Galatina
La zona vincola, dove viene prodotto il Galatina DOC si trova in pieno Salento, nella pianura a 25 chilometri da Lecce, andando verso sud. La zona topograficamente si presenta come totalmente pianeggiante, senza alcun rilievo. Geologicamente il terreno si presenta di natura carsica, su cui poggiano sedimentazioni di terre rosse. La natura carsica del territorio garantisce un notevole apporto idrico nel sottosuolo che sopperisce alla totale assenza di corsi fluviali e torrentizi in superficie. Il territorio carsico infatti produce sempre quelli che vengono definiti inghiottitoi, delle aperture che fanno confluire nel sottosuolo piogge e torrenti di superficie. Questi inghiottitoi che nel Salento vengono chiamati
vore o
capoventi, alimentano i torrenti sotterranei che nutrono e alimentano le piante in superficie. Tutta questa costruzione geologica della Penisola Salentina nasce nel Cretaceo come basamento carbonatico con dislocazione a faglie. Sopra il basamento di sono sedimentate formazioni terziarie e quaternarie che fanno parte del processo di emersione del fondale marino che in passato originò gran parte della Penisola. L'emersione come ben sappiamo fu causata dallo scontro tra le due placche tettoniche, quella Euroasiatica e quella Africana, che hanno iniziato la loro azione alternata sul territorio causando immersioni e emersioni a partire dal Mesozoico. Le continue ingressioni ed emersioni hanno formato un substrato carbonatico che vede poggiare sopra numerosi depositi di calcareniti mioceniche, sedimenti calcarenitici, e poi ancora argille e sabbie del pliocene e pleistocene.
La presenza di numerosissimi fossili in particolare di origine marina, arricchisce di minerali le viti che in questo modo traggono un nutrimento completo che favorisce sia la crescita vegetativa delle uve che la successiva qualità nel vino, in molto produzioni ottima se non straordinaria. Il clima fornisce un grande contributo alla maturazione delle uve, grazie a temperature miti in inverno e calde in estate. Il vento dal mare rinfresca i vigneti, mentre le scarse piogge contribuiscono a mantenere basso il tasso di umidità.
Il vitigno utilizzato nella produzione dei bianchi di Galatina è il nobilissimo Chardonnay in purezza o accompagnato con altre uve autorizzate localmente. Lo Chardonnay rappresenta per antonomasia il vino bianco di gran qualità, essendo forse il miglior vitigno bianco al mondo. Lo Chardonnay è un vitigno che nasce millenni fa in Borgogna ed è la grande nobile ormai coltivata in tutto il mondo, con grande successo. I suoi vini sono alcolici, aromatici, dove si affacciano numerosi profumi a partire da quelli floreali. Il rovere dona ai vini tocchi dolci. Ma il naso è molto complesso, grazie ad una forte presenza di polifenoli nella buccia, gli stessi presenti in molta frutta di bosco e in alcuni ortaggi. Infatti a seconda delle lavorazioni si possono riconoscere i lamponi, la frutta tropicale, le pesche, le foglie di tabacco e quelle di te verde, i petali di rose e i pomodori. Lo Chardonnay insomma regala vini di prestigio, capaci inoltre di invecchiamenti lunghissimi, anche dopo la spumantizzazione, lavorazione per la quale è adattissimo. Per quel che riguarda i sistemi di allevamento questi non rappresentano un problema per nessun coltivatore in quanto questo vitigno si coltiva da se in pratica. L'unico accorgimento riguarda le potature, che devono essere drastiche in quanto lo Chardonnay è molto produttivo, addirittura troppo, tanto che i viticoltori cercano di limitare le rese per ottenere 80 ettolitri per ettaro, limite oltre il quale la qualità si abbassa velocemente. Il vitigno è precoce, ma questo non rappresenta un problema a latitudini cosi basse. Nel Galatina lo Chardonnay è utilizzato anche in purezza, ma non per la spumantizzazione.
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La denominazione di origine controllata Galatina fu approvata il 4 aprile 1997 per autorizzare la produzione di vini bianchi, rossi e rosati, nei territori comunali di Galatina, Cutrofiano, Aradeo, Neviano, Secli, Sogliano, Cavour e Collepasso, in provincia di Lecce. Per la produzione dei bianchi sono previste due tipologie, il bianco generico Galatina e il Galatina Chardonnay. Il Galatina bianco prevede una base ampelografica con un minimo del 55% di Chardonnay, e un massimo del 45% di uve locali. Per il monovitigno Chardonnay invece la base ampelografica è il classico 85% minimo del vitigno.
Le rese delle uve non possono superare le 15 tonnellate per ettaro, mentre la gradazione alcolica dei vini deve raggiungere almeno i 10,50% vol. Anche le province limitrofe di Brindisi e Taranto, sotto l'autorizzazione del Ministero, vengono autorizzate a vinificare il Galatina, naturalmente con uve provenienti dal territorio della denominazione. Per ottenere l'autorizzazione gli stabilimenti devono essere presenti sul territorio da almeno cinque anni.
Il vino bianco risulta fresco e frizzante, di colore paglierino a riflessi verdognoli con un naso profumato di frutta, lieve. Al palato è asciutto, anche fermo, comunque brioso.
Il Galatina Chardonnay ha le stesse caratteristiche ma ha una struttura molto più solida.
Tra i produttori si segnala l'azienda Valle dell'Asso, con il suo Galatina Dracma con lo Chardonnay al 100%. il colore è paglierino con riflessi verdi, e un poi un profumo alla ginestra e al biancospino. Il fondo è speziato mentre al palato si segnala freschezza ed equilibrio, con un fondo agrumato. Ottimo con il branzino al cartoccio.
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