol.

Nei nuovi vigneti devono essere utilizzate esclusivamente le forme di allevamento a spalliera semplice, mentre per quelli antecedenti la data del disciplinare sono consentite anche quelle a pergola semplice inclinata unilaterale e la pergoletta veronese mono o bilaterale.

La menzione Classico è riservata ai vini ottenuti da uve raccolte nella zona di origine più antica, delimitata da parte dei territori comunali di Soave, Monteforte, Monteforte d'Alpone, Brognoligo, le borgate Valle, Mezzavilla, l'abitato di Costalunga e altre zone rurali.

Il Soave Superiore e il Soave Superiore Classico possono essere commercializzati solo dopo un periodo di affinamento in bottiglia di almeno 3 mesi e comunque non prima del 31 marzo successivo alla vendemmia.

Il Soave Superiore Riserva deve essere sottoposto ad un periodo di affinamento obbligatorio di almeno 2 anni, di cui almeno 3 mesi in bottiglia, a partire dal 1° novembre dell'annata di produzione delle uve.

È ammesso l'arricchimento con mosti concentrati per il Soave e il Soave Classico.

Il Soave Superiore ha colore giallo paglierino con unghie verdi e oro. L'odore è ampio, caratteristico e floreale con sapore lievemente amaro, con note di vaniglia dovute ad eventuali maturazioni.

Il Soave Superiore Riserva conserva il colore del precedente. L'odore è ampio, profondo anche con note di vaniglia. Il sapore è rotondo, intenso, avvolgente con una vena amarognola nel finale, e anche per lui nei vini maturati in legno può presentare anche note di vaniglia.


Le aziende

Da Bolla si produce il Soave Classico Superiore Le Maddalene con il Garganega in purezza per avere un bel colore paglierino e aromi di albicocca e camomilla, finiti con note minerali e tostate. La bocca è morbida e calda, con toni sapidi e minerali. Ottimo per il risotto ai porcini.

Le Cantine di Soave vinificano il Garganega con il 20% di Trebbiano per ottenere il Soave Classico Superiore Castelcerino Rocca Sveva da vigneti situati a 250-300 metri di altitudine, in terreni di medio impasto tendenti all’argilloso, con esposizione a mezzogiorno. Il profumo è fruttato ed elegante di mela Stark e cotogna, mandorla fresca, salvia, con note floreali di acacia. Al palato rivela una bella freschezza e una struttura persistente. Il retrolfatto ripropone i profumi di frutta e fiori, chiude un finale di mandorla amara. Per lui il carpaccio di branzino.

Da Gini un ottimo Soave Classico Superiore Contrada Salvarenza Vecchie Vigne, con il Garganega tagliato con un 10% di Trebbiano. Giallo dorato e dal profumo ricco e intenso di camomilla, ginestra e zafferano seguito dalla frutta bianca, pesca, pera e un leggero sentore di frutta tropicale. Le note minerali e la pietra focaia chiudono l'ampia gamma olfattiva. La bocca è di grande struttura, con un finale persistente e una notevole freschezza. Ottimo con il coniglio alle erbe.

Con Le Mandolare il Classico Superiore Monte Sella torna al Garganega in purezza, con intensi profumi di miele, pompelmo rosa, frutta candita e ginestra. Elegante e morbido, il palato, pieno, è equilibrato da una bella acidità e dalla sapidità minerale di chiusura. Un anno in botte prima di essere servito con il coniglio ai porcini.

Roccolo Grassi produce un discreto Soave Superiore La Broia dai toni balsamici, vanigliati e di sottobosco. Palato morbido, molto strutturato e avvolgente dopo la fermentazione e la maturazione in legno. Anche per lui il risotto ai funghi porcini in abbinamento.




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