Malvasia di Cagliari
La zona vinicola del Malvasia di Cagliari DOC abbraccia un'area molto vasta includendo tutta la provincia di Cagliare e gran parte della provincia di Oristano. Si tratta quindi di porzioni vaste del territorio sardo con diversi micro-terroir per cui si può fare solo una panoramica generale su quella che può essere l'orogenesi e la geologia del territorio che può avere scenari completamente diversi tra loro: dalla ex palude pianeggiante di Arborea all'altopiano del Campidano fino a zone di fascia collinare. Tra le due provincie vi è ad esempio la alla Piana di Terralba, un'ampia porzione di territorio che va dal golfo di Oristano per fermarsi a quello di Cagliari. Si parla di un zona lunga 150 chilometri e larga 20, pianeggiante, che vede come protagoniste alcune vinificazioni in rosso di buona fattura. Qui ad esempio l'area ha origine da una fossa tettonica emersa e riempita da sedimentazioni antiche, in particolare di conchigliaceae fossili, che hanno quindi formato stratificazioni di calcare e di marna. Verso Cagliari invece il tipo geologico è del Pleistocene. Nel complesso ogni zona rappresenta una sfumatura poi espressa nel vino, difficile da generalizzare. Qui la coltivazione della vite è molto antica e risale al tempo dei Fenici che inizialmente cercarono di limitare e proibire la produzione di vino per imporre i loro prodotti, ma poi successivamente ne favorirono di nuovo la tradizione, ripensando le loro tratte commerciali anche in base a questo fattore. Bene prezioso ed importante il vino fu oggetto di un vero e proprio culto commerciale e culturale presso i Romani che aumentarono notevolmente i vitigni in tutte le aree sotto il loro dominio, e quindi anche in Sardegna, ed esportarono ovunque il vino. Oggi l'area gode di un clima mediterraneo, con scarse piogge, perfette per i vigneti.
L'unico vitigno autorizzare per questa produzione è il Malvasia di Sardegna, parte della grande famiglia delle Malvasie che riunisce vitigni molte volte nemmeno parenti. Quello che le accomuna sembrano essere le caratteristiche e la provenienza. Il punto di partenza per l'importazione in Europa fu un porto greco da cui nel medioevo si importarono questi vini dolci e dorati. Il porto di approdo, da cui poi diffonderlo verso le altre parti d'Europa fu Venezia. Una volta diffusa in tutta la penisola la Malvasia si adattò ai vari territori aggiungendo sempre un nome toponomastico per specificarne l'area di coltivazione. Quindi anche il Malvasia di Sardegna ha seguito la stessa linea delle altre malvasie. Fu introdotto nell'alto-medioevo, quello caratterizzato dal dominio bizantino, sbarcando nelle aree portuali di Karalis e di Bosa. Questa affermazione è dovuta al fatto che le due cittadine in quella che oggi è la provincia di Cagliari sembrano il nucleo originale della zona che vede ancora oggi le maggiori estensioni vitate con il Malvasia di Sardegna. Le colline della Planargia, nel Campidano centrale, sono le zone più coltivate. Coltivato qui ha dei risultati migliori rispetto ad altre aree. Il Malvasia di Sardegna ha grappoli di grandi dimensioni, con forma cilindrica e quindi raramente alata. Gli acini sono sempre grandi, dorati e con poca pruina. Matura tardi, e ha buone rese regolari.
I vini della Malvasia di Sardegna dipendono molto dalla particolare area dove è coltivata. Per esempio tra Campidano di Cagliari e Bosa, le differenze sono talmente tante che sono stati decise due diverse denominazioni. La Malvasia di Cagliari si presenta con colori più leggeri, così come le profumazioni al naso. Qui si hanno profumi alla frutta e al miele, classici dei vini dolci della Malvasia. Il palato risulta altrettanto leggero, non carico e quindi godibilissimo e di pronta beva. I vini del Malvasia di Cagliari vengono vinificati secondo varie tipologie, che va dal liquoroso al riserva (l'unico affinato in legno), ma se ne trovano anche in versione secca. Quando affinato sui lieviti invece il vino si carica sia negli odori che nei colori. Spesso si chiude con qualche nota di erbe. Si può servire con la pasticceria secca o con le creme, ma anche in aperitivo. Più raramente in meditazione.
La denominazione di origine controllata Malvasia di Cagliari DOC venne istituita per decreto ministeriale il 6 febbraio 1979 per autorizzare la produzione di vini bianchi a partire dall'utilizzo esclusivo di uve Malvasia di Cagliari. L'area di produzione è molto vasta, con l'inclusione di tutta la provincia di Cagliari e gran parte di quella di Oristano.
I vigneti non possono superare i 400 metri di quota e le rese le 11 tonnellate per ettaro. Sono previste le tipologie “secco” o “dry”, dolce, e inoltre il “liquoroso secco o dry” e il “liquoroso dolce”. Il Malvasia di Cagliari liquoroso è ottenuto addizionando alcol. Il titolo in alcol naturale minimo deve essere di 13,00% vol.
Il Malvasia di Cagliari tipo secco o dry è paglierino dorato con un naso intenso ma delicato. Al palato spicca una chiusura tostata di mandorle. La tipologia dolce mantiene queste caratteristiche. Il liquoroso è molto più intenso come aromi e gusti.
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