Petite Arvine
L'area di produzione del Valle d'Aosta Petite Arvine comprende una vasta area della Valle della Dora Baltea dove questo vitigno è molto coltivato, così come nell'area nord della regione e in Svizzera.
La regione si è formata grazie al lavoro dei ghiacciai, presenti in misura molto maggiore nelle era geologiche precedenti alla nostra, che hanno eroso le rocce dandogli la conformazione attuale.
Le rocce sono molto ferrose, contribuendo cosi al nutrimento dei vigneti che giovano anche della presenza di calcio.
Il clima è chiaramente alpino, con inverni rigidi ed estati fresche. La valle centrale della Dora Baltea gode di condizioni climatiche più miti. In inverno le nevicate sono abbondanti , ma le precipitazioni nel resto dell'anno sono generalmente scarse. Per questo sono state costruite, fin dall'alto Medioevo, grandi opere di canalizzazione idrica chiamate Rus, tuttora utilizzate.
Il vitigno utilizzato nella produzione di questo vino è la Petite Arvine, una varietà bianca che produce vini ricchi e profumati con un grado alcolico che arriva anche al 13% vol, non del tutto inusuale per questa uva. Da questi grappoli si possono produrre vini sia secchi che dolci, con un parziale appassimento, che conservano comunque una buona acidità, con la possibilità quindi di un lungo e ben realizzato invecchiamento. Nei risultati migliori l'aroma predominante è quello della violetta. In Val d'Aosta potrebbe crearsi la confusione per quel che riguarda la vecchia etichettatura dei vini con la semplice menzione di Arvine. Questi vini infatti dovrebbero essere prodotti invece con il Grande Arvine che non è nemmeno un parente del vitigno utilizzato in questa denominazione, che ha caso mai affinità con l'Humagne Blanc, uva anch'essa che fornisce notevole struttura e aromaticità ai vini. Le affinità riscontrate, oltre a somiglianze organolettiche, potrebbe essere suggerita dall'origine di quest'uva ormai molto rara, coltivata nella vicina Svizzera, precisamente nel Valais, che è dotata anche di una notevole acidità che permette ai vini lunghi invecchiamenti.
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La denominazione di origine controllata Petite Arvine fa parte della più generica Valle d'Aosta, istituita il 16 luglio del 2008 per autorizzare la produzione di numerosi vini nella più piccola regione italiana.
La sottodenominazione si riferisce al vitigno utilizzato nella vinificazione, che deve essere appunto la Petite Arvine per almeno l'85% dell'assemblaggio, a cui possono concorrere le uve di altri vitigni a bacca bianca autorizzati per la Valle d’Aosta, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 15%.
L'area che può fregiarsi della menzione Petite Arvine in etichetta comprende una quarantina di comuni, mediamente tutti a 600 metri sul livello del mare.
Le rese massime delle uve sono di 12 tonnellate per ettaro e devono garantire un titolo alcolometrico naturale minimo di 10,50% vol.
Il vino può fregiarsi della menzione Vendemmia tardiva o Vendange tardive se e quando le uve siano sottoposte a parziale appassimento naturale sulla vite e assicurino un contenuto zuccherino minimo di 250 grammi per litro. Non è ammessa l’aggiunta di mosti concentrati o mosti concentrati rettificati. Per la tipologia Vendemmia tardiva o Vendange tardive il periodo di affinamento obbligatorio è di sei mesi a partire dal 1° dicembre dell’anno della vendemmia.
Il Valle d’Aosta Petite Arvine o Valle d’Aoste Petite Arvine è di colore giallo paglierino tendente al verdognolo. Il profumo risulta fine, fruttato ed elegante con un sapore secco, sapido, vivo e armonico. A tavola si abbina con le costolette alla valdostana, la fontina, la Mocetta (la carne secca tipica della regione) e i risotti.
Nel Valle d’Aosta o Vallée d’Aoste Petite Arvine Vendemmia tardiva invece il colore è giallo dorato e il profumo: gradevole, delicato, caratteristico. Al palato può essere di sapore amabile o dolce, comunque pieno ed armonico. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo deve essere di 15,00% vol.
L'azienda leader nella produzione di questa denominazione è Les Crêtes che ha conquistato i cinque grappoli dell'Associazione Italiana Sommelier con il suo Vallée d’Aoste Petite Arvine Vigne Champorette. Il vitigno è vinificato in purezza e fornisce il supporto alcolico di 13% vol. Il colore è un giallo paglierino luminoso e consistente. La gamma olfattiva ampia e intensa apre con eleganza al biancospino, alla pesca bianca e alla pera, seguiti dal timo e avvolti in note minerali. Il palato è notevolmente fresco, con gusti morbidi e sapidi che aprono al finale persistente e fruttato. Vendemmiato ai primi di ottobre, il vino riposa per sette mesi in acciaio. Si accompagna alle tartare di salmone con erba cipollina e mela verde.
Per le degustazioni del vino valdostano ci si può recare alla "fiera di Sant'Orso", il 30 e 31 gennaio, organizzata dalla regione dove si troverà il salone enogastronomico con una ottima selezione di tutti i vini, formaggi e salumi della valle. L'appuntamento rappresenta una ghiotta occasione per tutti gli amanti dell'enogastronomia, con la possibilità di scoprire anche le numerose tradizioni e piatti locali.
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