L'uva fragola è una varietà della
Vitis Lambrusca, presente soprattutto in Vallarsa, nel Nord Italia. Viene chiamata anche
Uva Americana o
Isabella ed è stata impiegata per la prima volta in Europa per combattere la famosa epidemia di Fillossera dell'ottocento, in cui quasi tutte le specie di
Vitis vinifera rischiarono l'estinzione. Fu grazie alle viti americane, immuni da questo insetto, che si riusci a scongiurare un'estinzione di massa utilizzando i portinnesti del nuovo continente su cui utilizzare le viti europee.
Tra tutti i vitigni importati dal nuovo continente per salvare la vite europea vi fu anche l'uva fragola, le cui prime testimonianze in Europa sono datate agli inizi dell'ottocento, con utilizzi in Francia databili intorno al 1820 e in Italia intorno al 1825.
Le viti americane non furono usate solo come portinnesti in quanto la fillossera aggrediva soltanto le radici della pianta. Avendo dei sapori scialbi, se non addirittura neutri o assenti, si pensò cosi alla soluzione dell'innesto, riuscendo a salvare la specie europea qualitativamente di gran lunga superiore. Sfortunatamente la grande importazione di viti americane per combattere l'afide portò anche ad una massiccia produzione di vino scadente. Una volta scongiurata l'epidemia, in Italia si dovette imporre per legge, nel 1931, l'utilizzo di queste uve esclusivamente per soccorso o il consumo da tavola.
Attualmente l'uva fragola si può coltivare solo per il consumo da tavola e familiare, con estensioni vitate stabilite per legge. Nel caso questi limiti venissero superati è d'obbligo estirpare le piante. Si possono produrre dei distillati ma non dei vini, a meno che non siano per uso familiare. Quindi il vino fragolino è illegale, in quanto solo dalla vitis vinifera può essere prodotta la bevanda denominata vino in etichetta. Il vino fragolino da vitis lambrusca deve quindi essere messo in commercio menzionando sulla bottiglia Bevanda a base di uva fragola e non vino.
L'uva fragola può essere coltivata sia in terreni, delimitati legalmente, che in vaso, come avviene nella maggior parte dei casi. Nel terreno il sistema di allevamento adatto è a spalliera, da praticare in inverno, febbraio, con potature lunghe che lascino fino a cinque gemme per ramo. Sono piante arbustive che hanno comportamento rampicante e devono quindi essere aiutate con dei sostegni. Le esposizioni migliori sono a mezzombra, in quanto la pianta non soffre il freddo. Hanno una buona vigoria e adattabilità a tutti i terreni, da concimare in profondità con letame stallatico maturo o torba. Non hanno bisogno di essere irrigate, accontentandosi delle piogge e soffrendo molto i ristagni idrici. Il drenaggio è quindi essenziale.
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