Uva Ursina posologia
L'uva ursina viene chiamata anche orsina, e deve il suo nome alla passione che gli orsi nel Nord America sembrano riservare a questa pianta che nulla ha a che vedere con la molto più famosa e conosciuta vitis vinifera. Fa parte infatti della famiglia delle
Arctostaphylos e si tratta di un arbusto amante dei boschi. Nulla a che vedere con l'habitat naturale della vitis, e nemmeno con l'aspetto della vite. L'uva ursina infatti è un arbusto e non un albero, e anche piuttosto basso, arrivando a non più di 30 centimetri di altezza. Oggi la si trova in tutto l'emisfero settentrionale, a partire dal suo continente di origine, l'America del nord da dove si è poi diffuso anche in Europa. La pianta ha avuto successo per le sue qualità officinali fornite da una sostanza in essa contenuta, l'
arbutina. L'arbutina serve a curare in via naturale le vie urinarie, secondo dei decotti che servono a combattere in particolare le cistiti.
L'arbutina contenuta nell'uva ursina viene assunta dunque tramite decotti o infusi, secondo delle posologie ben definite, in quanto eventuali eccessi potrebbero rivelarsi dannosi. L'uva ursina fa parte della fitoterapia da centinaia d'anni, e oggi viene prescritta sotto stretto controllo medico. Va preparata quindi la tintura madre, ovvero il decotto o l'infuso, o la macerazione a freddo. Per la preparazione a caldo il metodo è quello classico, di infusione, mentre la macerazione a freddo deve essere prolungata per circa 48 ore. Qui vengono, a differenza dell'infusione, preferiti perché conservano tutti gli aromi e tutti i principi benefici. La macerazione si può effettuare in acqua, o in alcol. Quando macerato in alcol, bisogna scioglierne 40 gocce in acqua e berne per tre volte al giorno. Sia in infusione che in macerazione spesso l'uva ursina viene mescolata con delle erba coadiuvanti.
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L'uva ursina riesce ad essere anche un ottimo antidolorifico grazie agli elementi contenuti nelle parti legnose, i classici flavonoidi, tannini e triterpeni. Nella mescola con altre erbe si usano in genere la Solidago Virga e Orthosiphon. Quindi la si usa anche contro la gotta o in funzioni diuretiche. Per lo stesso motivo, i flavonoidi, può fungere come anticongestionante. Aiuta anche a stemperare le fermentazioni e quindi le acidità intestinali e i riflussi dello stomaco. Gli accessi invece potrebbero causare delle intossicazioni molto forti, e quindi dannosi specialmente per le donne incinte.
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